4.1.11

Goccia A Goccia




L'ideale a cui tendevi la pargoletta mano
è andato lontano, è andato lontano...
Se ne andò mentre cercavi Godot
imitando con gli occhi Charlot.


Il caso è caso e in quanto tale non può essere forzato. L'Universo è ben lungi dall'essere dipanato e tu, tapina, l'hai soltanto brevemente assaggiato. Scruti le nuvole che ti vengono incontro attraverso il parabrezza, scenari da cartolina precedono un punto su una cartina che dovresti cominciare a chiamare Casa. Un punto di ripartenza, non tanto di arrivo. Ma non ci riesci. Non ancora.

Se la volontà potesse annullare le distanze, ti toglieresti quel vecchio scafandro e correresti incontro al tuo Domani ora, il sorriso ingenuo e il cuore gravido di dolore che ti fanno così cinicamente empatica, dolcemente isterica, cocciutamente istrionica.

Cullatemi ancora, sogni appesantiti, aiutatemi a levitare leggera, sogni stanchi, di lottare e aspettare! Sfinita. La goccia che un tempo mi ha generato continua a torturarmi ogni giorno che scende in terra. Anche se so che non ha colpe, ché questa è la sua natura e non può farci niente, non posso che odiarla e di riflesso odiare anche me per subirne i colpi lenti, ripetuti, cadenzati, talora più intensi, quasi da temporale, che mi picchiettano la testa da quando sono venuta al mondo. Giorno dopo giorno, pezzetto dopo pezzetto, correndo senza far rumore, sfidando l'armatura che in tanti anni mi è cresciuta attorno alle membra, cerco il mio angolo di tramonto. Starei sveglia per ore ad attendere l'alba, se solo servisse!

Frugo nelle tasche, c'è ancora quella vecchia moneta, simbolo di giorni che furono, tra ecoici corridoi fatiscenti e arrabbiati, sguardi deviati, sorrisi schermati e avvicinamenti mascherati. Chi diavolo sei? E perché continui a sfuggirmi? Sei forse lì per ricordarmi chi sono, che non devo mollare? Credi che abbia ancora qualche asso da giocare?

Rispondi, ti prego... non svanire una volta ancora, non temere i miei silenzi, non hanno alcuna pretesa, soltanto la bizzosa curiosità figlia di una lunga attesa. Dimmi che mi vuoi bene, che sai cosa siamo venuti a fare qui, ora, in questo tempo e con queste sembianze!

Tanti anni fa incominciasti le danze, libera volteggiavi, nell'aura ignota di una stanza mentale vuota. Luci e riflessi coloravano i miei capelli, occhi benevolenti contemplavano contenti. Oh, potessi tornare a quel momento, voltarmi di scatto e sorprendervi la vita sollevarsi in volo, a pochi centimetri dal mio mento!
Ridenti colline si dischiudevano timide, insenature lacustri prendevano luce da oscure montagne improvvisamente attraversate da bagliori di giorni nuovi. E tu, padre, accompagnavi discreto il mio incerto crescere lontano dal nido.

Fenice, dammi la forza di resistere ancora...
Soltanto un ultimo sforzo... e forse sarà l'Aurora!




YUKI, AKA PRISMA

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Soundtrack: Safe In The Steep Cliffs - Emancipator

6 commenti:

Ishtar ha detto...

Solo un forte abbraccio...tvbbbbbb

Jas21 ha detto...

Ciao Yuki ti comunico che ti è stato conferito il premio Sunshine Award. per le modalità e saperne di più vai al link
http://essereniente.blogspot.com/2011/01/premio-sunshine-award.html.
Buona notte

mark ha detto...

Mi fido della classifica di I am e se hai bisogno di trovare nuovi stimoli la mia piccola presenza per incentivarla.
Ti seguiro sicuramente

Prisma ha detto...

@Ish: grazie sorre, un abbraccio a te! :)

@I Am: grazie di cuore, non amo le catene, ma il tuo regalo è davvero gradito e mi incoraggia a continuare a scrivere i miei messaggi in bottiglia. Fa piacere sapere che ogni tanto qualcuno li raccoglie e ha voglia di tornare. :)

@Mark: benvenuto e grazie per essere passato di qui! :) A presto, allora.

fabio r. ha detto...

tra ecoici corridoi fatiscenti e arrabbiati, sguardi deviati, sorrisi schermati e avvicinamenti mascherati.
Mi piace sta cosa.. brava Schwesterchen. Un abbraccio, il solito, come al bar !

Prisma ha detto...

Grazie fabius!!! Il tuo parere mi lusinga. :) Continuo a scrivere, allora! :)))

Un abbraccio Brüderchen!