4.10.11

Di Silenzi, E Goffe Timidezze




C'è stato un tempo in cui ho tenuto la tua piccola mano, un tempo in cui mi guardavi dritto negli occhi, un tempo in cui avresti voluto che il 'mio tempo' coincidesse col tuo. C'è stato un tempo in cui ti aggrappavi stretto a me, un tempo in cui sei riuscito a ricordarmi che qualcosa di buono c'era rimasto ancora, dopo tutto.

Non è retorica se dico che un bambino è in grado di vedere parti di noi che avevamo dimenticato, o non sapevamo nemmeno di possedere. E' il 'mistero' di una comunicazione che non conosce ancora quegli odiosi filtri che si frappongono fra le persone da adulti. E' un linguaggio che arriva diretto, senza insinuare, scevro di preconcetti e falsità. E no, non sto dicendo affatto che i bambini sono esseri puri e senza cattiveria. Se devono dirti o farti qualcosa di spiacevole lo fanno senza indugio ed è uno schiaffo senza (spesso) possibilità di replica. Non conoscono mezze misure né compromessi. O gli vai a genio o ti massacrano, di dispetti o indifferenza.

Ed io, che oggi anagraficamente ho un'età che non collima poi molto con questa essenza variegata che si va continuamente (tras)formando, sento fortissima la tua mancanza. Non torneranno più quegli attimi di gioia inaspettata, quell'Amore spontaneo che sfuma con l'età, quell'età che accresce le distanze e le muta in piattaforme disperse di silenzi e goffe timidezze.


YUKI, AKA PRISMA

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Soundtrack: Le Onde - Ludovico Einaudi
(A Te. Che, come me, ami il Mare...)

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