30.9.09

If I Chant For Happiness...





A te,
che le parole non mancano,
ma vanno tirate fuori con le pinze.

A te,
che mantieni le distanze
per tenere a bada un fiume in piena.

A te,
che hai un gran bisogno di parlare,
ma continui a trattenere.

Auguro di scioglierti in pianto
e farti cascata.

Un liberatorio salto d'acqua.
Una rinascita dolorosa.

Necessaria.

Sai dove sarò,
ogni volta che lo vorrai.
Mai ti giudicherò.
Ma questo già lo sai.

Amicizia è condivisione.
Nel Bene e nel Male.

E io voglio condividere tutto,
anche il Dolore.


Ci sei?

Io, ci sono.


Soundtrack: Seal - Newborn Friend

I wash my faith in dirty water,
'Cause it gives my mind a little order.
And I play that game, just like I should do.
But my whole world, slips away.

I live my life, I live it slowly.
And I take my time, I'm in no hurry, yea... I'm livin'...
And when I go then I would surely.

I would dance with a total stranger,
And hold them in my arms.
Hell, there could be no danger if I open up up,
'Cause when the cryin' starts so,

If I chant for happiness,
Maybe that will make me feel better?
I can't change my ideals, I can't lose my desire
Ohh, if I chant for happiness maybe that will make me feel better?
I'd be your newborn friend for the world.

Well I wash my face in dirty water.
For life I have no order.
'Cause I,
Know that feeling when you've tried to make your way out,
Nothing mends.
So you search for the breed of the problems there lying,
Deep down in the soul.
And if, they never end,
There's a whole bunch of reasons, tryin' to get out
But they can't make it out of the door.
Ohh, I know the reason,
I'm not enough.
There's nothing more... But,

If I chant for happiness, maybe that will make me feel better.
I can't change my ideals, I can't put out the fire.
Ohh, if I chant for happiness, maybe that will bring us together,
For the better...
I can't change my ideals, I can't lose my desire.
I'm just a newborn friend for the world...
Just a newborn friend for the world...
I'll be your newborn friend and I'll...

Sing loud... Sing loud... Sing loud... my friend
sing loud......sing loud......sing loud.

Gonna sing louder sing loud sing loud my friend
...sing louder... ...sing loud... ...sing loud...

To my friend my friend and I...

I'll sing love, sing loud, sing a little louder of my friend.
Ohh.. my friend
Ohh, my darlin friend my friend my friend

29.9.09

Il Principio Del Piacere




Tutte le scelte della psiche sono dettate dal principio del piacere: l'uomo desidera la sua felicità, l'appagamento immediato e incondizionato dei suoi desideri, ma tale desiderio si scontra quasi sempre con la realtà, ovvero con le costrizioni morali e le tradizioni sociali che sono ostili al pieno soddisfacimento del piacere (tale affermazione ha molto in comune con l'indagine dell'anima propria della filosofia ellenistica).
Il principio del piacere si scontra con la realtà e ne deriva l'inevitabile frustrazione dei desideri. Ecco allora che al principio del piacere può subentrare il principio di realtà: esso cerca la soddisfazione del desiderio in relazione a ciò che la realtà può offrire secondo comportamenti accettati. Mentre il principio di piacere cerca la soddisfazione immediata del desiderio in modo completamente irrazionale, il principio di realtà persegue l'appagamento del desiderio ponendosi obiettivi estesi nel tempo e sublimando l'impossibile appagamento immediato in rappresentazioni sostitutive.
In altre parole, di fronte all'impossibilità di un appagamento completo secondo le modalità del principio di piacere, il principio di realtà agisce in modo da adattare il soddisfacimento del desiderio alle situazioni che tendono a limitarlo, escogitando diversi quanto necessari appagamenti.*


Perché l'euforia dura così poco, mentre la fase del down si protrae a volte per giorni? Qual è il principio del piacere?

Me lo chiedevo oggi, mentre sciacquettavo distrattamente i piatti, e la schiuma prodotta dal sapone mi scorreva maliziosa tra le dita. Lavare i piatti mi rilassa, è un buon modo per lasciar lavorare la mente. Ma non è questo il punto.
Pensavo alle cose che mi danno gioia, alla loro breve durata, al mio disperato tentativo di prolungarne l'effetto nel tempo, all'assuefazione, all'astinenza. Al desiderio di averne sempre di più.
E dire che sono contraria a qualsiasi sostanza possa provocare schiavitù psicologica. E mi riferisco, ovviamente, al fumo, alle canne e anche al caffé, se preso in dosi eccessive.
Ma alle parole, alle persone, ai nostri comportamenti congeniti e non, come si fa a rinunciare?

E poi pensavo agli incoraggiamenti, ai complimenti. Quelli dati e ricevuti. Non per adulazione o spirito di compassione, ma per affetto, stima, Amicizia. Desiderio di dare il proprio sostegno.
Forse è perché ne abbiamo così tanta fame che, d'istinto, finiamo per dare il nostro appoggio incondizionato ad un'altra persona in cui ci rispecchiamo. E lo facciamo a tal punto e così profondamente da arrivare a confondere le reciproche identità, in uno scambio che va al di là di quanto avessimo preventivato.

E poi ci sono i risultati, gli ostacoli superati, gli obiettivi raggiunti. Perché alcuni di noi non riescono mai a gioirne fino in fondo, ma sempre con quella punta di senso di colpa che permane, in sottofondo, dapprima in sordina, poi sempre più ridondante e fracassona?
Non ci diamo quasi il tempo di sorridere e gustarci la nostra piccola vittoria, che già siamo pronti a sottoporci a nuove sfide, tanto per capire una volta di più se meritiamo di stare a questo mondo, di essere amati, benvoluti, considerati.
Sia chiaro, non è affatto un bisogno razionale. La nostra mente sa perfettamente quanto tutto ciò sia deleterio e infantile. Eppure non ne possiamo fare a meno. Il piacere effimero, passeggero, vorace che di tanto in tanto ci sorprende non può che seguire a un lungo cammino di sacrificio e abnegazione, passando, perché no?, anche attraverso le fasi della depressione, della frustrazione e dell'autoflagellazione.

A questo punto la domanda è: per quale "orrendo crimine" stiamo cercando di punirci? Cos'è che ci impedisce di rilassarci, di amarci e di onorarci, ogni giorno della nostra vita mortale?
Non conosciamo la pace dei sensi, se non nei rari momenti di sospensione dell'incredulità. Perché noi non crediamo, in fondo, di essere all'altezza dei canoni che ci siamo imposti, pur misurandoci continuamente con prove e situazioni - e qui sta la contraddizione - che implicano invece una smisurata fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

It's no fun to be told that you can't blame your parents anymore, dice una canzone. E in parte è vero. In parte no. Le foglie da qualche parte devono pur aver assorbito la linfa per crescere. E fino alla loro inevitabile caduta resteranno sempre collegate al ramo che le ha generate. Non si scappa da questo. Ma poi c'è l'impatto con l'aria, il sole, il gelo, l'arsura, i parassiti, la tramontana... La Vita. E qui il ramo può aiutarci fino a un certo punto.

Dov'è che ha inizio la caduta? Quand'è che la forza di gravità sconfigge il desiderio ascensionale?

Resto con questo interrogativo sospeso sulla testa, mentre con lo straccio compulsivamente finisco di asciugare il lavandino, percorrendone ogni centimetro. Continuerò fino a che non avrò rimosso anche l'ultima goccia, perché così eviterò la formazione del calcare.
In realtà non me ne importa un bel niente del calcare, ma è così che mi è stato insegnato.


(Scritto domenica 27 settembre)


Soundtrack: Struggle For Pleasure - Blüchel & Von Deylen

*[Fonte Web]

28.9.09

Statue Di C'era




AudioPost - Testo e Voce di Yuki AKA Dj Prisma TBFKA MusEum





Pretesa,
partorisci strani mostri
nell'impazienza dell'Attesa.

Scolpire, scoprire, scavare.

Brividi caldi, tremori interni,
un vaso che scoperchia.
Andare a fondo.
Alla radice di Tutto,
alla sconfitta di Niente.

Inspirare, Ispirare, Espiare, Espirare.

Energia che mi entra dentro,
fame avida di Conoscenza.
Il timore di trovarsi al Centro,
i confini dell'Incoscienza.

Lava
che aerea
scompare alla vista,
e,
seguitando a bruciare,
mi confonde la pista.

Musica che avvolge, penetra e solleva.
Gocce di Dubbio
lente scavano la Pietra.
Misteriose connessioni,
particelle elementari,
la logica dei quanti,
la sincronicità...

Trovo ciò
che non sapevo di cercare.
Cerco ciò
che non speravo di trovare.

Granitiche certezze
sciolte come cera.
Stanca cola
in stalattiti rovesciate.

Scoprire,
piuttosto che
inventare.

È così che,
giorno dopo giorno,
l'IO
reimpara ad Amare.


Soundtrack: No Good (Start The Dance) - The Prodigy

26.9.09

Tutto Il Tempo Del Mondo





Non riesco a venirne a capo.
Ci ho provato mille volte, mentalmente.
Niente. Non ci riesco.

Io sono... Io... sono...

E la parola mi muore in gola.

C'è ancora tempo, respira. Tutto il tempo del mondo.

L'istinto mi parla, come un padre premuroso. E so che ha sempre ragione lui.
Sarebbe molto più semplice un: Tu sei...

In fondo a cosa mi serve un nome?
Quello che scelsero per me, esattamente 28 anni, 11 mesi e 10 giorni fa, se la matematica non mi inganna - o meglio, se io non inganno la matematica - è una pura convenzione, una formalità.
Che non dice niente di me.
Niente di più di quanto non faccia già io, tra le righe del mio scorrermi dentro.

Lo so. È assurdo.
Io sono assurda.

Eppure.

Poco fa. Mentre volteggiavo per le strade del mio quartiere, alle prese con le incombenze del sopravvivere quotidiano sotto al sole ancora caldo e protettivo, la mia maglietta preferita addosso, quella blu con la scritta arancione, mi sono sentita davvero in armonia.
E non avevo nemmeno gli auricolari nelle orecchie.

Stavo bene.
Con me.
E basta.

Di colpo un'intersezione tra piani spazio-temporali diversi.
Ho visto un prato verdissimo, una luce forte ma tenue allo stesso tempo.
Noi tutti, sdraiati sull'erba.
A parlare del Tutto.

Io.
Incantata.
Rapita.
Ascoltavo.

La Meraviglia che si dipanava davanti ai miei occhi spalancati.
Attraverso le mie orecchie.

Un giorno.
Non lontano.


Soundtrack: No More Keeping My Feet On the Ground - Coldplay

Sometimes I wake up, and I'm falling asleep,
And I think that maybe the curtains are closing on me,
But I wake up,
Yes I wake up,
Smiling.
Sometimes I feel that the chance is surprising,
Surprisingly good to be moving around,
So I wake up,
Yes I wake up,
Smiling.
So what? I feel fine,
I'm ok, I've seen the lighter side of life,
I'm alright, I feel good,
So I'll do, I'll try to stop moving,
Sometimes I wake up, and I'm falling asleep,
And I've got to get going so much that I wanted to do,
Yes I wake up,
Smiling.
And this could be my last chance,
This may be my only chance,
Yeah this could be my last chance,
No more keeping my feet on the ground.
Sometimes I feel that the chance is surprising,
Surprisingly good to be moving around,
And I move,
And I wake up,
Smiling.
So what? I feel fine,
I'm ok, I've seen the lighter side of life,
I'm alright, I feel good,
So I'll do, well it's time to stop moving.
And this could be my last chance,
This may be my only chance,
Yeah this could be my last chance,
No more keeping my feet on the ground.
There's nothing to keep me,
Nothing to keep me.

Paura, Pudore... E Stupore





Mi lasci piena di domande, che fremono per una risposta.
Ma Paura e Pudore hanno azzittito il mio Stupore.

Aver localizzato Itaca, e non poterla raggiungere. Se non dopo un lungo e periglioso vagabondare.
Un Mistero. Racchiuso in un libro, un film, una canzone.
Un riavvolgersi del nastro, un Sogno, un'apparizione.
Un orologio rotto, che continua a ticchettare.
Uno spazio aperto, che continua a vorticare.

E maledici il tempo e le scelte di vita, gli imperfetti tempismi e i falsi allarmismi.

Il fascino delle nuvole, spalancate sui miei occhi.
[Oggi le ho viste per la prima volta]
Respiro l'Infinito, e quello che c'è oltre.

Distolgo lo sguardo.

Quando torno su di loro, la coreografia è già cambiata.
Un'impercettibile danza, in millesimi di secondo.
Mi sento così piccola, al cospetto del Mondo.





Soundtrack: Nothing Else - Archive

My angel clipped wings I know
Wonders in darkness on grimey ground
In a forest unclean unsound
Everything everythings gone wild
Make land for the cows to graze
Leaflets scatter around to advertise sell out

A swamp in it hands stretched out
To catch a passing dime
Donations to the rich widened
Pavements for the poor
Somewhere else to lie
But my friend the carriage door
Stands slightly ajar
And I know clipped wings make uneasy flight
But we've got to reach

Chorus :

A place where the feast never ends
A moment when the music celebrates
And a time when darkness belongs
To night skies and nothing else
Nothing else -no-

Tomorrow my spirit seen
Fears today my mind
Soul aches so deep
Always craves my body to reach

24.9.09

Tutto L'Universo Per Un Sorriso




Ancora non riesco a credere di meritare tutto questo.
Se penso a come è cominciata...

Tutto l'Universo
per un Sorriso.

Era un giorno come tanti, ma quell'onda centrifuga nello stomaco prima di rivederti non potrò mai dimenticarla.
Solo più tardi l'ho ricondotta al Disegno Universale che mi ha attirato come un vortice.
Un mondo interiore che collassa e esplode, inondandomi di parole.

Se penso poi agli intrecci che si sono susseguiti e alle tessere del puzzle che a distanza di anni lentamente cominciano a trovare la loro collocazione...
Mai statica, sempre cangiante.
Ancora più emozionante.
Mi ritrovo incredula, nello scoprirmi partecipe di un Viaggio che avevo sempre solo sognato.
Il Cammino verso l'Assoluto.

Se penso a come mi sento inadeguata e a quanto ho imparato, grazie al contagio che ha amplificato le mie percezioni e la mia capacità di trasferire emozioni...
Un vertiginoso senso di vuoto, e insieme l'instabilità traboccante che mi lascia ansimante a cercare risposte che recano in dote nuove domande, in un dòmino infinito che vibra di anima e passione per la vita.

Mi sento una dilettante, le librerie mi vedono aggirarmi sempre sognante, accarezzare delicatamente lettere e copertine, languidamente desiderare la trasfusione dei pensieri, dalle impronte digitali alle sinapsi neuronali.
Istintivamente i Libri mi richiamano, e sono così tanti. Troppi.

Se penso a quanto voi avete già letto, imparato, appreso, colma di ammirazione mi chiedo:

Dove avete trovato il tempo?
A quali radici si aggrappa la vostra Memoria, per ricordare tutto, e così bene?


Mi sento così piccola, al cospetto di tanta Intelligenza.

Come in una danza, intreccerei i tuoi pensieri con i miei.
Piccolo Mondo Interiore, quanto ancora ho da imparare.
Una vita sola non basta.

Vorrei solo dirvi grazie.
Non voglio altro che questo:

Ogni giorno
a piccoli passi
crescere ancora
per restituirvi,
quando sarà l'ora,
almeno un grammo
dell'Inconsapevole Grandezza,
dell'Indicibile Bellezza,
di cui mi avete fatto dono.

Per Caso
o per Volere
del Destino.

Attraverso Voi,
Io Sono.



Soundtrack: (Nice Dream) - Radiohead

They love me like I was their brother
They protect me, listen to me.
They dug me my very own garden
Gave me sunshine, made me happy
nice dream, nice dream
Nice Dream

I call up my friend the good angel
But she's out with, her answer-phone.
She says that she'd love to come help but
The sea would electrocute us all
nice dream, nice dream
nice dream, nice dream

Nice dream, if you think that you're strong enough
Nice dream, if you think you belong enough
Nice dream, if you think that you're strong enough
Nice dream, if you think you belong enough

(Now come home, now come home)
(Now come home, now come home)

nice dream, nice dream
nice dream, nice dream

SaveOurSouls





Un canto d'Amore
che suona come un perdono...
Un fremito di sensi, e il timore
diventa abbandono.

Note immortali
lambiscono l'Anima,
rivestendola di incanto
con carezze universali.

Tutto il tuo piangere
si farà Oceano.
Lui
ti prenderà per mano
e,
tra le lacrime,
ti sentirai sorridere,
sorridere ancora...


Soundtrack: Muse - Mike Oldfield

A Siren, I Wish I Was




Floating in the sea
Heaven underneath
I am sinking
Slowly
Gently
Fading

My hands in yours.
Invisible.

Oggi sono venuta a salutarti.

Il troppo vento mi ha vista temporeggiare.
È tardi, ormai.
L'autunno ha già colorato di nostalgia le mie giornate.

Accarezzo la sabbia con tutta me stessa.
Riposo.

L'istinto mi conduce a riva.
L'acqua non è poi così fredda.

La sera avanza, ma il vento è cessato.

Prima i piedi, poi le gambe.

Torno indietro, mi libero dei pesi inutili.
E sono tua...

L'ultimo saluto, idealmente ti abbraccio.

Distendo il corpo, lascio andare le braccia.
Tra le mani stringo tutti voi.

Potesse la vita essere così semplice.
Lasciarsi andare, seguire la corrente.
Imparare a gestire la forza di gravità.
Il principio di Archimede.

A liquid sensual sea dance.
We make love,
the world upside down.



Soundtrack: Song To The Siren - Robert Plant

(Tim Buckley/Larry Beckett)

Long afloat on shipless oceans
I did all my best to smile
'Til your singing eyes and fingers
Drew me loving to your isle
Sail to me
Sail to me
Let me enfold you
Here I am
Here I am
Waiting to hold you
Did I dream you dreamed about me?
Were you Hare when I was fox?
Now my foolish boat is leaning
Broken lovelorn on your rocks
Touch me not, touch me not,
Oh, come back tomorrow;
Oh my heart, oh my heart
Shies from the sorrow

I am puzzled as a newborn baby
I am troubled as the tide
Should I stand amidst the breakers?
Or should I lie with Death my bride?
Swim to me
Swim to me
Oh, come let me enfold you
Here I am
Here I am
Waiting to hold you

23.9.09

Gently Fading Away...




- Guarda che stai facendo tutto da sola!
- Lo so. Sono una maestra in questo.


Jenny non vuol più parlare
non vuol più giocare
vorrebbe soltanto dormire
Jenny non vuol più capire
sbadiglia soltanto
non vuol più nemmeno mangiare
Jenny è stanca
Jenny vuole dormire
Jenny è stanca
Jenny vuole dormire
Jenny ha lasciato la gente
a guardarsi stupita
a cercar di capir cosa
Jenny non sente più niente
non sente le voci che il vento le porta
Jenny è stanca
Jenny vuole dormire
Jenny è stanca
Jenny vuole dormire

Io che l'ho vista piangere
di gioia e ridere
che più di lei la vita
credo mai nessuno amò
io non vi credo
lasciatela stare
voi non potete

Jenny non può più restare
portatela via
rovina il morale alla gente
Jenny sta bene
è lontano...la curano
forse potrà anche guarire un giorno
Jenny è pazza
c'è chi dice anche questo
Jenny è pazza
c'è chi dice anche questo

Jenny ha pagato per tutti
ha pagato per noi
che restiamo a guardarla ora
Jenny è soltanto un ricordo
qualcosa di amaro da spingere giù in fondo
Jenny è stanca
Jenny vuole dormire
Jenny è stanca
Jenny vuole dormire
Jenny è stanca
Jenny vuole dormire


Soundtrack: Jenny è pazza - Vasco Rossi

22.9.09

Invisible Sun




Sicura, senza tradire emozioni, dici: "Scappa!".
Serri i pugni e soffochi un grido, e in silenzio supplichi: "Resta!".

Ricordi il mantello dell'invisibilità? Chi non ne ha mai desiderato uno, almeno una volta nella vita.
Da piccola, infinite volte ho sognato di averlo. Per sfuggire alle interrogazioni, alle prese in giro dei compagni, alle ramanzine dei genitori, alle ire e alla ciabatta della vecchia vicina a cui, tra amici, si era fatto un dispetto.
Mai avrei immaginato che un giorno mi sarei inconsapevolmente cucita addosso un mantello simile per l'eternità.
Ora che sono diventata un tutt'uno con lui mi sembra quasi impossibile persino pensare di tirare fuori una mano da questa liquida oscurità.
Lo slancio, momentaneo, che a volte mi coglie come un impulso animale, trova sempre l'ottusa consistenza del muro e muore, prima ancora di nascere.

Come convivere con questo duplice istinto di apertura e chiusura?
Come coltivare rapporti che non siano solo mediati, filtrati, differiti?
Che profumino di lacrime e sudore, di sangue e abbracci, sorrisi e pacche sulla spalla?

Ci vide bene chi, per primo, gettò il mantello e con lui la sua falsa sicurezza.
Lo capisco soltanto ora.
Ora che è troppo tardi.
Ora che sono diventata quel mantello.


Soundtrack: Luna - Verdena

Dipingimi distorto come un angelo anormale che cade
Offendimi, se odiare è un crimine il prezzo è uguale e fa male
E vedo te, io e te, niente conta in fondo
Illumina annulla le paure oh luna nulla è uguale
Sarò così onesto come se tu fossi il mare, il mare
E vedo te, io e te, niente conta e crolla, crolla
E vedo te, io e te, niente conta in fondo.


La Linea Maginot






La cosa più bella della vita è che la nostra anima riconosca un'altra anima
e con lei rimanga ad aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo

Gibram*


- Perché fai i capricci?
- Non lo so. Mi sento la testa vuota, come fossi ubriaca.
- E cosa sono quelle brutte occhiaie?
- La notte non dormo.
- Hai perso il sonno?
- No. È che di notte si apre la porta dell'Infinito, e io non so resistere al suo richiamo...
- Finirai per farti male.
- L'ho già fatto.
- E adesso?
- Sento un muro, premermi contro la cassa toracica. Si muove, avanti e indietro. Continuamente. Certe volte arriva così vicino che non mi fa respirare.
- Hai provato a parlarci?
- Sì, ma è come il vento. Gioca con le foglie, quando ne ha voglia, e a me restituisce solo qualche granello di sabbia.
- E questo ti fa rabbia?
- No. Non rabbia. Frustrazione. Come per un ineluttabile senso di incompiuto. E di sconfitta, senza che ci sia mai stata battaglia.
- Non ci sono segnali di alcun tipo?
- Niente di concreto. Solo sensazioni. Un universo interiore che si tace. E nessun diritto di pretendere il contrario.
- Cosa pensi di fare?
- E cosa posso contro una Sfinge? Mi chiedo come faccia a eludere i controlli del guardiano del Tempio, e a passare indenne, senza che nulla trapeli dal suo parlare. Come un mulinello, va e viene dal suo glaciale castello...
- Forse ha imparato a mentire senza dover dire.
- Forse sono io a sentire forte e chiaro ciò che non esiste.
- Ma cosa resta, dopo il Caos e la Tempesta?
- Una tela invisibile, un evanescente filo di pensiero intrecciato a catturar parole. Ma ora sono venute a mancare.
- Ne sei sicura?
- Sì. Prima o poi tutti se ne vanno. Non c'è rimedio a questo.
- Io non me ne vado!
- E come potresti? Vivi nella mia testa!

Ricorda. Sei tu a decidere: o dèsta o mèsta!


*grazie al blog Tutti I Colori Dell'Anima, dove ho trovato per caso questa preziosa citazione, aggiunta ex post...

Soundtrack: Thank U - Alanis Morissette

How about getting off of these antibiotics
How about stopping eating when I'm filled up
How about them transparent dangling carrots
How about that ever elusive kudo

Thank you India
Thank you terror
Thank you disillusionment
Thank you frailty
Thank you consequence
Thank you thank you silence

How about me not blaming you for everything
How about me enjoying the moment for once
How about how good it feels to finally forgive you
How about grieving it all one at a time

Thank you India
Thank you terror
Thank you disillusionment
Thank you frailty
Thank you consequence
Thank you thank you silence

The moment I let go of it was
The moment I got more than I could handle
The moment I jumped off of it was
The moment I touched down

How about no longer being masochistic
How about remembering your divinity
How about unabashedly bawling your eyes out
How about not equating death with stopping

Thank you India
Thank you providence
Thank you disillusionment
Thank you nothingness
Thank you clarity
Thank you thank you silence

yeah yeah


21.9.09

Don't Panic!






Improvvisa, ineluttabile, ti coglie una struggente voglia di pioggia.
Esci per andarle incontro. Ma ti sorprende il sole.

Le gambe ti portano al Mare.
Scruti l'orizzonte, meravigliata di quanto sia più bello oggi essere qui, anche se è iniziato l'autunno.
Dove andrai a parare, nelle giornate di inverno, quando il bisogno di casa e quiete ti verrà a stanare?

Una coppia di innamorati, probabilmente tedeschi, si avventura lungo la battigia.
Si fermano più in là, fanno il bagno.
Peccato non avere il costume. Ma chi l'aveva programmato?
Già. Non l'avresti mai detto.
Stai imparando persino a fottertene di sporcarti le scarpe con la sabbia umida, te ne freghi anche dei pantaloni e ti sistemi comodamente sull'arenile.
Te ne stai lì seduta per un po', stregata dalla bassa marea e dal pontile insolitamente deserto, causa lavori.

Mani in tasca, cuffie nelle orecchie.
Ti viene voglia di camminare.
Il Mare è tuo.

Quale infinito mistero si nasconde, in questo liquido specchio che a perdita d'occhio si confonde col cielo?
La lenta ritirata del mare ha lasciato dietro di sé una scia di conchiglie. Mai viste così tante. Sarà che oggi non c'è quasi nessuno a raccoglierle.

Le guardi distrattamente, finché una colpisce la tua attenzione, più di tutte le altre.
Ti fermi di botto. Ti inchini. La osservi da vicino.
È bellissima.
La raccogli delicatamente, piano la sfiori con il dito, a levar via la sabbia.
Sei rapita da tanta inconsapevole perfezione.

Ho deciso. Lei viene via con me.

Chiudi la mano a scrigno.
Quasi hai paura di farle male, stringendola troppo forte.

Le altre conchiglie, ormai, non ti dicono più niente.
Ognuna la sterile copia dell'altra.

Io sono fortunata. Perché ho incontrato Lei.

Unica.
Bellissima.
Come nessun'altra.

All'altezza della spiaggia libera che vi ha visto finalmente insieme prima dell'inevitabile rientro a Milano, ti soffermi a guardare il sole e i suoi riflessi sull'acqua.
Quando riprendi il cammino, sei assorta nei pensieri e nella musica.

Passi accanto alla Spensieratezza, che ti invita a unirti al Gioco.

Come potrei? Ho troppo bisogno di camminare oggi.

Che idiota che sono.
A non parlare e a parlare troppo.

Io non so niente. Di niente.

Il fatto è che assorbo.
Troppo.

Mescolo e rimescolo emozioni altrui, unendole alle mie.
Non ne esce mai niente di razionale.
Posso persino far male.

Eppure il Fuoco arde ogni giorno più forte!

Qualcuno una volta mi ha scritto... una profonda pace come di guerra.

Ecco. È esattamente questo che sento.
E il mio corpo tenta in ogni modo di condurmi alla pace.
Di liberarmi dalle ansie.
Da perfezione e da prestazione.

Lui mi spinge a camminare ancora.
A star bene.
A ricaricare energia, prima del lungo inverno.

Io, mi lascio ingannare.
Ma sento già i cannoni suonare...


Soundtrack: Don't Panic - Coldplay

20.9.09

So What?







Alpha: Che gusto c'è a scoprirti, se poi non posso averti?

Omega: Che gusto c'è ad aprirmi, se poi non sai tenermi?


Note in margine a una Moleskine - 17-09-2009


...di pensieri ossessivi ostaggio
esco un po', per farmi coraggio.
Ecco le gambe, mi portano al Mare,
un porto sicuro, dove tornare.

Il fragore delle onde, la schiuma biancastra
mi parlano di te, della tua voce dolciastra.
Godo in solitudine di questi scampoli d'estate
e so che penserò sempre a voi, ovunque voi andiate.

Sgorga l'inquietudine in lacrime salate
quando mi rinchiudo in pensieri di epoche passate.

A contatto con la sabbia
svanisce la mia rabbia.
Ti sento più vicino,
come il cielo Pollicino.

Non è affatto divertente
non rispondere su niente.
L'Amore vero, se c'è, si sente.
Ma, questo, vallo a spiegare alla gente!


Soundtrack: I'm Doing Fine - Day One




Everyone has Their own centre to this universe But it stops right there And kids who try and see it all Writing graffiti on the wall But it stops right there And were all in the know From one television show But it stops right there And take care of yourself 'Cause its all about ourselves And it stops right there Im lost looking in a sea of faces everywhere Now where did she go? I need to find her quickly To immerse my insecurity Im lonely amongst these people And I need to feel love And I need to feel part of something Is that strange? And why are they reluctant to talk And why do they look alone when they walk? I see a face but no names But despite my confusion Ive come to the conclusion That people Need people Its something I forget But Ive come to accept That people Need people And Im alright And Im ok Im surviving well Without you And what did you want And what did you expect Did you want me to still talk about you? No, no way Im on my own now And doing fine ( and doing fine ) No, no way Im on my own now And doing fine ( and doing fine ) And anyone can give Money to a good cause But it stops right there And anyone can sign A petition to change the law But it stops right there And we can believe in socialism Or any theorism But it stops right there And take care of yourself 'Cause its all about yourself And it stops right there But Im not part of this Im not seeing what theyre seeing Im staring at the ceiling to the world To see what is lying On the horizon Maybe Ill see you again someday girl But despite my raw deal I still feel That people Need people Its something we forget But we must accept That people Need people And Im alright And Im ok Im surviving well without you And what did you want And what did you expect Did you want me to still talk about you? No, no way Im on my own now And doing fine No, no way Im on my own now And doing fine I'm doing fine

Nell'Aria...





Sono lago o sono mare?
Quante persone si possono amare?

Decidere. Su due piedi.
Regalarsi un frammento di paradiso.
Il sole. Il lago. Una barca abbandonata.
Piena d'acqua.

Una fotografia.
Senza occhiali.
Una storia d'amore.
Due gomme da masticare.
Che coincidenza!
Le voglio immortalare.

Riflessi e increspature nell'anima.

Una piazza di paese. Sanpietrini come cuscini.
Un'Anima sul palco.
Parole che fanno rabbrividire.

Sono diventata come lei?
Un messaggio in una canzone.
Lo diceva sempre.
Tanti anni fa.

Dannate batterie!
Ripiego sul telefonino, meglio di niente.
Stanotte voglio portare a casa un pezzetto di Noi.


Soundtrack: Marlene Kuntz - Nuotando Nell'Aria (Live)

18.9.09

It's Only Poetry, But I Like It!





AudioPost - Testo e Voce di Yuki AKA Dj Prisma TBFKA MusEum




Cerchi di dare un senso alla tua vita. Di fare la persona seria.
Ma tu hai il caos dentro, cazzo. E non c'è niente da fare.
Ti sorprenderà, vedrai. In una giornata come tante.
E avrà il suono dei fogli che cadono sul pavimento, delle carte che si sparpagliano.
Documenti a cui non riesci a dare un ordine.
E che rovinano a terra.
Perché lavoro e passione non hanno coinciso, e allora il sogno lo fai rientrare dalla finestra e dolcemente ti annienta, quando, invece, dovresti essere già grande da un pezzo e pensare solo a rigare dritto.

Ma la Poesia ti bussa sulle spalle.
Ti costringe a voltarti, una buona volta.
Per ritrovarti a guardare in un paio di occhi verdi.
E scoprire che sono i tuoi.

Autogestirsi. Già. Magari fosse facile.
Basta un niente per accendermi.
E per spegnermi.

Una canzone, un pensiero, una frase buttata lì.
Dei segnali letti col sOnno di poi.
Dei frammenti di noi, che mi fanno inciampare.
Che mi fanno chiedere: perché?

Magia.
Caso che si spoglia.
Del suo quotidiano apparire.
E.
Finalmente.
Fa l'amore.

Con Caos.


Io ti ho aspettato, ma tu non sei venuto.
Allora vado avanti. Lo stesso.
Prima o poi, tornerai.
Lo sento.

Ecco. Finisco di scrivere. Di godermi Amore e Poesia.
E meschina arriva la mia Spada di Damocle.
Mi colpisce a tradimento, beffarda e sorniona.
Per ricordarmi che non si sfugge al proprio destino.
Vaffanculo!
Proprio ora che avevo allentato la morsa...

Ti tremano le mani.

Non è colpa mia, Cristo!
E invece sì...

Soundtrack: Dexter Gordon Quartet - Don't Explain

17.9.09

Qualcosa di Più





Qualcosa di Più
- di Sarah Ban Breathnach

Ogni rapporto che hai con un'altra persona riflette quello con te stesso.
(Alice DeVille)


Ralph Waldo Emerson era convinto che nessuno potesse considerarsi riuscito senza essere prima sopravvissuto al tradimento di una persona amata e fidata.

Non sono d'accordo. Penso che il successo autentico sia qualcosa di più, molto di più: significa sopravvivere al tradimento di qualcuno che hai disprezzato e tormentato. Tu stesso.

E come puoi farcela? Interrompendo quel comportamento ecco come, semplicemente interrompendolo. Oggi. Prega subito per avere il coraggio di imparare a trasformare il disprezzo in amore ogni giorno, attraverso le scelte dettate dal cuore.

Ormai hai capito che Qualcosa di Più non sono i soldi, non è la fama, non è una casa fotografata per Architectural Digest o una storia d'amore con una star del cinema.

Qualcosa di Più e il riposo dell'anima. Qualcosa di Più e la stima di sé.

Qualcosa di Più è la conoscenza di se stessi, la consapevolezza che la passione è santa e che vivere autenticamente significa soltanto essere fedeli alle proprie passioni.

E il solo modo che tu ed io possediamo per rimanere fedeli alle nostre passioni è quello di giurare di non tradire mai, mai più, noi stessi.

Perché Qualcosa di Più è la certezza che al mondo solo io posso tradire me stesso. Gli altri, quelli che amo e di cui ho fiducia, possono deludermi, e senz'altro lo faranno, mi trascureranno e mi feriranno perché sono esseri umani. lo li deluderò, li trascurerò e li ferirò perché sono un essere umano e gli esseri umani si deludono, si trascurano e si feriscono a vicenda, anche quelli che si amano con tutto il cuore.

Ma nessun altro al mondo può tradirmi.

Grazie al cielo. Non vorrei che fosse diversamente. E neanche tu.

Quando tradiamo noi stessi, le speranze cominciano a confondersi con i rimpianti: quando ci fermiamo, anche se sappiamo che dovremmo andare avanti, quando inciampiamo, ma non ci rialziamo, quando neghiamo ciò che amiamo e chi amiamo, quando lasciamo che gli altri scelgano al posto nostro.

Vivere Qualcosa di Più richiederà ogni giorno scelte coraggiose e la nostra capacità di scegliere è intrinsecamente legata all'autostima. Merito la felicità? Dannazione, certo che la merito. Sarò ancora infelice? No, se posso farne a meno.

Se puoi dirlo di te stesso, allora il processo di reincorporazione è ben avviato. Non devi più accettare il mondo com'è perché ora sei in grado di rìmodellarlo, di riscattarlo e di ricrearlo a tua immagine.

Ma per farlo devi renderti conto che hai trovato un lavoro che ti impegnerà per tutta la vita: dissotterrare i sogni nascosti perché solo l'archeologo dell'Io può decifrare il codice dell'anima che è scritto dai tuoi bisogni e dai tuoi desideri autentici. Ma prima di poterli assecondare devi sapere di cosa hai bisogno e cosa vuoi ottenere dalla vita.

I tuoi bisogni e i tuoi desideri autentici sono codificati in quei sogni, nei ricordi che sono la traccia delle aspirazioni più profonde. Mentre porti alla luce i frammenti di propositi di pace e di piacere che ti danno gioia, continua a tenere lontano la spazzatura dell'incredulità del mondo.

L'essenza di Qualcosa di Più è la consapevolezza che le scelte - da questo momento solo tue - devono essere prioritarie a tutto.

E se questo ti trasformerà nella persona più egocentrica del mondo, solo allora potrai interrompere la ricerca di Qualcosa di Più perché già lo possiedi.

Qualcosa di Più è prendersi cura, è comunione, è cameratismo, sono i legami e gli impegni. Qualcosa di Più è dare e ricevere amore incondizionato perché, alla fine della giornata o della vita, possiamo dire di possedere veramente noi stessi e l'amore.

E se amiamo noi stessi con sincerità, profondamente e con passione possediamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Per tutto ciò che è santo, convinciti di non meritare meno di Qualcosa di Più.


Vorrei ringraziare di cuore Dj Margus di Radio Rock, per aver letto questo brano in radio qualche sera fa e soprattutto per avermelo mandato via e-mail, dopo che l'avevo contattato perché mi aiutasse a ritrovarlo.
Queste parole racchiudono tutto ciò che mi tormenta in questo periodo, o meglio, che mi assilla da una vita.
Avrei voluto mandarlo via e-mail a poche persone preziose. Che so ne avrebbero tratto giovamento.
Ma poi qualcosa mi ha fermato. Forse, mi sono detta, potrei risultare invadente.
Allora lo metto qui, dove possano abbeverarvisi i silenti e meno silenti viaggiatori del web che vogliano fermarsi da queste parti.
E le persone preziose di cui sopra, ovviamente. So che si riconosceranno.
Spero di aver fatto cosa gradita.


Rimuovi questo blocco!
Magari bastasse uno schiocco.
Danzino le dita
come questa assurda, fottuta vita!
Qualcosa scorre,
ma resti chiuso nella torre.
Pulsano i pensieri,
brividi che parlano di ieri.

Ti amo, ma non abbastanza.
Delle insicurezze, un'instancabile danza.
Tutto muore,
se nascondi il cuore,
eppure vibri
nascosta dietro ai libri.
Una casa, una famiglia,
rotolano gli occhi, come una biglia.
Di passione e d'amore voglio essere figlia!



Soundtrack: It's A Fire - Portishead

(Trovata per caso, su YouTube... appena finito di scrivere.)

It's a fire
These dreams they pass me by
This salvation I desire
Keeps getting me down

Cos we need to
Recognize mistakes
For time and again

So let it be known for what we believe in
I can see no reason for it to fail

Cos this life is a farce
I can't breathe through this mask
Like a fool
So breathe on, sister breathe on

From this oneself
Testify or tell
It's fooling us now

So let it be known for what we believe in
I can see no reason for it to fail

Cos this life is a farce
I can't breathe through this mask
Like a fool
So breathe on, little sister, breathe on
Oh so breathe on, little sister, like a fool



16.9.09

Appetite For... DistrAction!





Non amo le autocelebrazioni né le autopromozioni, ma stavolta voglio fare un'eccezione.
Sì, perché sono davvero contenta di un qualcosa che è nato, per l'ennesima volta, dalla mia personale - ma neanche troppo - battaglia contro i dèmoni interiori che mi abitano da tempo immemore.
Un piccolo esempio di come si possa trasformare energia negativa in energia positiva, in un processo creativo che dia modo di sconfiggere, almeno per un po', il caos e il senso di vuoto che a volte ci colgono alla sprovvista, tingendo di nero certe giornate.

Guarire, rigenerarsi, attraverso musica, parole e condivisione. Uscire da se stessi. Distrarsi.

È per questo che vi invito, se vi va, ad ascoltare il mio podcast su Radio Pazza e a commentare magari, se ne avete voglia:

Radio Prisma 12 - Appetite For DistrAction

...perche' a volte, invece della distrUzione, e' molto meglio la distrAzione!

Per chi ancora non la conoscesse, Radio Pazza è una web radio che ospita programmi autoprodotti, in totale autonomia, da baldi gióvini, alcuni dei quali sono anche bloggers.
Il tutto senza scopo di lucro, ma con la convinzione che la Musica e la Radioterapia possano fare molto per farci stare bene.

Per cui... siete avvisati! Se non li passate a trovare e non vi iscrivete al blog, vengo lì e ve córco de botte! AHAHAHA! (Questo sì che si chiama marketing strategico, altro che Saatchi & Saatchi!).
Per chi volesse, qui di seguito, c'è anche un bannerino, che potete copiare e incollare per spargere in rete il morbo radiopazzoide.

A buon rendere!




14.9.09

Circles





Bisogna avere il caos dentro
per generare una stella danzante.

NIETZSCHE


Trattieni l'emozione a lungo. Finché dura. Finché si può evitare di pensarci.
Prima tappa dal vivaio. Per ritirare il cuscino.
Sulla fascia viola i nostri quattro nomi. Una famiglia che ne omaggia un'altra. Ma siamo in tre.
Da quanto tempo non entravo qua dentro. Dieci anni esatti. Mi sei tornato in mente tu, la tua maglietta rossa e un sacco di terra. Chissà che stai combinando adesso.
Ripenso anche a te. Ai nostri sporadici incroci, sempre così forieri di conseguenze inaspettate e sottili.
Io e i miei cartoni da buttare. Tu e i tuoi libri ancora da scrivere. Per un breve periodo li ho persino respirati.
Dieci anni fa c'eravate anche voi due, eravate piccoli ancora, ma già vi sentivo vibrare di intelligenza e profondità. L'ho sempre percepita a pelle. Come a dire: "So che farete grandi cose". E per grandi, intendo piene di amore e passione. Creatività che sboccia dalle vostre mani, dai vostri sentimenti, dai vostri pensieri.

Si sale in macchina. Ma ho dimenticato la mia musica. Tre ore di macchina sono troppe da affrontare in silenzio. Soprattutto oggi. Rovisto nel cassettino... Solo una mia vecchia compilation su cd, rovinata da solchi e graffi. Poi l'ultima spiaggia. Da una tasca dimenticata sbuca fuori un "Mp3 Ale". Una vecchia compilation di un amico di tuo fratello.
Bene. Vediamo cosa hai da dirci, caro Ale. I pezzi si alternano tra i capricci del laser e le tracce usurate, ma fanno il loro dovere. Calmano gli animi, ci tengono tranquilli. Riesco persino a cantare, ritrovando canzoni che non sentivo da una vita. Forse non è il caso, oggi, penso... E invece sì. A te piaceva la musica. Ancora non sapevo che tra qualche ora, in chiesa, avrei scoperto che cantavi nel coro. La tua voce spiccava sulle altre, perché cantavi col cuore. Come avrei voluto sentirti, almeno una volta!

Fulmini e lampi, nuvole nere cariche di pioggia lasciano il posto al sole, non appena raggiungiamo la campagna e quelle colline, che ti hanno visto vivere per tutti questi anni. Mancano pochi chilometri a casa tua ed io, che non mi ero ancora decisa a spegnere l'autoradio, resto folgorata quando, dopo gli Abba, Adam F, Alan Sorrenti, Al Green e persino Alex Britti, a caricare di magia e intensità il nostro viaggio interviene Down To The River To Pray. Non l'avevo mai sentita prima. È perfetta per questo momento. Lascio che la dolcezza delle voci a cappella mi parlino di te. Poi, il silenzio. Sarà lui adesso a guidarci fino in paese.

Rivedo mia zia, la colonna della famiglia. Quella delle tagliatelle fatte a mano, che ci tiene informati su tutto, che bercia e impreca, ma in fondo ha un cuore enorme. Rivedo il cugino metallaro. Quanto è cresciuto!
Poi la porta di fronte. È aperta. Devi essere là. Timidamente entriamo in casa tua. Tua madre è lì, seduta. Ancora non ci crede. L'odore della morte mi inchioda i piedi al pavimento, mi atrofizza le mani. Vorrei tanto uscire da lì, non ce la faccio a vederti così! Ma resisto.
La cassa te l'hanno dovuta fare su misura. Eri troppo grande. Tutt'intorno, le foto in bianco e nero che parlano di te. I tuoi trofei di pesca. Me ne ero dimenticata. Presto la casa si riempie di gente. Tanti mi sono parenti. Nemmeno li conosco.

Le nuvole sono arrivate fino in paese. Tutti si augurano che almeno oggi il tempo sia clemente. E invece no. Nell'esatto istante in cui, a braccio, ti portano fuori per accompagnarti in chiesa, il cielo si apre con fragore. L'acqua ci bagna senza pietà ed io sono felice di lasciarmi bagnare. E ti chiedo perdono, per non essere venuta a trovarti più spesso, per non essermi fermata a cena, per averti dato un dispiacere. Mi sembra quasi di sentirti affianco a me, la tua grande mano sulla mia testa, in un ultimo gesto d'affetto che profuma di perdono. Che egoista che sono! È tua madre che ha bisogno della tua presenza, adesso. Ma forse, chissà, adesso puoi essere ovunque.

Sotto la pioggia battente ci incamminiamo per le vie del paese. Rivedo la piazza con la cabina telefonica che mi ha accolto undici anni fa, quando la "tempesta" ci colse e avevo bisogno di un temporaneo rifugio. Ripenso alla mia ex migliore amica, che l'ultima sera che eravamo in paese, pensò bene di allontanarsi con uno dei miei cugini, lasciandomi da sola. Pur sapendo perfettamente perché ci trovavamo lì. Non preoccuparti, ormai è acqua passata. Ma io mi ricordo tutto.

Siamo in tanti a camminare e quando arriviamo in chiesa siamo ancora di più. Cugino C., guarda che hai combinato! Hai fatto venire tutto il paese. In chiesa non ci stiamo. Qualcuno dovrà restare fuori. Tra i riti stanchi e ripetuti, risaltano le parole di un prete che non ho mai visto prima. Un discorso lungo e appassionato, sulla necessità di conoscere Gesù in profondità. E a me, che con la religione ho ormai un rapporto tutto mio, pare persino di poterlo applicare alla vita in generale. Alla passione, all'Amore.

La fede non vale niente, senza le opere. Già. Quasi quasi vorrei stringergli la mano, a quel prete, per complimentarmi con lui. Com'è buffa la vita! Solo più tardi vengo a sapere che tutti in paese lo odiano, per il suo strano modo di vestire, per le voci sui suoi vizi privati e le sue pubbliche virtù. Nel ricordarti aveva persino detto che eri la colonna portante del coro. Coro che lui, da quando si era insediato nella tua parrocchia, non aveva più voluto. Possibile che ancora mi sbagli così tanto sulle persone? Eppure, voglio pensare che quelle sue parole valgano lo stesso.

In lenta processione ti accompagniamo all'ultima tappa della tua vita terrena. Tua madre è seduta su una seggiola, attende che l'ultima mattonella ti separi per sempre da lei. Uno ad uno, i presenti le porgono i saluti, elargiscono carezze e baci. Parole di conforto. Che non sopporto. Frasi di circostanza, vuote nella loro inutile danza. Preferisco tacere e tenerle la mano a lungo, in silenzio.
Scende la sera e mi fa rabbia che a piangerti ci siano così tante persone molto più vecchie di te.
Eppure hai fatto un piccolo miracolo, oggi. Dopo anni di silenzi rabbiosi e rapporti bruscamente interrotti, sei riuscito a riavvicinare chi per orgoglio e rancore aveva deciso di troncare. Tua madre non sarà sola, stanne certo!

Una tavolata tra cugini e una vecchia zia che è tornata bambina. La carne alla brace e la passeggiata nell'orto, sotto le stelle. Una busta piena dei vostri pomodori e due piante di peperoncini. Qui, tanti anni fa, con il cugino S. facevamo la lotta e giocavamo a pallone. Adesso è padre.

Ripartiamo. Scelgo la stessa canzone, per salutarti ancora.
Mi sbagliavo quando dicevo di non avere radici. Le ho, eccome.
E sono fiera che siano contadine.


Soundtrack: Down To The River To Pray - Soggy Bottom Boys

12.9.09

Corri, Ragazzo!




Una mela.
Come tante altre.

Una mela.
Proibita.

Ecco che diventa la più ambita.

Non lo vedi l'inganno della mente?
La tenera illusione di un'impressione vestita di emozione?


Un cavaliere.
Senza armatura e senza paura.
Indossa solo uno Scafandro,
così pesante,
che col suo passo
ci ha quasi scavato una Buca.

È talmente grande che pare un Armadio,
ma Tristania non ha paura.

Timida, lo avvicina. Con molta premura.

"Cos'è che ti preoccupa? Hai lo sguardo spento."
"Non posso parlarti o, prima o poi, me ne pento."
"Allora non dire niente. Non mi importa cosa pensa la gente."
"Ho perso la strada, il cavallo e il senno. Mi nego persino il sonno."
"Hai una brutta cera. Fatichi troppo, da mane a sera."
"Che altro posso fare? Non è questo, forse, il mio umile destino?"
"Lasciami indovinare. Adesso passi il tempo a rimuginare e a sognare..."
"Certo! E che altro dovrei fare? Nessuno mi vuole ascoltare!"
"Sbagli, se pensi di trovare altrove ciò che hai già vicino."
"Come fai a dirlo? Io non vedo niente."
"È che passi troppo tempo a giocare con la mente...".

Non lo senti il sole mattutino?
Il timido frizzare del vento settembrino?

Scappa, ragazzo. Corri, finché sei in tempo!
Riprenditi la vita, e presto. L'amore è un lampo.
Se non ti svegli in tempo, dalle illusioni non hai scampo...


Soundtrack: The Rip - Portishead

As she walks in the room,
Scented and tall,
Hesitating once more.
And as I take on myself,
And the bitterness I felt,
Realise that love lost, while
White horses,
They will take me away,
And the tenderness I feel,
Will send the dark underneath,
Will I follow?

Through the glory of life,
I'm scattered on the floor,
Disappointed and sore.
And in my thoughts I have bled,
For the riddles I've been fed,
Another lie moves over, while
White horses,
They will take me away,
And the tenderness I feel,
Will send the dark underneath,
Will I follow?

While, white horses,
They will take me away,
And the tenderness I feel,
Will send the dark underneath,
Will I follow?

11.9.09

Right Time, Right Place




Quante volte hai desiderato fuggire, quante hai preferito restare.
Eppure, oggi, quanto ti fa male vederlo così. Un dolore che non si può spiegare.
Sai che quando si rabbuia a quel modo non ha voglia di parlare.
Ti si stringe il cuore. Ti avvicini e gli strizzi con affetto la spalla, in silenzio, per fargli sentire che ci sei, che lo capisci. Che non è solo.

Suo cugino se n'è andato. Il primo di tutta la famiglia. E il più giovane.
Sembra ieri. Ti mostrava, orgoglioso, la sua enorme tastiera con le basi precaricate e a te, che avevi solo una piccola Bontempi, non sembrava vero di poter strimpellare a orecchio due o tre note su quella "Ferrari"!
Rivedi tua zia, orgogliosa di lui per aver ottenuto quel posto come postale, dopo un concorso che lo aveva visto classificarsi secondo e poi, all'ultimo, subentrare grazie all'inaspettata rinuncia del vincitore.

Trovarsi nel posto giusto al momento giusto
, come amavi ripetere, aveva significato finalmente un lavoro vero, per la vita! Quella vita che oggi pomeriggio è sfumata, come l'alcol degli intrugli che ti divertivi a preparare. Te, che neanche li bevevi quei liquori, ma amavi offrirli agli ospiti, sempre pronto per una mangiata in compagnia. Tu che suonavi con gli amici del paese, tu che governavi i polli e tenevi compagnia a tua madre, dopo la morte di tuo padre. Eravate una squadra.
"Ma perché non venite a trovarci più spesso? Fermatevi a pranzo, una volta!".
Voi, troppo stanziali per venire a Roma. Noi, i parenti di città, troppo indaffarati per venire in paese. Adesso non abbiamo più scuse. Domenica ci saremo. Tutti. O quasi.

E mi fa incazzare tutto questo. Rivedersi ai funerali. Piangere e constatare che non resta altro che un vecchio fotogramma incastonato nelle cellule cerebrali, relativo come solo un ricordo può essere. Sì, caro cugino C., tu ci sei eccome, nel mio biologico hard disk. Come tante altre meteore che hanno incrociato per brevi istanti la mia vita. Perché voi ci siete tutti. Sempre. E nemmeno ve lo immaginate, quello che ricordo di voi. A cosa vi associo. A quali canzoni, a quali momenti, a quali odori. A quali umori.

Tutta la frenesia di viaggiare, di andarmene lontano, sfuma davanti alla circolarità della nascita e della morte. Perchè viaggiare è ancora più bello, se si ha un posto in cui tornare.


Soundtrack: Fast Car - Tracy Chapman

Fa Che Il Destino Non Sia Crudele...




Leggerezza.
Solo a tratti ti attraversa.
Senza di lui ti senti persa.

Divincolarsi da se stessi,
evitare i compromessi.
Tutto implode.
Chi s'accontenta non gode.

Amare è sangue, lacrime e sudore.
Amare è calore.
Amare è non provare timore.
Amare è ardore,
aprirsi il cuore senza pudore.

Lascia stare le chimere,
non saranno loro a scaldarti nelle giornate più nere.
Ricorda!
C'è solo una fonte alla quale puoi bere.

Scivolano lenti pensieri impertinenti,
a vantaggio dei presenti.

Una testa matta
rotola leggera
sotto impulso
di Amor Proprio.

Non do per ricevere,
ma nemmeno per il vuoto.

Cade la mela acerba
dall'albero che scuoto.


Soundtrack: L'Orso Bruno - Antonello Venditti

Quando la luna della foresta
dipinge il fiume e la montagna
e un altro inverno senza dolore
posa le ali sulla tua terra.

Stai già sognando lunghe stagioni
e mele acerbe da regalare
a chi ti aspetta senza parlare
nel tuo castello di roccia scura.

Dopo l'inverno la primavera
sveglia le cose con la sua pioggia
mentre i tuoi occhi chiusi nel sonno
stanno aspettando il suo richiamo.

Dio delle foglie! Dio della valle!
Lui ti ringrazia per questo sonno
fa che il destino non sia crudele
per un tuo figlio sempre fedele.

10.9.09

(Re)set Me Free




Prendere schiaffi dal vento a volte è necessario.
Schiaffi dolci, non ancora troppo freddi.

Vacci piano, piccola. Ti stai facendo male.

Ma tu hai pianto!

Merda. Ho dimenticato di pulire gli occhiali.

Meglio che mi affretti a nascondere le ali...


Soundtrack: Every Mother's Son - Lynyrd Skynyrd

9.9.09

Double Trouble





Lacerante il vuoto di certe giornate. Quella sensazione come di Tempo che ti scivola sulla pelle, implacabile, e ti mette con le spalle al muro, ti costringe a chiederti che ne è stato della tua vita fino ad ora.

Ho fatto le scelte giuste? Perso qualche treno, lasciato andare qualcuno di prezioso, perso un po' di dignità, amato senza speranza, lottato per cause perse, regalato il mio tempo a chi non ne aveva bisogno, donato un sorriso a uno sconosciuto in cambio di un pezzetto di paradiso?

E poi c'è lo scontro. L'inevitabile confronto con lui. L'Alter Ego. E lì non c'è alias che tenga.
Siete solo tu e lui. Non c'è spazio per gli scontri dialettici, i giochi di parole, gli evitamenti, gli occhi oscurati da un paio di occhiali da sole, l'identità celata dietro un fiume di parole.

Lui sa. Lui ti legge dentro. Sei un libro aperto.
E la cosa ti fa stare male. E ti eccita, anche.
Perché muori dalla voglia di lasciarti esplorare.
Davvero.

Ma l'istinto graffia, scalcia, impreca. Achtung! Qui non si passa!
E allora non resta che prenderti di petto, immobilizzarti le braccia, non lasciarti nemmeno un centimetro di spazio per una fuga all'ultimo secondo.
À bout de souffle.

Respiri affannosamente. Non hai scampo.
Una trappola mortale. Un'esplorazione sottopelle.
Il gusto della vita, un attimo prima della morte.

Ma tu ce l'hai un'Anima?

Certo che ce l'ho, cosa credi?

E allora dimostralo! Scendi dal tuo piedistallo, smetti di trincerarti. Che cazzo hai nella testa?

Mille battiti al secondo. È questo il tempo di morire?
Un fiore strappato alla madre terra, e così privato insieme dell'esistenza e dell'intima sua essenza.

Mi sento mancare, ho la testa leggera. Eppure non riesco a togliermi quel sorriso dalla faccia.
Stroboscopiche luci venute da chissà dove mi picchiettano le palpebre dall'interno. Forse è l'Inferno.

Non me ne andrò finché non avrò ottenuto quello che mi spetta.

Fa' un po' come ti pare. Tanto non ho niente di meglio da fare. E per quanto mi riguarda, potrei anche morire domani.

Sei solo un'illusa. Ti credi tanto forte, tanto impenetrabile. E invece ti si legge dentro. Sei trasparente.
Al limite dell'imbarazzante.


Ridi. Ridi pure. Tanto da qui non mi muovo. Non esisto. Chiudo gli occhi e quando li riaprirò te ne sarai andato. O sarò morta. Che cosa me ne importa.

Il mio Alter Ego è scomparso. Non c'è anima viva nella piazza deserta. Solo un lampione a farmi compagnia. Non si sente nemmeno il suono di qualche motore lontano, neanche uno schiamazzo.

È un attimo. Una forza mai vista mi invade da dentro. Svengo.
Un respiro sconosciuto e la sconvolgente sensazione di aver perso completamente il controllo.

DOVE DIAVOLO SEI, DÈMONE! FATTI VEDERE!

Gli occhi mi si rivoltano all'indietro. L'oscurità lascia il posto a un'ombra grigio fumé dai contorni dorati.
Lui è lì, sulle mie pupille. La sua risata agghiacciante mi gela il sangue e mi paralizza la schiena.

Ora non puoi più distogliere lo sguardo! Sarai costretta a guardarmi per sempre.

Non puoi sfuggire al tuo doppio.
Se vuoi conoscere la verità, cercala negli occhi.


Sountrack: Secret Sequence - Electro Sun

[N.d.B.: Avevo già scelto il titolo del post, prima ancora di aver trovato un brano adatto. Cerco 'psytrance' su YouTube e provo un paio di brani finché non trovo gli Electro Sun. Ascolto il pezzo, poi leggo le informazioni che l'accompagnano... L'album da cui è tratto si intitola Double Trouble. Sorrido. È andata.]

8.9.09

Sarà Forse Tenerezza O Un Dubbio Che Rimane?





Di nuovo la Musica. Ancora lei.
Bussa alla porta della mia anima ed io la lascio entrare.

Modena. Antonello Venditti.
Oggi l'ho sentita per ben due volte alla radio, dopo tanto tempo. Un brivido mi ha attraversato tutta intera, senza che potessi opporre resistenza.

Passato, presente e futuro si intrecciano ancora una volta. Amici e speranze. Di ieri, di oggi e di domani. Una famiglia che si sfalda ed una nuova, tutta da costruire.

Il pensiero vola e mi riporta indietro a un'estate di tanti anni fa, ad un'adolescenza che fioriva, tra mille insicurezze e un vortice pericoloso, che stava per risucchiarmi senza pietà.

Una macchina in corsa lungo la statale. Io, la mia amica di allora e la sua famiglia.
Una cassetta di Venditti nell'autoradio e un sax che allora non riuscivo ad apprezzare appieno nella sua struggente bellezza e tragicità. Un testo che per me era ancora troppo difficile da capire.

Eppure.

Oggi ho rivissuto quel momento. A cavallo tra infanzia e adolescenza.
Un'amicizia che profumava di famiglia. Le passeggiate insieme a scattare fotografie in città. I cuccioli appena nati, la campagna, il cielo così irrimediabilmente pieno di stelle che non potevo crederci, io, ragazza di città, che tante stelle tutte insieme non le avevo mai viste.

Mi godevo quelle giornate di sole e quel calore, mentre sotto pelle già bruciava, silenzioso, il brivido di quello che mi aspettava al varco, di lì a poco.
L'irragionevole sensazione del mondo che ti fiorisce dentro, l'amore che ti sta cercando, il terrore per una famiglia che implode, schiacciata dal Male Oscuro.
E l'impotenza, la bestia più terribile da affrontare davanti a tanto dolore.

L'amica di allora l'ho persa per strada, quasi non ci si saluta più. Ma da qualche parte ho ancora quella cassetta. E quel sax che mi parla di quell'estate spensierata, sull'orlo dell'abisso che incombeva...


Soundtrack: Modena - Antonello Venditti

Con le nostre famose facce idiote, eccoci qui.
Con i nostri sorrisi tristi, a parlarci ancora di noi
e non c'è niente da scoprire, niente da salvare
nelle nostre parole.
Ricordi, libri da buttare, frasi da imputare
di due bandiere dritte in faccia al sole.
Ma cos'è questa nuova paura che ho?
Ma cos'è questa voglia di uscire, andare via?
Ma cos'è questo strano rumore di piazza lontana,
sarà forse tenerezza o un dubbio che rimane?
Ma siamo qui, a Modena,
io resto qui a guardarti negli occhi, lo sai.
E non c'è tempo per cambiare,
tempo per scoprire un nuova illusione.
La nostra vita è Coca-Cola, fredda nella gola
di un padre troppo tempo amato.
Quanto valeva, aver parlato già da allora,
quando tutto era da fare e tu non eri importante.
Ma siamo qui, a Modena,
io resto qui, con un bicchiere vuoto nella mano.
E non c'è tempo per scoprire,
tempo per cambiare cosa abbiamo sbagliato.
La nostra vita è Coca-Cola, fredda nella gola
di un ordine che non abbiamo mai voluto.
Ma cos'è questa nuova paura che ho?
Ma cos'è questa voglia di uscire , andare via?
Ma cos'è questo strano rumore di piazza lontana?
Un nuova tenerezza o un dubbio che rimane.