14.7.12

Sfigati Sì, Ma Glam!



Oggi sono arrivata ad una conclusione quanto mai rilevante (eeeeeh, vabbè! Mo' nun s'allargàmo!). Che c'è modo e modo di essere sfigati o losers (per dirla all'inglese, che tanto ce piace!). Si può essere sfigati inside & outside, ma diventare talmente abili negli anni a fare di questa condizione un vanto, da trasformarlo  in un vestito che sembra esserci stato cucito perfettamente addosso. Sono gli sfigati glam, capaci di costruirsi attorno una patina sfavillante di sfigaggine così cool che finiscono per ritrovarsi uno stuolo inimmaginabile di fan e sostenitori alle calcagna, nel virtuale così come nel reale. Ma propenderei per la netta supremazia del primo sul secondo.

Lo sfigato glam è un ossimoro vivente, un uomo (o una donna) che cammina perfettamente in bilico (o, per lo meno, è abilissimo a farcelo credere) sulla propria nerditudine, sulla propria indesiderabilità sociale, il che  lo rende - e qui sta il paradosso! - tutto d'un tratto ultra seguito (il più delle volte da altri sfigati che in lui vedono l'agognato riscatto) ed elevato a guru del mantra: "sfigati si può e si deve, ma con stile!". Il fatto di avere così tanti followers o likers, che dir si voglia, dovrebbe in teoria far perdere allo sfigato in questione il suo titolo, ma questo in effetti non accade. Potere della comunicazione e dell'effetto imitazione.

E tutti gli altri? Gli sfigati anonimi? Quelli che ancora non riescono a farsi una ragione della propria diversità e anzi bramano da tempo immemore di potersi disfare finalmente di quel costante senso di inadeguatezza, che nei casi più gravi sfocia addirittura nella fobia sociale e conduce all'isolamento in cui spesso si sentono confinati dai propri stessi limiti? Se la pìjano in der secchio. Che tradotto significa che li vedrete (?) macerare in silenzio, domandandosi come minchia sia possibile che il primo che spara una cazzata ma lo fa straconvinto sia sempre il più applaudito e ricercato, mentre a loro, tapini, non se li fila mai nessuno. Finiranno poi, stanchi di non esser mai ascoltati, per tacere del tutto. Tanto, in fondo, chi se ne accorgerebbe? 

McLuhan una volta ha detto: "il medium è il messaggio".
Me sa' tanto che c'aveva ragione!

Caro Beck, che sei nelle mie casse... pensaci tu!


YUKI, AKA PRISMA
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Soundtrack: Loser - Beck
 

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