26.2.09

Fluxus


Riesci a ricordare l'ultima volta che hai posato le dita su un pianoforte?
Riesci a ricordare l'ultima volta che ci siamo visti?
Riesci a ricordare l'ultima volta che hai detto qualcosa di sensato?
Riesci a ricordare l'ultima volta che ti sei sentito davvero realizzato?

Riesco ancora a ricordare il freddo che faceva quella mattina d'aprile in quella stazione desolata.
La corsa a perdifiato lungo la discesa, al ritorno, per correre incontro a un autobus e fuggire da un'emozione troppo grande.
E tutte quelle facce che guardavano solo me ed io me ne stavo tutta rannicchiata, su quello scomodo sedile, il naso incollato al finestrino.
Solo l'asfalto riusciva a capirmi.

Ricordo bene il sole, la tua pelle chiara e un posto che non ti competeva. Tu non dovevi essere lì. Eppure c'eri. Invisibile. E hai visto tutto.

Ricordo una casa buia, il vento che smuoveva una tenda, la corrente che mi risucchiava e il presentimento che sarebbe bastato così poco... per perderti.

Ricordo una corriera blu. I miei diciassette anni e quella salita alberata che mi feci a piedi, il cuore in gola, per venirti a cercare. Ricordo delle urla e delle voci indistinte. Ricordo, soprattutto, quell'odore.

Ricordo quella stanza dalle pareti azzurrine, le pareti scrostate e il tuo viso. Riuscisti a farmi piangere, dopo tanti mesi. Finalmente.

Ricordo l'ultimo giorno di scuola. L'esame finale. Tanta paura e tanta voglia, come adesso. Il tuo incoraggiamento sincero. E il tuo festeggiarmi, dopo. Nei tuoi occhi vedevo me stessa. Dove sei adesso?

Sì, ricordo bene i tuoi occhi e il tuo sorriso. E lo stupore, sincero, di scoprirmi così simile a te.


Soundtrack: Pink Moon - Nick Drake



7 commenti:

Domhir Muñuti ha detto...

ciao!!! ho aperto un nuovo blog, café absurd è fuori gioco per sempre. vieni a trovarmi: http://laidepoque.blogspot.com

Prisma ha detto...

Sarà fatto ;)

Mio ha detto...

Il tempo si può fermare solo in questo modo. Può far bene o può far male, non so se importa; ciò che importa è avere in tasca queste piccole grandi foto il poterle tirar fuori e guardarle. Il resto forse non conta.
Se si dialoga con chi ci ha lasciato profondi ricordi dopo tanti anni vuol solo dire che lo si ha sempre vicino, dentro. In me ritrovo chi mi ha insegnato il profumo che ha la vita rubata al tempo, chi mi ha cambiato in meglio, chi se ne è andato e non tornerà più come prima, chi era sole sempre e comunque. Come te penso che ricordi non vadano mai sporcati ma solo lasciati liberi sapendo che potranno tornare portano talvolta con loro un freddo che non si vorrebbe più sentire.
A presto,

Roberto

Barbara ha detto...

Mi stupisce, oggi, l'aderenza dei nostri scritti. Anche io, in questi mesi, mi sono come congelata ai miei diciassette anni. Aspetto con ansia il sole per sciogliermi e ritornare all'oggi.
Un abbraccio.

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Voglio rispondere qui al tuo commento nel mio blog. Avevo fatto unreply, ma mi e' tornata indietro la Deamon..

Ed e' per questo che hai centrato il tema...
Sei splendida perche' hai aggiunto proprio cio' che puo' essere la sintesi.
A volte vorresti integrare quei commenti nel tuo post, in coda, da "chiudere" quasi il concetto.
Grazie , grazie tante dell'illuminazione
Un abbraccio
Saba

fabio r. ha detto...

i ricordi sono le pietre del selciato dove camminiamo ogni giorno. ogni giorno calpestiamo i sassi di un viottolo che porta al domani, ma immancabilmente inciampiamo sul nostro passato. di tanto in tanto scuvoliamo in un ricordo più profondo ed allora ci mettiamo un po' prima di rialzarci...

Prisma ha detto...

Grazie a tutti, per aver impreziosito come sempre i miei pensieri...