24.12.10

Mele Kalikimaka



E così è passato un altro anno. Proprio il giorno della vigilia ti sedevo accanto, tu alla guida dell'auto che ora - burocrazia permettendo - potrò forse tra qualche giorno dire mia. Sulla via del ritorno dall'ultimo saluto alla vecchia zia F. su in paese - che strano giorno il 24 dicembre per partecipare a un funerale - grazie a un barbatrucco tecnologico, una cassette adapter di quelle che oggi si trovano facilmente nei negozietti dei cinesi, ti feci ascoltare la compilation alternativa natalizia che avevo confezionato per la radio. Ricordo ancora il tuo bonario scetticismo misto a una punta di compiacimento per le avventure creativo digitali della tua fillolla: quale prodigio misterioso era mai, una radio fatta in casa via internet? Le tracce si susseguivano come l'asfalto sotto i pneumatici, mentre i pensieri vagavano ondivaghi tra tutti i non detti, i vorrei ma non posso, i devo tener duro e parar colpi a destra e a manca che oggi sembrano solo pallidi ricordi, visto il marasma che si sarebbe scatenato nei mesi a venire. La vecchia autoradio ora non c'è più, ignoti ladruncoli qualche notte fa hanno profanato la tua auto e portato via una cosa di scarso o nullo valore monetario, ma di inestimabile valore per tutti i momenti condivisi in quei pochi metri quadrati che parlano di complicità e contrasti, e cadute e risalite attraverso uragani vecchi e nuovi.

Lo so, lo so... Terrò duro, papà, non temere! Anche se a volte - non scuotere la testa... - mi capita di piangere per strada e finisco per andare a nascondermi come i lupi dal branco. Forse però qualcosa da tua madre l'ho presa, questa caparbietà testarda che mi fa perseverare davanti alle difficoltà. Chissà se ora, dovunque tu sia, piccolo frammento di universo che non sei altro, ti è passata un po' quella tua cocciuta misoginia, se ti sei ricreduto su noi "galline"... Che poi, in fondo, io - quando non rompevo le scatole - facevo eccezione, no?
Che tenera malinconia può scatenare la musica, specie se è quella che ascoltavamo da bambini quando, per creare atmosfera natalizia, ad ogni pranzo o cenone correvo a infilare l'audiocassetta che avevi comprato nel mangianastri dello stereo che ancora troneggia un po' acciaccato nel salone. Io e te condividevamo lo stesso amore istintivo e incosciente per la musica, nessun nozionismo o cultura musicale approfondita, solo la voglia e l'impulso spontaneo di lasciarci trasportare da un refrain da fischiettare o canticchiare e un orecchio innato per le sette note. Com'era divertente accennare una canzone e sentirti iniziare a cantare dietro a me, come un virus sapientemente inoculato attraverso le orecchie!

Domani non ci sarai. Fisicamente intendo. La malinconia inevitabilmente ha iniziato a far capolino da qualche giorno, ed è naturale. Ma ce la metterò tutta per non abbattermi, tu non lo vorresti. Già ti vedo, con quel tuo broncio preoccupato, mentre mi dici: "Su con la vita!". Quanto mi irritavi... Eppure oggi queste tue parole sono per me un prezioso mònito, come quel tuo "Si campa una volta sola!", pronunciato solennemente nel tentativo di giustificare con la consorte qualche sfizio extra, nello specifico quelle straripanti pastarelle domenicali ipercaloriche che col tempo sono diventate un ricordo.

Ti voglio un mare di bene, babbino bello, e cercherò di passare un Buon Natale e di non far arrabbiare la nostra Mutty. Ormai dovresti aver compreso tutto, e saprai che meglio di così non avresti potuto fare. Hai avuto una vita dura accanto a lei e lei accanto a te, in molti momenti. Ma vi siete voluti bene e io questo non lo scordo, puoi starne certo!

Mi raccomando, spàssatela lassù e non pensare troppo a noi, che ce la caviamo.

Un bacio sulle guanciotte,
tua fillolla.

ps. sì, lo so, avevo promesso di non piangere. Tu fa' finta di non avermi visto, ok? :)


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: Mele Kalikimaka - Bing Crosby


11.12.10

Il Tempo Del Perdono



...ed è tutto così farraginoso, calcificato, come un vecchio tappo ostinatamente avvitato.
Un magma iridescente freme per ricominciare a fluire, ma il passaggio resta bloccato.


Ricordi, volti, parole, tra il reale e il virtuale, si mescolano tra loro e li osserviamo, nel tentativo di ricavarne un messaggio. Sappiamo che il dovere si sta sostituendo pericolosamente al piacere. Ed è in profondità che è avvenuto lo scambio, un giorno lontano, di tanto tempo fa. Emozioni ignote hanno compiuto il sequestro nottetempo, barattando la necessaria sopravvivenza con le pulsioni dell'io più spontaneo, vivace, incosciente. Per lungo tempo tutto è sembrato procedere al meglio, le redini saldamente in mano, ogni cosa - o quasi - sotto controllo, a contrastare l'ineluttabilità imprevedibile di certi eventi troppo grandi per chiunque. Poi, di colpo, il ramo che ci ha generati si spezza e, anziché spiccare il volo, restiamo inebetiti a fissare il vuoto che ha lasciato schiantandosi al suolo, sulla terra bagnata.

Razionalmente è tutto così chiaro! Ma la guarigione dell'anima non ha niente di razionale... passa per sentieri insondabili dall'intelletto e si snoda attraverso l'intimità di automatismi da invertire, energie da riconvertire, mani che affondano nel fango di se stessi, nello sguardo senza paura che, occhi negli occhi, ci riporta al punto esatto da cui eravamo partiti. Il piacere è diventato dovere ed è qui che nasce l'inghippo... i libri comprati e accumulati senza mai leggerli, centinaia di canzoni ancora da scoprire, le mille possibilità di una mente che vorrebbe scrivere e descrivere mondi e persone e invece resta incartata dietro i talenti altrui, ritenendoli immensamente più validi delle proprie personali antiche velleità. Tutte scuse! Alibi dietro cui nascondersi, per cristallizzare un'immobilità che presto dovrà finire.

Tutto ha il suo Tempo e questo è il tempo della pazienza, del perdono e delle possibilità.

Perdònati per tutto quello che avresti voluto fare e che invece non hai fatto e guarda tutto ciò che invece hai saputo fare, nonostante tutto!

Crisalide congelata, verrà la tua primavera... E tu ne sarai l'artefice.





YUKI, AKA PRISMA

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Soundtrack: Come Ogni Volta - La Crus

5.12.10

Troppo Bianca





Stella polare, le anime morte,
un grido nella notte.

L'ultimo sospiro del moro...

Amici assoluti,
di terra e di luce.

Sublime anima di donna,
dovevo morire da vedova nera
la mia ombra su di voi!

Via dal mondo.
Il sesso.
La mano di Dio
danza con il diavolo.

La forza di cambiare.
Un piano semplice.

Ascolta la mia voce!

Quando ho aperto gli occhi:
il sogno cattivo,
lo splendore della vita,
cioccolato amaro...
la chimera.


Non lasciarmi,
tutto è vanità.




(piccolo divertissement nato per caso, sull'onda di uno sguardo che fluttua,
perso, in uno spazio-tempo altro)



YUKI, AKA PRISMA

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Soundtrack: Bianca - Afterhours

30.11.10

Cara Figlia...




Dovresti cominciare a costruire, ma intorno vedi solo macerie. Dovresti accogliere la vita, ma le scaglie di vetro continuano a ferire la tua pelle. Scali l'ennesima montagna e quando pensi di poterti finalmente sedere un po' a riposare e contemplare il panorama, eccoti di nuovo a scalare ancora, e ancora, e ancora.

Sensodicolpa e Sensodinadeguatezza che ti fanno tendere al perfezionismo e non ti perdonano mai alcun errore sono ancora le tue odiate compagne di sempre. Provi a riscaldarti e ci riesci, a volte. Poi, di colpo, hai di nuovo freddo e sai che è colpa dell'impianto, che è difettoso. Cerchi di ripararlo, ma i tempi sono più lunghi di quanto la tua pazienza possa sopportare.

In un giorno così importante per la tua vita lui non c'era. Lei sì, invece, ma sempre nell'unico modo che conosce e che ti ferisce, inevitabilmente. La gioia, ancora una volta, è offuscata dall'ombra. E ti senti in colpa anche per questo.

Metti via le ansie e le inquietudini per un po', per il tempo in cui riesci ad allontanare i demoni. Poi pensi che questo sarà il primo Natale senza di lui, dopo il tuo primo compleanno senza di lui. Le lacrime scendono copiose, i singulti ti sconquassano. Respiri a fatica, vorresti fermarti ma non ci riesci. E vorresti soltanto poterlo abbracciare un'ultima volta, sentire il calore delle sue mani grandi sui tuoi capelli, baciare le sue guance profumate di dopobarba, dimenticare quegli ultimi mesi di agonia... poterlo ricordare sorridente nel suo ultimo giorno di lucidità, le sue mani strette alle nostre... il suo sforzo così umano nel gesto di togliersi la maschera dell'ossigeno per dirti quelle due parole così potenti, rigeneranti, che porterai nel cuore per sempre, come la carezza che non potrà più farti:

"Cara figlia..."

Sono felice che tu abbia smesso di soffrire, ma è troppo difficile non poterti più parlare, vedere, toccare. E ora che la piantina si prepara, dopo un lungo inverno, a mettere radici in una terra nuova e ostile, ancora tutta da arare... vorrebbe tanto potersi scaldare nel calore rassicurante di certi sorrisi, di gesti e battute solo nostre, quelle che tanto amavamo scambiarci nei momenti difficili per sdrammatizzare, come solo noi sapevamo fare...


YUKI, AKA PRISMA

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Soundtrack: Dreaming Light - Anathema

Immagine: Il Mio Luogo Dell'Anima, quello che sarò costretta a lasciare...


14.11.10

Rebirthing




Si può essere intensi anche nel dolore. Si può indossarlo, con fierezza e orgoglio, le movenze sicure e sinuose, lo sguardo fisso e determinato e una chioma leonina che ondeggia a ritmo di musica. Perdersi in un eterno presente senza passato e senza futuro, pura estasi che irradia dall'amigdala e ci proietta nell'illusione di immortalità.

Rinasco alla vita nel pieno di una sala buia, tinta di rosso e bagliori iridescenti, nel candore di un corpo che non ha più confini, nel calore di un'unione che è pura illusione, energia che fluisce sopra e sotto un palco, nel desiderio di lasciare un segno, un messaggio, una traccia, di elevare un immenso dolore a mito e simbolo di eterna rinascita.

Ti amo, sì. Ti ho sempre amato.
E sempre ti amerò, mia dolce anima ansimante e ferita.
Tua la redenzione, tuo il cammino di liberazione, tua la furia creatrice a stento trattenuta da un ostacolo terreno.

Ti darò la luce che chiedi, ti donerò le energie che restano a questo corpo mortale.
Voglio, sento, desidero rinascere. Una volta ancora...
Sarà senza barriere. Ciò che ho dentro, si deve vedere!

YUKI, AKA PRISMA

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Soundtrack: Angels Walk Among Us - Anathema



(only you can heal inside, only you can heal your life)
it must have been an angel

who counted out the time

yes it must have been an angel

who raised a knowing smile

and i just couldn't reach you

no matter how i tried

no i just couldn't reach you

so instead i ran to hide

(only you can heal inside,
only you can heal your life)
mother can you hear me?

can you tell me, are you there?

father can you help me?

cos i know that you care

and i don't have to fight it anymore

for all those years i was dreaming
and i don't have to worry anymore
cos i found my belief in...

mother can you hear me?
can you tell me are you there?
father can you help me?

cos i know that you care

(only you can heal inside,
only you can heal your life)

7.11.10

Ora, Che Quasi Non Sento Più Niente




Aprire un nuovo capitolo, tanto per far qualcosa.
Riversare un po' della noia magmatica che attanaglia in una domenica lenta e uggiosa.
Tornare sui propri passi per ricercare un'estasi da tempo perduta.
Sconfiggere la nausea e la mancanza di prospettive di una vita scaduta.
Ingannare una stasi che immobile si perpetua.
Richiamare alla memoria congiunzioni un tempo calde e vibranti, ora gelide e distanti.

Echeggiano imperativi odiosi, tediosi, irrispettosi.
Pullulano gelosie, si spostano i confini di territori emozionali egoisticamente inviolabili.
Risate antiche restano sepolte da colate laviche.
Situazioni statiche, e guerre interne ataviche.

Dov'è fuggita l'anima mia intestardita,
colei che un tempo guidava questo mio scrivere incosciente,
ora che quasi non sento più niente
che non sia questo insostenibile peso,
questo futuro inutilmente atteso,
questo sogno lasciato a marcire, sospeso?

Ascolto, tremante, l'eco del desiderio spegnersi nel mio vuoto.
Ridono i pesci mentre imito, pesante, il loro nuoto.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: Burial At Sea - Mono

1.11.10

Assenze




...e resto inchiodata a certe assenze ormai diventate abitudine, incastonata tra il mio corpo e il vetro che lo circonda, come un respiro che non riesce più ad andare oltre e finisce per dissolversi, vapore acqueo su una finestra in un giorno di pioggia.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: Questa Notte - Ludovico Einaudi

28.10.10

Sempiternum




Se n'è andato un pezzo di me, l'ultimo pezzetto di innocenza rimasto, quello fortunosamente scampato al big bang. Sarà per questo che per lungo tempo non sono più riuscita a scrivere come facevo prima. L'unico ambito in cui riuscivo davvero a esprimere me stessa liberamente si è come polverizzato, e mi tornano in mente irrispettosamente le ceneri di un uomo disperse in mare in un giorno di sole. Un'intera vita in un mucchietto grigio portato via dal vento.

Curioso come mio padre sia venuto a mancare proprio alla soglia del compimento del mio trentesimo anno di età... come a sottolineare: adesso sei adulta, se non l'avessi ancora capito. Il vuoto è devastante. La consapevolezza di non poterlo mai più rivedere mi ricolma di angoscia, mi terrorizza, mi annienta, mi immobilizza.
E poi c'è lei, così impossibile da contenere, da arginare, da tenere a debita distanza, persino quando se ne sta in silenzio. Riesci a sentire il suo sguardo penetrarti da una parte all'altra della stanza. "Ignorala, chiudi il cervello!", sono inutili imperativi che misconoscono la potenza di una radiazione invisibile dalla quale non hai scampo.

L'allontanamento può essere una soluzione e lo sarà, quando tutto sarà pronto, tra molto tempo ancora... ma si dovrà lavorare anche dall'interno. La contaminazione è ormai avvenuta e i suoi effetti continueranno ad agire anche a chilometri di distanza dalla fonte che l'ha inizialmente originata. Si rende allora necessaria un'intima lotta contro se stessi, contro un cancro psicologico che ha già iniziato ad agire sottopelle nella forma di una voce interiore puntigliosa e castrante che continua a ripeterti che non vai bene, che puoi fare ancora di più, che sei inadeguato e non fai mai abbastanza. Che, in sintesi, ti allontana dal Piacere. E' l'enorme Moloch cresciuto dentro di te sotto forma di genitore interiorizzato a inchiodarti al senso di colpa, a (ri)generare quell'ansia insostenibile che cela al fondo una rabbia impossibilitata a esprimersi e quel falso sé compiacente che ogni tanto fa capolino a sempiterna memoria di un bambino che si è modellato, forgiato negli anni più cruciali per adattarsi a un ambiente che non lo ha accettato per come era veramente.

E no, non ditemi che un bambino è un piccolo adulto. Casomai per alcuni è esattamente il contrario.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: Break It Down Again - Tears For Fears



Here We Go

Break it down again

So those are my dreams
And these are my eyes
Stand tall like a man
Head strong like a horse

When it's all mixed up
Better break it down
In the world of secrets
In the world of sound

It's in the way you're always hiding from the light
See for yourself you have been sitting on a time bomb
No revolution maybe someone somewhere else
Could show you something new about you and your inner song
And all the love and all the love in the world
Won't stop the rain from falling
Waste seeping underground
I want to break it down

Break it down again

So those are my schemes
And these are my plans
Hot tips for the boys
Fresh news from the force

When it's all mixed up
Better break it down
In the world of silence
In the world of sound

" No sleep for dreaming" say the architects of life
Big bouncing babies, bread and butter can I have a slice
They make no mention of the beauty of decay
Blue, yellow, pink umbrella save it for a rainy day
And all the love and all the love in the world
Won't stop the rain from falling
Waste seeping underground
I want to break it down

Horsin' around
Pray to power
Play to the crowd with your big hit sound
And they won't simmer won't simmer, won't simmer down
Play to the crowd
Pay to the crowd
Play yeah yeah

It's in the way you're always hiding from the light
Fast off to heaven just like Moses on a motorbike
No revolution maybe someone somewhere else
Could show you something new to help
With the ups and downs
I want to break it down
Break it down again

Break it down again
No more sleepy dreaming
No more building up
It is time to dissolve
Break it down it again
No more sleepy dreaming

27.10.10

Delle Mie Amate Sponde...




Poco a poco sto entrando nella tua assenza
là dove sei ombra
non smetti di apparire
perché soltanto in te le cose si fanno reali
allontani l'assurdo
e mi dai un senso
ciò che ricordo di te è quello che sono
giungi alle mie sponde
come un mare (in)visibile


A mio padre...


Testo originale di Alejandro Jodorowsky, liberamente adattato da me.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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16.10.10

Thir(S)ty - In A Cosmic Void




Se potessi, per festeggiare 'sti dannati 30... mi teletrasporterei lì... ora, viaggiando nello spazio e nel tempo, in una invisibile quarta dimensione.
Amen.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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...che bel regalo per le mie orecchie... e per la mia anima sbrindellata...

15.10.10

Frozen




Niente, nemmeno il mare mi consola più... vuoto, vuoto e ancora vuoto... solitudine cosmica e stridente contrasto con il mondo di fuori... groppi in gola e stonature emotive... è un dolore che ti travolge inaspettatamente a ondate, per strada, in piazza, in farmacia, su un pontile vicino al mare...
Sarà così, per molto tempo ancora. Troppe cose giacciono congelate, intirizzite, cristallizzate. Nemmeno la scrittura vuole più saperne di scorrere come prima. E la vita, inesorabile, continua.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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El Shagara




Non ci sono parole per descrivere quanto mi manchi...
Il tuo ultimo sorriso, in quella foto testardamente strappata all'impietoso scorrere del tempo, mi ricorda l'amore che ci ha uniti...
E continuo con orgoglio a riconoscermi in quella bonaria dolcezza non scevra di difetti, nascosta dietro un'apparente, burbera riservatezza.


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Immagine: Land Of The Rising Sun - Vit Hassan [Credits]

Soundtrack: Here Comes The Flood - Peter Gabriel




When the night shows
the signals grow on radios
All the strange things
they come and go, as early warnings
Stranded starfish have no place to hide
still waiting for the swollen Easter tide
There's no point in direction we cannot
even choose a side.

I took the old track
the hollow shoulder, across the waters
On the tall cliffs
they were getting older, sons and daughters
The jaded underworld was riding high
Waves of steel hurled metal at the sky
and as the nail sunk in the cloud, the rain
was warm and soaked the crowd.

Lord, here comes the flood
We'll say goodbye to flesh and blood
If again the seas are silent
in any still alive
It'll be those who gave their island to survive
Drink up, dreamers, you're running dry.

When the flood calls
You have no home, you have no walls
In the thunder crash
You're a thousand minds, within a flash
Don't be afraid to cry at what you see
The actors gone, there's only you and me
And if we break before the dawn, they'll
use up what we used to be.

Lord, here comes the flood
We'll say goodbye to flesh and blood
If again the seas are silent
in any still alive
It'll be those who gave their island to survive
Drink up, dreamers, you're running dry.

11.10.10

In Absentia



Gela il sangue negli interminabili rintocchi della tua assenza. L'eco degli ultimi giorni rimbalza e si intreccia con la nebbia umida che offusca il mio sguardo.
Stupida quotidianità, che tenti di spingermi in avanti per inerzia!
A te mi ribello, stringendo ancora tra le dita quelle invisibili mani grandi che tanto ho amato...

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: L'Assenza - Fiorella Mannoia



Sarai distante o sarai vicino?
Sarai più vecchio o più ragazzino?

Sarai contento o proverai dolore?

Starai più al freddo o starai più al sole?


Conosco un posto dove puoi tornare

conosco un cuore dove attraccare.


Se chiamo forte potrai sentire,

se credi agli occhi potrai vedere...

c'è un desiderio da attraversare

e un magro sogno da decifrare...


Conosco un posto dove puoi tornare
conosco un cuore dove attraccare.

Piovono petali di girasole

sulla ferocia dell'assenza
la solitudine non ha odore
ed il coraggio è un'antica danza.


Tu segui i passi di questo aspettare

tu segui il senso del tuo cercare.

C'è solo un posto dove puoi tornare

c'è solo un cuore dove puoi stare

7.10.10

Ciao, cowboy!



E' strano pensare che tu non ci sia più...
ieri, quando te ne sei andato, c'era il sole e nel cielo non c'erano nuvole, solo un vento leggero...
fino all'ultimo non hai voluto essere di peso...
fino all'ultimo hai scherzato, sorriso, ricambiato con sguardi e gesti il nostro amore...
e sempre più mi accorgo di quanto ti somiglio, nel mio voler sempre fare la dura, nei silenzi in cui a volte ri(n)chiudo il mio dolore...

La tua "fillolla", Stefania.

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Soundtrack: Tom Dooley - The Kingston Trio




(Intro) Throughout history
There've been many songs written about the eternal triangle
This next one tells the story of a Mr Grayson, a beautiful woman
And a condemned man named Tom Dooley...
When the sun rises tomorrow, Tom Dooley... must hang...
[Hang down your head, Tom Dooley
Hang down your head and cry
Hang down your head, Tom Dooley
Poor boy, you're bound to die]
I met her on the mountain
There I took her life
Met her on the mountain
Stabbed her with my knife
[Chorus]
This time tomorrow
Reckon where I'll be
Hadn't a-been for Grayson
I'd a-been in Tennessee
[Chorus]
This time tomorrow
Reckon where I'll be
Down in some lonesome valley
Hangin' from a white oak tree
[ending chorus]

23.9.10

La Scala Per Il Paradiso






...e nel calore di certi lunghi, interminabili abbracci...
dimenticare l'anaffettività del mondo e smettere, per un istante,
di essere soltanto monadi, in orbita nel vuoto.


Varcare un limite, ritrovarsi al di là di noi stessi, di ciò che siamo e che siamo stati, senza più riuscire a vedere come saremo. Non sapere più chiedere aiuto, non essere capaci di affidarsi, perché "sicuri" che, nel momento stesso in cui avremo più bisogno, ci lasceranno soli. E quando dico soli, parlo delle maledette monadi che siamo in questa società che ci costringe a correre e a rincorrerci dietro i mille, inevitabili impegni necessari per sopravvivere, noi che ci siamo dimenticati cosa sia Vivere.

Vivere davvero, respirare l'odore del mare e farlo entrare in profondità, perdersi nelle innumerevoli variazioni aeree di una nuvola, rintracciare nel sole riflesso sull'acqua al tramonto la propria stairway to heaven in un mistico connubio tra il nostro nucleo cangiante e l'universo che si apre davanti a noi, senza che ne riusciamo mai a scorgere l'entrata. Ci scuote dal torpore soltanto il balenare dell'ultimo spicchio di sole prima che s'inabissi in mare: l'entrata si sta ormai richiudendo e ancora una volta l'abbiamo capito troppo tardi.

L'aria che fende il mio involucro fatto di carne, lacrime e sangue mi accompagna in questa nostalgica passeggiata rivolta al presente. Per un attimo mi sono sentita sospesa in questo vortice che non ho mai chiesto, per un lungo, interminabile istante un black out mi ha annebbiato completamente a me stessa. La scena di un film toccante e profondo mi ha ricordato quanto sia labile il confine tra l'autodistruzione e la resistenza, quanto sia umanamente difficile sostenere pesi di siffatta portata.

Una carrellata di tipi umani mi viene incontro, senza guardarli ne percepisco l'aura mentre siedono ignari sulle loro panchine, gustando un frozen yoghurt, scambiandosi effusioni, guardando l'aria davanti a sé finché uno di loro, la voce impastata e l'aria assente mi chiede da accendere. "Non fumo, mi spiace", e sorrido. Sì, a lui riesco a sorridere, povero outsider che non è altro. Forse perché per altri versi sono un'outsider io stessa e non me ne vanto.

Un fremito di immenso mi ricorda quanto è difficile viversi, senza aggrapparsi. E quanto sia difficile per gli altri non sentirsi inadeguati davanti a un dolore troppo grande, tanto da lasciarli privi di parole, al punto da restarsene in disparte, a volte per disagio, altre per discrezione. Quante volte mi sono sentita io stessa così. Come vorrei gridar loro che non fa niente, che non mi importa delle parole, che non voglio soluzioni, perché so che non ce ne sono. Che mi basta percepire un po' del loro calore, sapere che il loro affetto per me non cambia, anche quando mi sento un peso, per me e per il resto del mondo. Che io sono lì, dentro di loro anche quando mi sento persa e non riesco più a ritrovarmi. Dio come vorrei perdermi dentro un abbraccio infinito...

Qualche giorno fa, mi sono ritrovata a scoppiare in lacrime davanti a una quasi sconosciuta, che a dispetto del suo diktat professionale non ha esitato ad avvicinarsi a me e ad accarezzarmi il braccio. Senza più riuscire a guardarla, nel tentativo di esternare ciò che sento in questo nuovo periodo di buio, ho sentito me stessa dire: "è come se avessi delle scaglie di vetro conficcate nella pelle." E vi assicuro che non c'è niente che possa sconfiggere questo senso di gelo meglio di un abbraccio, dello sguardo sincero di una persona preziosa, di una frase imperfetta, anche smozzicata, detta col cuore e che ti ricorda che esisti anche tu, che la tua vita vale ancora qualcosa, che meriti la tua fetta di felicità anche se hai sempre vissuto solo per gli altri, o quasi. Sapendo bene che non è stata una tua scelta.

La morte, chissà perché, ammutolisce. Non è difficile intuirne le ragioni, ma come ho scritto ultimamente, non ho paura tanto della morte quanto del tempo sprecato che la precede. E mi sono ricordata ancora una volta quanto mi manchi una passeggiata silenziosa da fare da soli o in due, un discorso profondo sull'esistenza e i suoi misteri e tutto ciò che va oltre la superficie sterile delle cose e del possedere. Ma non si può, se non in rari momenti fortunati. Ognuno ha la sua vita, e gli incastri diventano via via più difficili.

Guardarsi dentro per davvero, per la prima volta, e scoprire ciò che sapevamo già ma con quella dirompenza inedita che lascia atterriti davanti alle proprie mancanze, è come togliersi di colpo le lenti colorate con cui per anni abbiamo osservato la realtà. La nostra e quella dell'albero che ci ha generati. L'effetto che ne segue è devastante. Di colpo ci rivediamo fallibili e inadeguati nei gesti che fino a un momento fa avevamo sempre compiuto, magari con una punta di disagio, ma senza vederne le cause così chiaramente. Ogni pseudo fallimento nell'interazione con l'esterno si aggancia al nostro senso di colpa, al nostro senso di inadeguatezza, in ultima analisi allo schema distorto con cui il nostro carattere si è forgiato negli anni per adattarsi a un ambiente difficile, che ci ha resi satelliti di pianeti inadeguati. Ah, si potesse essere situazionisti dell'anima! Riuscire a realizzare il proprio détournement interiore... e utilizzare pezzi di noi in chiave diversa, smontando e riadattando gli atomi della nostra personalità per costruirne una migliore, anziché semplicemente limitarci a distruggere.

C'è un tempo per ogni cosa e, come ho spiegato a una persona preziosa, cadere in mille pezzi è qualcosa che non ci si può permettere in qualunque momento. Essere esposti al mondo nella propria fragile e dirompente nudità senza aver avuto il tempo di rigenerarci in un necessario, protettivo isolamento, è molto pericoloso. In gioco c'è la Vita.

Ce la metterò tutta, ma le corde, dopo un lungo e ostinato tirare, alla fine si spezzano. E non è proprio il caso di dare la colpa alla corda. Non facciamole anche questo torto.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Immagine: Galaxy Merge

Soundtrack: Miss You - Trentemoller


19.9.10

Onda





Che spettacolo, il Mare, quando ti chiama a sé...
le sue increspature sono quelle della tua Anima...
il suo odore è un calamitante invito a unirti a lui,
a sposarne il moto.

E non ti basta più soltanto guardarlo.

Devi farne parte.
Essere Onda tra le onde...

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: Sirtaki - Andre Rieu in London


17.9.10

Infinity




...e quando il suo sussurro si intreccia con quelli di altre anime e il loro vibrare si confonde, mescolandosi in una sinfonia imperfetta e armonica, un frammento di Infinito ti penetra per sempre. Qualcosa non sarà più lo stesso. E vivrai ancora, fremente, nell'attesa che quell'incanto possa ripetersi. Non accadrà. Altri e nuovi incanti, se saprai ascoltare con le cavità più profonde del tuo io, ti verranno incontro, brevi e fugaci, come il tempo di un unico respiro.

Grazie, S.B. :)

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: Let's Go Out Tonight - Craig Armstrong


CollAges




Certi collages psicoemozionalmusicali sono davvero commoventi, nella loro fresca e inconsapevole incoscienza... sanno di Anima. E quando sei a un passo dal mandare tutto in vacca, al punto che non è più la vita a farti paura ma tu stesso... ne senti lacerante la mancanza. Sordo il tuo grido, caracollante il tuo sguardo perso nel presente: dove sei finita, Anima Mia?

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Image: Light Echoes from V838 Mon - Authors & editors: Robert Nemiroff (MTU) & Jerry Bonnell (USRA)

10.9.10

Compromise





Dormono. Lievemente assopite.
Ristagnano. Blandamente cresciute.
Gorgogliano. Di orgoglio blindate.

Adoro il lieve sentire dell'occhio che vigila il sonno dei giusti,
ascolto il soave fluire di un ricordo sotteso, atteso, sospeso

Piango, e nel mentre ritrovo l'Amore, quell'intima unione che ci fece Luce

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Immagine: Age Of Enlightment - Gilad Benari

Soundtrack: Live With Me - Massive Attack (alla radio, mentre scrivevo...)


6.9.10

Precipitato Di Sogni




Fenice? No. Affatto. Solo un essere fallibile, stanco di lottare.

Oggi, tra i singulti e gli spasmi dolorosi di un terribile déjà-vu, mi sono rivista nella mente su quella sommità indefinibile, forse un grattacielo o un palazzo di una certa altezza. Ricordo distintamente la sensazione di sollievo e l'assenza di gravità trasformarsi in pochi attimi nel suo contrario: un precipitato di dolore che si dissolve e scompare.

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Immagine: Salto Nel Vuoto - Noris Piergiorgio

Soundtrack: Nessun Dorma, dal film "Mare Dentro" di Alejandro Amenábar


28.8.10

Cosmic Angels...




Di nuovo. Improvviso e inaspettato. Mentre cercavo di catturare ancora una volta la Vita agitando le braccia sott'acqua, come se la stessi soltanto inspirando attraverso le mie cellule. L'acqua nelle orecchie, il sale nei miei occhi doloranti, il sottile potere di un'onda che mi attraversa e nuvole come ali di un prezioso Angelo cosmico sopra di me...

Again. Suddenly and unexpected. While trying to catch Life back with my fluttering arms underwater, as if I was just breathing it in through my cells. Water in my ears, salt in my aching eyes, the subtle power of a wave running over me and clouds as wings of a cosmic, precious Angel above me...

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: You're Not Alone - Mads Langer



In a way it´s all a matter of time
I will not worry for you You´ll be just fine
Take my thoughts with you and when you look behind
You will surely see a face that you recognize

You´re not alone I´ll wait till the end of time
Open your mind Surely it´s plain to see
You´re not alone I´ll wait till the end of time for you
Open your mind Surely there´s time to be with me

It is the distance that makes life a little hard
Two minds that once were close Now so many miles apart
I will not falter though I´ll hold on till you´re home
Safely back where you belong And see how our love has grown

You´re not alone I´ll wait till the end of time
Open your mind Surely it´s plain to see
You´re not alone I´ll wait till the end of time for you
Open your mind Surely there´s time to be with me

You´re not alone Surely there´s time to be with me
Open your mind yeahhhh

26.8.10

Penelope




Riordinare il Caos ad arte armato e reimmergersi nel Caso inaspettato, cavare buchi dai ragni e farsi Penelopi di se stessi, inspirare ed espirare, costruire e decostruire, ricominciarsi, reinventarsi, spogliarsi e poi rivestirsi, la morte nell'atrio, la vita nel ventricolo. Dissolvere il buio e masticarlo forte. Rivedere la luce, spalancare le porte!

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Image: Robert Weigand - Night and Day

Soundtrack: Until I Drown - Tears For Fears



took a long time to mend
took a long time to make amends
funny how the story goes
strip a man bare and burn his clothes

time is all i crave
it comes in waves
i will be here until i drown

system's on overload
goes to bed warm but wakes up cold
what a bloody cross to bare
time on my hands but i don't care

days are all the same
they wax and wane
i will be here until i drown

time is all i crave
it comes in waves
i will be here until i drown

days are all the same
they wax and wane
i will be here until i drown

time is all i crave
it comes in waves
i will be here until i drown

24.8.10

L'Amuleto




Agguantò il suo nuovo libro-amuleto e lo infilò furtivamente nella borsa, facendo attenzione che non si sgualcisse, e si incamminò a caccia di una nuova dose di adrenalina per tentare di riequilibrare in una sorta di neuronale osmosi le energie perdute quella mattina. Da alcune ore l'odiata voragine aveva già ricominciato ad aprirsi, la sentiva vibrare nello stomaco mentre tentava di fagocitarla, una volta ancora.


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Image: Gwen John - The Precious Book

Soundtrack: Back When You Were Beautiful - No-Man



Singing songs they'll never understand.
tempo drifts
in half-cut wonderlands.
back when you were beautiful,

they'd smile and shake your hand.

friendship comes,
but it mostly goes.
you mark the time with your fading clothes.
back when you were beautiful,
you'd pass it off as pose.
you walk for hours,
your feet like lead.
you keep your secrets locked inside your heads.
back when you were beautiful,
the needle pushed the red.

20.8.10

Self Embrace (Or The Domino Effect)




Non cercare qualcuno che ti renda felice. Impara tu stesso a renderti felice e, se proprio non ti riesce, lascia che qualcun altro ti insegni come farlo. Una volta che l'avrai imparato, condividi il frutto della tua conoscenza di te stesso con coloro che ami e poi resta a guardare quello che accade... E' così che agisce l'Amore Universale.

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Image: Frida Kahlo - The Love Embrace Of The Universe, 1949

Soundtrack: I Am Mine - Pearl Jam




The selfish, they’re all standing in line
Faithing and hoping to buy themselves time
Me, I figure as each breath goes by
I only own my mind

The north is to south what the clock is to time
There's east and there's west and there's everywhere life
I know I was born and I know that I'll die
The in between is mine
I am mine

And the feeling, it gets left behind
All the innocence lost at one time
Significant, between the eyes
There's no need to hide,....
We're safe tonight

The ocean is full cause everyone's crying
The full moon is looking for friends at high tide
The sorrow grows bigger when the sorrow's denied
I only know my mind
I am mine

And the meaning, it gets left behind
All the innocents lost at one time
Significant, behind the eyes
There's no need to hide,....
We're safe tonight

And the feelings that get left behind
All the innocence broken with lies
Significance, between the lines
We may need to hide

And the meanings that get left behind
All the innocents lost at one time
We're all different behind the eyes
There's no need to hide

4.8.10

Brezze



Attendeva con fremente impazienza di aprire un nuovo capitolo e dare una svolta alla sua vita. Quale infernale e indicibile fatica, passare attraverso le forche caudine e superare il muro che aveva ormai interiorizzato. Aveva smesso di cercare una spinta, ed ecco che, proprio allora, avevano cominciato ad arrivarle da ogni lato. Erano come carezze, e si sentiva come le foglie sospinte in aria da certe lievi brezze...

"It is by faith that poetry,
as well as devotion,
soarse above this dull earth;
that imagination breaks
through its clouds,
breathes a purer air,
and lives in a softer light."

Henry Giles








YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: Sacrifice - Lisa Gerrard