28.2.08

Cemento




Solo un po' di cemento... Non chiedo altro.

Fortificare i miei castelli di sabbia...
E placare per un attimo il vento rabbioso che soffia incessante dentro di me, sospingendomi a forza contro le pareti, ormai piene solo di vecchi manifesti strappati.

Voglio per un attimo sentirmi pesantemente leggera.
Continuare a sognare con i piedi ben piantati a terra...
Afferrare i miei desideri con le dita e sentirli miei anche se riapro le mani e li lascio volare.

Era da tanto che non ricordavo i sogni al risveglio. Ora che ho ricominciato, non farmi smettere. Non lasciare che le correnti impietose del dubbio e dell'insicurezza si portino via tutto.

Stavolta no. Voglio del cemento. Concreto. A presa rapida.
Per convincermi che posso farcela, ancora una volta.


Soundtrack: Please, Please, Please, Let Me Get What I Want - The Smiths

22.2.08

Saper Aspettare...




Lasciati andare...
Attendi con pazienza il tuo tempo e non tormentarti più.
Goditi il viaggio, una buona volta.
Se taci per un istante riuscirai a sentire il rumore della risacca.
Ancora non si vede terra, ma il mare ti è sempre piaciuto.
Prendi un bel respiro e insegui con lo sguardo quel gabbiano. Vorresti essere lui e fluttuare leggera nell'aria.
I tuoi capelli volano nel vento. Li trattieni con la mano, poi li lasci andare.
Distendi il tuo corpo e ti lasci cullare.
L'anima sospesa non è più così pesante.
Chiudi gli occhi e ti sembra quasi di riuscire a distinguerne i colori.

Buon viaggio.

Al risveglio, stanne certa, una mano stringerà la tua.


Soundtrack: Reasons For Waiting - Jethro Tull

19.2.08

Rifluire...




Quando senti che non hai più niente da dire...
Che le cose vanno lasciate come stanno...
Che non è tempo di recriminare...
E di aggrapparsi a qualcosa che esiste solo nella tua mente...
Capisci che è venuto il momento di separarsi...
Di lasciare che l'oceano faccia il suo corso...

È la resa?
No.
È ragionevolezza.

Lasci andare la testa indietro, fino a bagnarti i capelli alla radice...
Puoi sentirli galleggiare, leggeri come alghe...
Avvolgerti il collo e poi rifluire...
Avanti e indietro...
Seguendo il moto incessante delle onde...

Fino a quando l'oceano deciderà...
E approderai alla prossima battigia...

Ti saluto...
Alla prossima stazione.

Buona vita...


Soundtrack: Oceans - Pearl Jam

18.2.08

C'è Un Dollaro D'Argento Sul Fondo Del Sand Creek...




Il 18 febbraio del 1940 a Genova nasce Fabrizio De Andrè.

Non potrei mai dimenticare quella data. In quello stesso giorno, in una terra lontana, è nato mio padre, che a Genova avrebbe trascorso una parte della sua vita. Quando venne alla luce ancora non lo sapeva...

Il 18 febbraio del 1940 è nata la persona che mi avrebbe fatto amare la musica... la persona che mi avrebbe fatto conoscere le canzoni di De Andrè...

Ed allora, in questo giorno, ho voglia di ascoltare la mia canzone preferita di Faber...

...perchè capita a noi indiani di sentirci persi...

...e di voler tirare una freccia in cielo per farlo respirare...

...e di pensare che si son presi i nostri cuori sotto una coperta scura...


Auguri Faber. Auguri papà.


Soundtrack: Fiume Sand Creek - Fabrizio De Andrè

17.2.08

Caustico. Ovvero: Passeggiata In Periferia




Non ho mai provato vergogna delle mie origini. Sono nata e cresciuta in periferia, e ne vado fiera.
No, non ne provo vergogna. Senso di rivalsa, piuttosto. Quando passeggio per le strade del mio quartiere e vedo il degrado sopraffare con violenza il bello. Quando penso che nei quartieri "bene" certe brutture non esistono.
E non sto dicendo che a Prati o ai Parioli manchino le cacche di cane, le buche sull'asfalto e sui marciapiedi, le scritte sui muri, l'intonaco che si sfalda e cade in pezzi, i cantieri infiniti che sembrano abbandonati a se stessi...
Ce ne sono, seppur in quantità ridotta. Ma lì anche le brutture hanno un certo contegno. Si nascondono pudicamente come le signore che hanno votato fedeltà al galateo e quando tossiscono voltano la testa di lato e si coprono la bocca con la mano.
Provo senso di rivalsa, quando penso che uno squallido buco di casa in periferia oramai costa quasi quanto costava pochi anni fa un appartamento signorile nel cuore della capitale.
E mi irrita l'arroganza di certe conventicole di borghesi pseudocomunisti, che se fossi un lavoratore di quelli che hanno pagato in prima persona le loro lotte sindacali, gliele darei di santa ragione. Non si blatera di comunismo nei salotti, solo per lavarsi la cattiva coscienza.
E mi fanno orrore le pseudofemministe insoddisfatte, affascinate dagli operai, dai muratori, dagli uomini di fatica, perchè "fanno tanto maschio"...
Le manderei dritte dritte a farsi 8 ore e spicci alla pressa, o agli altiforni. E, perchè no?, aggiornando il contrappasso, a scaricare cartoni su cartoni di merci sugli scaffali degli ipermegasupermercati, ora dopo ora, giorno dopo giorno, sotto l'occhio vigile dei direttori e dei capireparto al soldo delle multinazionali. Il tutto per ottocento o mille euro al mese. Che non ci paghi nemmeno uno schifosissimo garage, ci paghi.
E dovresti pure ringraziare chi ti ha raccomandato per quel lavoro di merda. E sorridere, anche. Ai clienti che ti trattano come un loro domestico, solo perchè hai la divisa d'ordinanza e un bel marchietto al posto del cuore.
E sì che poi ti dicono: "Ma che volete da me? Mi sono fatto da solo io! Andate a lavorare!".
Puttanate. Non esiste chi si fa da solo. Non in questo paese.
Quello che so io, è che è una vita che ci provo, a "farmi da sola". Senza l'aiuto di nessuno. E l'unica cosa che sono stata capace di farmi da sola sono tanti bei film che non vedranno mai la luce...
Una cosa è certa. Delusioni e incazzature non mi porteranno mai a farmi da sola nell'altro modo che il Sistema conosce per neutralizzare e tenere a bada le menti "pericolose" per lo status quo.

E allora mi stordisco, di Musica e pensieri ruminanti, di volontà di vivere e andare avanti per guadagnarmi il mio posticino al sole, sempre che ce ne abbiano lasciato uno vero...
E mi specchio nel riflesso di quell'ultima pozzanghera, che resiste nell'ombra. Anche lì, tra fango e sporcizia, se sai guardare bene, puoi ancora vedere il tuo pezzo di cielo.


Soundtrack: Burn - Deep Purple

15.2.08

Un'Altra Dimensione



La notte... Placida e silenziosa...

Le note di Harvest Moon in sottofondo...

Raggomitolata su un fianco, in dormiveglia, mi lascio cullare...

Avverto la tua presenza, ma continuo a tenere gli occhi chiusi. Ti do le spalle.

Sento la tua voce pronunciare il mio nome.

Una volta ancora.

Ti avvicini, senza far rumore. Appoggi il tuo viso sulla mia spalla. Riesco a sentirne il calore...

Un silenzio carico di attese... Non c'è bisogno di parole...

Volto lentamente il viso. È vicinissimo al tuo.

È un attimo...

Il Bacio. Così puro, così reale...

Non ho più dubbi. I Sogni sono immagini reali da un'altra dimensione.


Soundtrack: Harvest Moon - Neil Young

14.2.08

(Foto)Sintesi Clorofilliana



Cammini sicura, a testa alta, come se non conoscessi la paura.
Sai nasconderla bene.
Scrolli le spalle, schivi gli incauti passanti.
Agile come un gatto ti fai strada, tracci il tuo percorso.
Unico. Assoluto.
La tua via di fuga verso l'ignoto, che insieme ti spaventa e ti attrae.

Chiudi gli occhi per un istante.
Lasci che il sole penetri le tue cellule intorpidite e asciughi le ferite.
Nuova linfa inizia a scorrere nel tuo corpo in continuo movimento.

Estatica contempli il labirinto dei tuoi passi.
Silenziosa, ascolti l'eco dei tuoi pensieri.
Possono sentirli?

Pensare può far rumore...


Soundtrack: Break On Through - The Doors

13.2.08

L'Altra Faccia Della Medaglia






Lanci la tua moneta. Ti inchini a raccoglierla. L'eco di risate lontane non ti sfiora.
Alzi gli occhi e non riesci a vedere oltre il tuo stesso naso, che di odori se ne intende ben di più.
Il Tempo è l'altra faccia della medaglia, ma tu non puoi saperlo.
La moneta te la lasci scivolare tra le dita distratte e finisce in una tasca, troppo ampia per contenerla senza che finisca in un dimenticatoio troppo affollato.
La moneta è sempre là, in attesa del prossimo lancio. Sta ancora cercando la tua mano.


Soundtrack: It's In Our Hands - Bjork

Asfalto



Trascini carponi il tuo corpo ferito. Ti aggrappi all'asfalto, vorresti strapparlo con le unghie. Stai ansimando.
Il buio ti pervade, nonostante la luce al neon che trafigge i tuoi occhi chiusi.
Il soffitto si abbassa fino a schiacciarti come una foglia secca.
Vuoi respirare, o forse hai già smesso di farlo.

Non tendi la mano. La paura è una scala a chiocciola che si avvita su se stessa.
Strisci come un serpente in cerca di un'uscita.
Odi un rumore, annaspi, vorresti la salvezza. Ma è solo l'eco sorda del tuo stesso respiro. Il tuo grido è un canto a squarciagola che nessuno può sentire.
Soccombi. Lasci che la guancia assorba svelta il gelido contatto con le piastrelle color ocra.
Immobile, attendi la tua resurrezione. L'illusione ti ha già deformato il viso in un inutile sorriso.


Sono passati dieci anni. Il Tempo non esiste. Eppure continua a farti visita nel sonno...

Soundtrack: Daffodil Lament - The Cranberries

11.2.08

It's Only Teenage Wasteland...



Quando la Musica dice tutto quello che c'è da dire...

Out here in the fields
I fight for my meals
I get my back into my living
I don't need to fight
To prove I'm right
I don't need to be forgiven

Don't cry
Don't raise your eye
It's only teenage wasteland

Sally ,take my hand
Travel south crossland
Put out the fire
Don't look past my shoulder
The exodus is here
The happy ones are near
Let's get together
Before we get much older

Teenage wasteland
It's only teenage wasteland
Teenage wasteland
Oh, oh
Teenage wasteland
They're all wasted!


Soundtrack: Baba 'O Riley - The Who

10.2.08

L'Istinto Sa...

Perchè è così difficile permettere alla propria anima di respirare?

Il corpo procede per inerzia, accollandosi le sue responsabilità quotidiane...

...e l'anima finge di assecondarlo...

...mentre invece è lì che freme, raggomitolata di giorno e invadente la notte, quando nessuno può vederla...

Perchè la Musica mi fa venire voglia di piangere, anche quando non ce ne sarebbe motivo?

Perchè continui a entrare nei miei pensieri?

Cos'è questa latente insoddisfazione che continua a spingere l'interruttore su on, ogni volta che lo sposto su off?

Cos'è che vuoi da me?

Cerco risposte che non esistono. Non in questa vita...

Tutto va bene e niente è in ordine.

Vorrei scendere in spiaggia anche se ho freddo e lasciare che il sole faccia il suo dovere...

Vorrei che i miei piedi possano camminare sulla stessa sabbia che conosci tu...

Vorrei che la mia musica sia la stessa che ascolti tu...

Ma chi sei tu?

Un sogno, un'astrazione, un'illusione, il frutto acerbo e inconsistente della mia mente?

La follia è un loop ininterrotto di pensieri anarchici.

È un monologo? Non riesco più a capirlo...


So per esperienza che farei meglio ad affidarmi all'istinto, ché la ragione sempre più spesso vive di "si dice" e "si fa" che non mi appartengono.

L'istinto sa, l'istinto sono io, l'istinto è la vera me...

L'istinto è inquieto, l'istinto cerca la pace eppur la rifugge...


Soundtrack: Shanghai Sky - Joe Jackson

7.2.08

Animus



Silenziosamente mi appari in sogno.
Mi sforzo, al mio risveglio, ma non ricordo che una sequenza scombinata di fotogrammi privi di significato apparente.
Ricordo nettamente il tuo viso... Lo riconoscerei tra mille.
Non ricordo cosa ci siamo detti, non ricordo altro. Se non la piacevole sensazione di averti incontrato.

Sei sceso dalla tua torre d'avorio fatta di silenzi, tu, così lontano dai mortali, costantemente alla ricerca di te stesso.

Avrei voluto dirti tante cose. Cose che nemmeno immagini. Cose che da me non ti aspetti, ché di me ti ho sempre mostrato la parte peggiore...

Il mio io terreno in quel tempo faticava a rimanere a galla. Si dibatteva, nell'illusione di mantenere l'equilibrio. In balia delle onde, negli anni che chiamano migliori, improvvisamente un abisso si è spalancato sotto i miei piedi, perso ormai ogni punto di riferimento, niente poteva più salvarmi dalle correnti gelate.

Sola, con la forza che mi restava, ho eretto le mie barriere, circondandomi di una corazza che fingevo inossidabile...
Niente doveva trapelare all'esterno, se non una forzata normalità rabbiosa.

Quando tutto intorno il mondo continuava il suo incessante incedere, una piccola me, impaurita e tremante, si fingeva leonessa per non soccombere.

Di me non conosci che un ologramma... Tu, che già allora, vedevi tanto lontano.

È stato bello rivederti, Animus.


Soundtrack: Eden - Sara Brightman (cover Hooverphonic)
That Time Of The Night - Marillion

6.2.08

Squeezed...





Si può essere divisi a metà? Sentirsi squarciati in due?

Come se il proprio corpo ospitasse due individui distinti in lotta fra loro?

Ecco. Oggi non mi sento più prisma.

Oggi mi sento posseduta.

Da un'adulta rompicoglioni, schiacciata dal senso di responsabilità...

...e da un'adolescente ebbra di vita e di incoscienza, con ancora tutto il mondo davanti...


Soundtrack: Charlie Fa Surf / Baustelle