28.2.09

Verde Que Te Quiero Verde!

Occhi verdi stanotte ha fatto un sogno...
Verdi erano le scarpe, verdi i pantaloni e verde la maglietta.
La primavera è arrivata e solo adesso me ne accorgo.

Verde come il suo maglione, ieri a Piazza Del Popolo, verde come le scarpe di un ragazzo che è quasi diventato un uomo.
Verde come i pantaloni che mi hai appena regalato, senza nemmeno immaginare che il verde mi fosse entrato nella testa.

Ho sempre creduto che il mio colore fosse il viola. Ho amato anche l'azzurro. E voluto bene al giallo. Adesso lo so: verde è il mio colore.
Verde que te quiero verde!
E già mi parli d'estate, di spazi aperti e campi da solcare con gambe inesperte, fin troppo provate da un lungo inverno sedentario. E di scarpe scure, da lanciare lontano per riempirmi di colori.
Troppo a lungo ho rifuggito la vita, credendo di dominarla. Troppo a lungo ho evitato gli incontri, temendo un'implosione. Ora basta, ora è tempo di andare.
Chiusi in una stanza polverosa, i pensieri se ne stanno. E scavalcano pareti di vecchi libri, che parlano di te. E sono più veloci delle tue mani, sai già che non riuscirai a fermarli. L'immanenza dei pensieri non esiste. Esiste solo l'infinito.
E se qualcuno di loro si lascerà prendere è solo perchè, in fondo, ha compassione di te, piccolo essere testardo che ti ostini a corrergli dietro per non perderli.

In questo mare di ricordi, di istanti che ieri è ancora presto, che domani è già tardi, vorresti lasciarti cullare per sempre. Beata inconsistenza dei sogni che al mattino ti restano appiccicati al cuore.
Verde, que te quiero verde...


Soundtrack: Green Is The Colour - Pink Floyd



26.2.09

Fluxus


Riesci a ricordare l'ultima volta che hai posato le dita su un pianoforte?
Riesci a ricordare l'ultima volta che ci siamo visti?
Riesci a ricordare l'ultima volta che hai detto qualcosa di sensato?
Riesci a ricordare l'ultima volta che ti sei sentito davvero realizzato?

Riesco ancora a ricordare il freddo che faceva quella mattina d'aprile in quella stazione desolata.
La corsa a perdifiato lungo la discesa, al ritorno, per correre incontro a un autobus e fuggire da un'emozione troppo grande.
E tutte quelle facce che guardavano solo me ed io me ne stavo tutta rannicchiata, su quello scomodo sedile, il naso incollato al finestrino.
Solo l'asfalto riusciva a capirmi.

Ricordo bene il sole, la tua pelle chiara e un posto che non ti competeva. Tu non dovevi essere lì. Eppure c'eri. Invisibile. E hai visto tutto.

Ricordo una casa buia, il vento che smuoveva una tenda, la corrente che mi risucchiava e il presentimento che sarebbe bastato così poco... per perderti.

Ricordo una corriera blu. I miei diciassette anni e quella salita alberata che mi feci a piedi, il cuore in gola, per venirti a cercare. Ricordo delle urla e delle voci indistinte. Ricordo, soprattutto, quell'odore.

Ricordo quella stanza dalle pareti azzurrine, le pareti scrostate e il tuo viso. Riuscisti a farmi piangere, dopo tanti mesi. Finalmente.

Ricordo l'ultimo giorno di scuola. L'esame finale. Tanta paura e tanta voglia, come adesso. Il tuo incoraggiamento sincero. E il tuo festeggiarmi, dopo. Nei tuoi occhi vedevo me stessa. Dove sei adesso?

Sì, ricordo bene i tuoi occhi e il tuo sorriso. E lo stupore, sincero, di scoprirmi così simile a te.


Soundtrack: Pink Moon - Nick Drake



24.2.09

La Caccia

Il mistero dell'universo non ha spazio, continuava a ripeterlo il mare quel giorno di ottobre in cui inghiottì, forse per sempre, il ricordo delle tue parole.
Non erano per me, questo chi può dirlo? A me piace pensare che lo fossero.
Intanto il mostro spalanca ogni giorno di più le fauci, venendomi incontro. Sento il suo stomaco gorgogliare.
Inutile nascondersi, a che servirebbe? Solo a rendere la caccia ancora più eccitante.
Anch'io, a volte, sono come il mare.
No, non è vero. Certi ricordi non li inghiotto. Dovrei? Non ci riesco.
Continuo a giocherellare da anni con quella stupida moneta. Riesci a ricordare chi fu a lanciarmela?
So che lo sai, ma so anche che fingerai di non saperlo.
Ognuno ha un suo dèmone che lo insegue. Il mio ha mille occhi e sa sempre dove sono. Io, invece, sono maledettamente miope e continuo a sbattere, anche di giorno, contro tutti quei dannati spigoli. Chi è che ha inventato gli spigoli? Vorrei proprio vederlo in faccia.

23.2.09

(B)ologramma

Decine di lettere di un alfabeto potenzialmente universale rimbalzano avanti e indietro sulle pareti della mia mediocrità.
Vorticosamente le emozioni mi accendono e mi spengono. Ho la nausea di me stessa, a volte.
Perchè, allora, continuo a parlare? Non è forse meglio tacere?

Un silenzio inutile e sordo è la stanca eco della tua assenza.
Mi manca, sai, quel nostro inconsapevole rincorrerci fatto di parole intermittenti.
Ma non faccio mai quello che mi si dice e ostinatamente mi avvoltolo su me stessa e accartoccio pensieri sciocchi, nella speranza che tra tanti scarabocchi prenda corpo e voce qualcosa di eterno.
Che una risposta dall'oceano mi giunga imprevista e mi doni un sorriso che non ricordo di avere... Un sorriso spalancato sulle potenzialità che ormai sempre più spesso sento di non possedere.

Confusa la mente, chiede pietà.
Spegnimi, te ne prego. E ritirati piuttosto in contemplazione dell'altrui creazione.

È un attimo. La testa si fa leggera, ho il vuoto davanti agli occhi, e le gambe cedono...
Svengo.
Il mio angelo custode è lì, dietro di me. È spaventato, ma continua a tenermi stretta tra le braccia.
Ed io non so se ne sono davvero degna.

Potrò mai smettere di bramare l'ignoto ardente destino che mi illudo di dover compiere e lasciarmi andare al presente vivido che rivendica costantemente il suo vivermi addosso?


Sountrack: Twist In My Sobriety - Tanita Tikaram

All God's children need travelling shoes
Drive your problems from here
All good people read good books
Now your conscience is clear [x2]

In the morning when I wipe my brow
Wipe the miles away
I like to think I can be so willed
And never do what you say [x2]

[CHORUS:]
Look my eyes are just holograms
Look your love has drawn red from my hands
From my hands you know you'll never be
More than twist in my sobriety [x3]

We just poked a little empty pie
For the fun that people have at night
Late at night don't need hostility
The timid smile and pause to free

I don't care about their different thoughts
Different thoughts are good for me
Up in arms and chaste and whole
All God's children took their toll

[CHORUS]

Cup of tea take time to think yeah
Time to risk a life a life a life
Sweet and handsome soft and porky
You pig out 'til you've seen the light
Pig out 'til you've seen the light

Half the people read the papers
Read them good and well
Pretty people nervous people
People have got to sell
News you have to sell






20.2.09

Ri(n)co-rrenze!

Dannata tecnologia! Come osi intralciare la naturale rimozione di eventi che causano dolore al mio piccolo ego ferito? Dimmelo! Come?
Bazzecole. Un banale promemoria registrato due anni orsono da me medesima in persona nell'agenda del mio telefonino "intelligente".
Cara N...a, sai dove te lo puoi ficcare il tuo
smarties-phone? Ecco, brava. Proprio lì.

INIZIO STAGE. Già, cazzo. Ho già l'orticaria, solo a pronunciare mentalmente quella parolaccia francese. Chissà perchè, poi, tanti si ostinino a pronunciarla STEIG. In inglese fa più fico, dicono. In francese fa più presa per il culo, aggiungo io.

Ebbene sì, son già passati due fottutissimi anni. Maledizione.
E mentre mi faccio pat pat su una spalla per essermi ripresa dallo shock di una caduta dal quinto piano, a pochi scalini dal meraviglioso panorama sulla mia vita professionale che mi aspettava sull'attico, nella testa continua a ronzarmi quella vocina maledetta che come un dannato ritornello fa:
zum zum zum zum zum, zum zum zum zum zum... ci mancava tanto così, tanto così!

Taci, dannata vociaccia e làssame vive', porcaccia miseria zozza infame e ladra.

Ok, è partito il
prismiano delirium tremens, che chi mi segue da tempo ben conosce...
Ai nuovi arrivati dico: nun ce fate caso, normale amministrazione.
È il repulisti psichico che precede la mia primavera interiore, che preannuncia la muta delle mie cellule neuronali durante il disgelo.
Ma che cacchio sto a dì?

Ma soprattutto, visto e considerato che il memo riguardava una data di due anni fa, qualcuno mi spiega perchè mi riciccia due anni dopo, fresco fresco, lello lello, a rompermi gli zebedei?
Argh!!!!!

E non mi dite che è sincronicità, perchè vi crederei.

Ma quale sincronicità e sincronicità dei miei stivali!!!
Sei tu che hai registrato l'evento come se fosse una data di compleanno, idiota!


Ok, adesso me vado a nascònne, che è mejo.

Soundtrack: Little By Little - Dusty Springfield


19.2.09

Pictures... Of Me


Malinconica, passionale, testarda. Timida, ossessionata, riservata. Solitaria, risoluta, autoironica. Polemica.
Posseduta da personalità multiple che si ramificano attorno a sé...


Chi diavolo sono? Che diavolo voglio?

Succede che ti prende così, un giorno di febbraio. Inciampi in uno "scatolone" di vecchi ricordi. Non resisti, e ti fermi a guardare.
Trasali: eri davvero tu? Così uguale e così diversa da come sei ora?

Sei proprio tu! Cristo, come hai fatto a dimenticarlo?
E ora? Ora che si fa? Si piangerà mica sul latte versato?

Come un automa fai partire quel brano, pregustando già il sale che, volente o nolente, ti ritroverai sulle labbra. Ci passerai sopra con la lingua e lo sentirai fin dentro alla gola.

Intrappolata in una centrifuga spazio temporale, ti frullano davanti agli occhi come in quadro pointiniste tutte le tue personalità. Maledette lenti, che la tua nostalgia canaglia non tarda a deformare.

Ti ritrovi a leggere ancora una volta, incredula, le parole che fosti capace di scrivere, per gioco e per una pulsione incontrollabile dell'anima.
Quelle parole che un giorno hai lanciato nel mare e che ogni tanto ti vengono a cercare, ricordandoti che hai dei conti in sospeso.

Giochi con il fuoco delle tue sensazioni, ti piace proiettarle nei personaggi che avresti voluto essere e che tutti, nessuno escluso, portano dentro di sé una parte di te.
La parte vera, coriacea, che in pochi conoscono o hanno davvero conosciuto.

Tu fai così, come un dio sconsiderato. Crei i tuoi "poveri diavoli" e poi li getti in mare.
Tò, cavatevela da soli adesso!

Però ti mancano e, Dio solo sa quanto vorresti seguirli per davvero. E che non fosse solo il passatempo disperato di un vecchio sogno che si è sfracellato contro un muro di rimpianti.

Pictures Of You è sempre la stessa. Dolce, malinconicamente intensa catarsi che sa esattamente in che punto della tua memoria tutto si cristallizza e diventa ghiaccio.

Tremo, ho le dita congelate. E un nodo in gola che neanche il pianto riesce a sciogliere.

Perchè non riesco mai a concludere niente, se ha a che fare con una mia passione?
Perchè mi fermo sempre un attimo prima dell'orgasmo?
Perchè perdere il controllo mi fa così tanta paura, che arrivo persino a privarmi del piacere di essere ciò che sono?

Mi rintano nell'angolo più remoto del mio essere e fingo di non aver detto niente.
Non mi piacciono le domande. Non mi piacciono i giudizi affrettati. E nemmeno gli sguardi insistenti.

Mi piace il silenzio che precede uno sguardo tra anime che si (ri)conoscono.

Eppure sono contenta di me. E orgogliosa, anche.
Ma cazzo, quanta rabbia mi fa questo mio continuo mollare il timone un attimo prima di schiantarmi!

Soundtrack: Pictures Of You - The Cure


Aridatece Gli Sceneggiatori Di Una Volta!!!



15.2.09

Boia D'Un Mond, Faccio Tutto Mì!




L'arrivo di una nuova libreria in casa è sempre un evento da festeggiare. Almeno per me. Non la pensa altrettanto mio padre, che sa di doverla montare sotto lo sguardo caporalesco di mia madre.

L'evento è stato deciso nel giro di una mattinata. Mea culpa, mea grandissima culpa. Povero babbo! Avrà pensato: ma perchè questa figlia snaturata non si fa mai gli affaracci suoi? È presto detto.

Intrufolatami nella stanza dei miei per riporre Caos Calmo indebitamente sottratto un paio di mesi orsono - gran bel libro, tra l'altro - mi soffermo, famelica, a scrutare i nuovi acquisti bancarellosi della mia genitrice, che da sempre acquista i libri al chilo come le melanzane. Più sono grossi, meno costano, meglio è. Se sono d'autore bene, se no ciccia. L'importante è la forma, non la sostanza. La quantità, non la qualità. O meglio: un giusto compromesso tra pecunia e cultura.

Fortuna ha voluto che la bancarella delle occasioni ospitasse I Fratelli Karamazov e Guerra E Pace - Volume Primo. (No, non li ho ancora letti, nel caso ve lo steste chiedendo).
Sorpresa dalla genitrice a curiosare tra i suoi averi, brandendo l'enorme tomo tolstojano la domanda mi è sorta spontanea:

"E il volume secondo?".
"C'era solo quello."
"...".
"Ma perchè? Non va bene?".
"No, ma'! Se c'è scritto volume primo, ci serve anche il secondo, se no che cavolo lo leggi a fare."
"...".

Mia madre salta a piè pari la questione e passa ad osservare con costernazione gli scaffali ormai pieni. E sentenzia: "Dovrò dare via i vecchi libri, altrimenti non so dove mettere i nuovi". Non l'avesse mai detto!
"Cosa? Dare via??? Quei libri spettano a me!". Ci mancava poco che corressi dal notaio per farle fare subito testamento.
"Non esiste che dai via i libri. Perchè non compri una libreria? Ci starebbe benissimo qua e poi hai voglia a metterci roba".
Mia madre resta in silenzio per qualche minuto. Questa opzione deve averla colta di sorpresa. Fatti i dovuti calcoli costi-benefici, la genitrice mi guarda in modo inequivocabile: è fatta! L'ho convinta! Al suo rientro, il babbo viene investito subito dalla nuova direttiva. Inutile mettere il broncio e protestare, quando il caporale decide non si discute.

E così ieri arriva lei. Minimale, funzionale, bellissima!

E mentre il babbo e la mamma combattono con legno, viti e vitarelle, smontando e rimontando continuamente gli scaffali, io mi impiastriccio di gusto le dita tra farina, olio e lievito di birra, lo sguardo sognante, pregustando, insieme alla pizza, tutti i volumi che presto entreranno a far parte della famiglia.

Così mi godo anche questo San Valentino, festeggiando a modo mio. Tra esperimenti cul-inari e nuovi graditi acquisti, bambocciona per forza, traggo dalla mia attuale condizione in fieri tutto ciò che c'è di positivo, mentre mi do da fare per costruire per me e la persona che amo un avvenire migliore.
Mi godo mio padre, che ormai c'ha una certa, come si dice dalle mie parti. E approfitto per passare con lui più tempo possibile.
Tra alti e bassi, recupero anche il sempre complicato rapporto con mia madre. E ogni tanto ci scappa persino qualche prova di cucina. Una vera rarità, dato che né io né mia madre facciamo mai i dolci fatti in casa. Ecco spiegato perchè, con le mani già in pasta, mi ritrovo a fare i conti con il fatto che in casa mia non esiste il mattarello!

Nonostante tutto, in quattro ore quattro, realizzo dei meravigliosi, goffi, saporiti biscotti ripieni a forma di cuore. Sdolcinatamente, fottutamente iperglicemica, che manco Ugly Betty!
In passato lo sono anche stata. Ugly Betty, intendo. Almeno fino al primo anno delle superiori. Occhiali a fondo di bottiglia, apparecchio fisso per i denti e vestiti improbabili. Ho imparato molto in quegli anni.
No, sono tutte palle! Sono stati anni d'inferno per me. Epperò adesso è acqua passata, finalmente. Le mie belle rivincite me le sono anche prese. E sarà anche per questo mio passato da racchia che nelle rare occasioni in cui mi capita di ballare davanti alla gente, favorita dal buio e dalle luci stroboscopiche, ballo con tutta l'anima che ho in corpo, sperando che mi guardino tutti quelli che un tempo mi hanno dato della cozza. Cozza sì, ma con orgoglio! Cozza Pride, perdio!

Scende ancora una volta la sera, e mentre aspetto che la pizza preparata con le mie manine sante finisca di cuocere, la mia minuscola cucina diventa la mia pista da ballo. Brandisco la paletta da improbabile chef a mo' di chitarra e mi scateno a suon di rock 'n' roll! Chissà cosa penseranno i miei dirimpettai, meglio non pensarci...

Tutti Frutti, all over rootie,....
A-wop-bop-a-loo-lop a-lop bam boo

I got a gal, named Daisy,
She almost drives me crazy ....
She knows how to love me ,
Yes indeed
Boia D'Un Mond,
Faccio Tutto Mi!

Sountrack: Tutti Frutti - Little Richard







10.2.09

Maledizione!




Caustico, velenoso e subdolo,
il germe del dubbio si insinua sotto pelle.
Il suo veleno si diffonde autoalimentandosi
ed io mastico e rimastico da sempre lo stesso bolo.

Chi sei veramente?

Ora mi appari, angelica e nostalgica.
Rassicurante presenza,
giunta appena in tempo
per colmare una mia carenza.

La mia spada di Damocle,
il mio tallone d'Achille!
Che pena, povero imbecille!

Diabolico regno di niente,
uno sguardo può far dimenticare
che si mente?

Di te avevo solo supposto
il lato ostentatamente nascosto.

Come ho potuto ignorarlo per tutto questo tempo?
Le luci abbagliano e occultano al contempo.

Ti cerco nella notte delle mie mancanze,
ma non trovo altro che inutili speranze.

Giuro su me stesso che non ricadrò più nell'errore,
eppure ti desidero ancora con tutto il mio ardore!

Ed ecco, ritorni, vestita di dolcezza...
Ed io non so resistere a tanta bellezza!

Dove sei stata,
per tutti questi anni?
L'eco del tuo silenzio
mi stordisce come assenzio.

Ti odio e ti amo nello stesso momento,
pallido riflesso del mio stupido tormento.

Soundtrack: Non Sei Vissuto Mai - Osanna




9.2.09

(Senza) Parole




Ti si appiccica sempre addosso una certa malinconia, quando un amico se ne va...

Ma quando ad allontanarsi è un Maestro, beh, allora non ci sono parole che possano descrivere quello che si prova.

A meno che non decidano di sposarsi con la Musica...

Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.

Though I know that evenin's empire has returned into sand,
Vanished from my hand,
Left me blindly here to stand but still not sleeping.
My weariness amazes me, I'm branded on my feet,
I have no one to meet
And the ancient empty street's too dead for dreaming.

Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.

Take me on a trip upon your magic swirlin' ship,
My senses have been stripped, my hands can't feel to grip,
My toes too numb to step, wait only for my boot heels
To be wanderin'.
I'm ready to go anywhere, I'm ready for to fade
Into my own parade, cast your dancing spell my way,
I promise to go under it.

Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.

Though you might hear laughin', spinnin', swingin' madly across the sun,
It's not aimed at anyone, it's just escapin' on the run
And but for the sky there are no fences facin'.
And if you hear vague traces of skippin' reels of rhyme
To your tambourine in time, it's just a ragged clown behind,
I wouldn't pay it any mind, it's just a shadow you're
Seein' that he's chasing.

Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.

Then take me disappearin' through the smoke rings of my mind,
Down the foggy ruins of time, far past the frozen leaves,
The haunted, frightened trees, out to the windy beach,
Far from the twisted reach of crazy sorrow.
Yes, to dance beneath the diamond sky with one hand waving free,
Silhouetted by the sea, circled by the circus sands,
With all memory and fate driven deep beneath the waves,
Let me forget about today until tomorrow.

Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.

Copyright ©1964

Soundtrack: Mr. Tambourine Man - Bob Dylan



1.2.09

Non (R)esiste!




...e quando il sale della terra ci seppellirà, non ci saranno più parole che valga la pena pronunciare.
Il silenzio salirà dalle viscere e riempirà i buchi neri della nostra incomunicabilità.
Il mare vomiterà i relitti delle nostre aspirazioni.
Non ci sarà più tempo per espiare, ma solo per espirare.

Soli, in cerca della possibilità di un'isola.
Pieni solo della nostra memoria.
Pronti per la tabula rasa.

In piedi, sotto una corrente d'aria gelida che solo io riesco a sentire, dipingo la mia faccia di un sorriso ebete.
Mi sento preda di sguardi, vittima di traiettorie scomposte, sciami incontrollati che urtano la mia persona che non c'è.

Aria, che ogni tanto articola suoni di senso compiuto che in pochi afferrano.
Ogni tanto catturo un sorriso e me lo infilo nelle tasche.

Lancette inchiodate da sempre sulla stessa ora, prego il dio del Tempo di farle vorticare veloci fino al momento della liberazione.
Ma il dio non sente, mi ignora. Non esiste?
Tra i denti sibila: non resiste...

L'uomo in doppiopetto fa il giro di ricognizione.
Lui il Master... ed io l'umile Servant.
O, almeno, è così che dovrebbe essere.

Ma sono solo l'ombra di una pedina. Sono l'incontentabile. L'insaziabile.
L'illusa.

Donchisciottesco essere che non accetta il mondo così com'è.

Hai proposte?

Nessuna risposta, nessuna ricetta.
Solo tanta voglia. E tanta paura.


Soundtrack: The Long Road - Nusrat Fateh Ali Khan & Eddie Vedder

And I wished for so long, cannot stay...
All the precious moments, cannot stay...
It's not like wings have fallen, cannot stay...
But I feel something's missing, cannot say...

Holding hands are daughters and sons
And their faiths just falling down, down, down, down...
I have wished for so long
How I wish for you today

We all walk the long road. Cannot stay...
There's no need to say goodbye...
All the friends and family
All the memories going round, round, round, round
I have wished for so long
How I wish for you today

And the wind keeps roaring
And the sky keeps turning gray
And the sun is set
The sun will rise another day...

We all walk the long road. Cannot stay...
There's no need to say goodbye...
All the friends and family
All the memories going round, round, round, round
I have wished for so long
How I wish for you today
How I've wished for so long
How I wish for you today

We all walk the long road (3x)