31.12.08

Goodbye 2008!




Ultimamente sto scrivendo molto meno... E questo mi dispiace.
In realtà continuo a scrivere mentalmente, in ogni istante, quando il lavoro me lo consente.
Tremo all'idea di dimenticare quanto ho pensato... Ma non sempre posso fissare il tutto sul taccuino, come facevo in passato.

Oggi però ho deciso di concludere l'anno in bellezza, facendo quello che più amo al mondo... Scrivendo.
In piedi. Vestita di nero. Rubando furtivamente qualche minuto al lavoro. Nascondendo il prezioso foglio ripiegato in quattro nel taschino della giacca. Limando, cancellando e riscrivendo.

Sorridendo.


A voi, silenziosi lettori e non, lascio queste parole.

E auguro di tutto cuore uno splendido anno nuovo!


Peso le parole,
caramelle su una bilancia.
Mani insolenti
oltrepassano la sottile linea rossa
che separa avidità e ritegno.
Sigillo sacchetti d'inquietudine
come vuoti a perdere.
Giudice inflessibile,
ricordo con lo sguardo
come tutto abbia un prezzo.


§§§


Dichiaro guerra alle mie insicurezze,
alle mie più intime debolezze.
Curiosa mosca in un alveare,
intrappolata tra sciami di umane genti
cerco una via d'uscita
in mezzo a fari ormai spenti.


§§§


...e quell'addio che non ci siamo mai detti
(echeggia ancora nella mia mente)
si ostina a rinascere in una nuova forma...

Due linee parallele
tanto vicine che quasi si toccano,
ostinate e frementi
nel loro non incontrarsi mai.



Soundtrack: New Years End - God Is An Astronaut


28.12.08

Un Bene Dell'Anima...


Un ciuffo ribelle mi nasconde i tuoi occhi.
Vivi. Intelligenti.
Proprio come allora...

Una risata bambina si nasconde silenziosa
in una voce che non riconosco.

Sei diventato un uomo.


Soundtrack: Fall From The Stars - God Is An Astronaut



15.12.08

Wazz Up???

Ok, ok, ok. Fermi tutti!
Cosa diavolo sta succedendo?

Succede che insieme ai tuoi lunghi capelli, a colpi di forbice se n'è andata via anche un po' della tua ansia...
Succede che i tuoi ormoni dispettosi ogni tanto fanno dietro front, lasciandoti libera da quegli odiosi sbalzi umorali che ti rendono isterica...
Succede che ti lasci andare un po' di più e sorridi alla gente, ignorando volutamente chi di te non ha capito un bel niente!

Succede che ti senti apprezzata, finalmente!
(Ma è solo perchè il giudice più impietoso che conosca ha smesso di guardarti con sospetto, mentre ti lavi i denti, ti ravvii il ciuffo ribelle dietro l'orecchio, ti sistemi meglio la divisa per sembrare meno goffa.)

Succede che riesci a cogliere l'intima essenza del tuo essere qui-e-ora, pienamente presente a te stessa e a coloro che ti circondano.
Succede che ti lasci incantare dalla poesia che si nasconde dietro le azioni più prosaiche, nei luoghi più prosaici, mentre osservi il mondo con curiosità, senza disprezzo...

Pura estasi... Appoggiare la mano sul subwoofer che pompa una canzone che ti piace e lasciarti accarezzare... Fin dentro l'anima...
E le folle a caccia di regali di colpo diventano innocue...

I pezzi del puzzle continuano a ingrossare le tue tasche, ma non pesano affatto.
Non più, almeno.

Sono momenti. L'altalena, lo so, non si fermerà mai. Ma il brivido della discesa e le farfalle nello stomaco valgono bene l'attesa.

O no?


Soundtrack: Battle - Blur



28.11.08

Se M'Attizzo... Somatizzo!




Acida come una mela verde, non resisto alla tentazione della tastiera psicanalizzante e c'arifaccio con le auto(ec)citazioni.

Come un cane che si morde la coda, sono consapevole del mio problema, ma al momento so che non posso fare niente per cambiarlo.
E vi dico di più! So anche che la chiave per uscire dalla prigione non ce l'ho nascosta io da qualche parte. E non si dica che per uno strano caso di masochismo e autolesionismo io finga di non riuscire a trovarla.
Già, avete capito bene! Non ce l'ho io la benedetta chiave.

No, èh? Non vi ho convinto...
Riesco già a vedere le vostre facce scettiche davanti al monitor... Ma che cacchio dice questa?

Avete ragione, le cose non stanno così. Ma il fatto è che non ne posso davvero più di colpevolizzarmi, è una vita che lo faccio...

Molti anni orsono, quando sui piatti della bilancia ho visto il mio presente e il mio futuro, mi sono detta: devi solo resistere un altro po', poi riuscirai a seguire la strada che desideri per te stessa e potrai finalmente rinascere...
Senza rimpianti, senza recriminazioni.

Tanta acqua è passata sotto i ponti, ma le cose non sono andate proprio come da programma. E mesi fa mi sono trovata di nuovo davanti a un bivio.

Potevo fuggire e lasciarmi tutto alle spalle, ma avrei perso molto di quello che avevo costruito faticosamente. Allora una volta ancora mi sono ripetuta: resisti! Ora non si può, ma vedrai che con un po' di pazienza e buona volontà presto potrai trovare la tua serenità.

Così purtroppo non è. Il tempo dell'attesa è diventato insostenibile. Troppe le pressioni per il mio fragile equilibrio già compromesso da anni di sopportazione. Ma nemmeno posso affrettare troppo il cambiamento, perchè significherebbe gettare alle ortiche quanto ho con fatica costruito negli anni e non potrei mai perdonarmelo...
Che fare, allora?

Tirare la corda finchè non si spezza e scatenare una valanga che trascinando con sè tutto quello che incontra mi riporti a valle per ricominciare da zero?

O rinunciare da un giorno all'altro a quello che ho seminato per anni, perchè è l'unico modo per ricostruirmi una vita lontano da ciò che mi sta lentamente uccidendo dentro?

Il Sogno o la Realtà?

Come dire, è nato prima l'òvo o la gallina?
Ma nun se possono ave' tutt'e due, porcaccia vacca???


Esimi lettori, perdonàteme l'ennesimo sclero...
se riesco a sarvàmme accénnerò un cero!

Sentitamente v'aringrazio
p'avé sopportato st'àrtro strazio...






20.11.08

Close To The Edge

Messaggi dal cyberspazio...

Strano fermarsi a guardare il mondo mentre va avanti senza di te...
Buffo! Dovresti aprirti al mondo, e invece tutto quello che riesci a fare è innalzare un muro ancora più alto.

Chiuso nel tuo dolore, ti ritiri ancora una volta nel guscio che tanto ti ha protetto quando non potevi che contare su te stesso.

Le energie sono finite da tempo, ma la vita va avanti lo stesso...
La gente ti domanda senza immaginare...
Tu rispondi, senza pensare, quello che vogliono sentirsi dire.

La gente non ama circondarsi di dolore, figuriamoci se è quello altrui.

Allora decidi che è meglio sparire. In silenzio. Per non dare troppo fastidio.

Un viaggio è quello che ci vorrebbe, anche se la valigia resterebbe comunque piena di tutti i tuoi chissà, dei tuoi forse, dei purtroppo e dei perchè...
Ma almeno svuoteresti un po' la testa dai tanti brutti pensieri che non ti lasciano vivere.

Solo Con IO.
In cerca di sole. In cerca di serenità.

Soundtrack Postuma: Everything's Allright





16.11.08

Golden Memories...




Un'altra domenica di merda ce la siamo lasciata alle spalle. Otto ore che mi son sembrate anni.
Eppure non ho smesso di sorridere.
Già, forse è la cosa che mentre lavoro mi riesce meglio... Sorrido alla gente, senza aspettarmi niente. Solo, forse, che non mi mandino affanculo. Già, perchè il lavoro che faccio spesso è sinonimo di scassaminchia. Fortunatamente il mio carattere pacato e tendenzialmente pacifico riesce a renderlo meno tale.
Ho un talento naturale per questo. E mi piace quando le persone ricambiano con sincerità.

Per il resto, croce sopra.
Croce sopra ai capoccioni indoppiopettoimpettiti che limortacciloro potresti pure schiattà, e nun je ne frega cazzi se schiatti de càllo, de freddo e dell'anima de li mortacci loro...
E a quelli non li saluto nemmeno. Mai.
Mi salutassero loro, visto che mio malgrado mi sto facendo il mazzo per la loro azienda e mi trattano come un cane.
Ah, ma 'ste soddisfazioni me le prendo eccome! So bene chi merita il mio saluto e il mio sorriso, e chi invece manco per il cavolo! Ed è troppo bello poter non salutare quei loschi figuri che tanto credono di possedere solo perchè qualcuno li ha insigniti del ruolo di direttore, vicedirettore, e so un diavolo io cosa.

E mentre svolgo il mio lavoro rigorosamente in piedi, ogni tanto ondeggio sulle gambe e faccio suonare nella testa melodie ascoltate chissà quando, chissà dove...
E la mente vaga...
Lontano dall'ipermercato, lontano dalle folle spendispandieffendi, lontano dalle iene-che-qua-comando-io-e-tu-non-capisci-una-beata-fava, lontano dalle luci al neon, dai carrelli traboccanti-e-menomale-che-c'è-la-crisi.
Lontano.

E mi sorprendo, gli occhi brillanti per l'emozione, solo per aver creduto di vederti... Un'illusione durata una manciata di minuti, è bastato questo per farmi capire tante cose... È stato bello...

E quando certe assenze ti colpiscono improvvise e inaspettate nei momenti peggiori della tua vita, arriva quel regalo inaspettato... Un libro e una dedica speciali... A ricordarmi di nuovo il Sogno... E a riportarmi sulla retta via della fiducia nelle mie possibilità.

E poi il ritorno, nel cubicolo segreto, una voglia immane di scrivere, tanto per.
Tanto per tirare fuori questo fiume in piena. Anche se mi leggo da sola, anche se mi rileggo e poi penso: ma chi diavolo sono?
A volte fiera, a volte meno.
A volte.

E poi penso che parlo troppo di me stessa...
Ma in fondo un blog è come un diario e nei diari si parla di se stessi.
E i diari uno se li legge da solo.
Perciò a posto così.
Siamo pari.
Tutto sotto controllo...

E mi torna in mente una canzone, che da stamattina mi sussura nelle orecchie quello che non voglio più dimenticare...


She knows what it means to be evergreen
She's seen more than some eyes will ever see
Clad with green, gracefully she reaches for winter sun
...the lucky one

Spring leaves learning look to the evergreen
Carried on the breeze her tales of snow storms and icicles
With proud yarn she will spin her golden memories into stories

She looks to the sky
She's holding on to yesterday's goodbyes
Goodbye...

She knows what it means to be evergreen
She knows how it feels to have loved and lost
She's seen faces change all around her, then moved on

She'll miss hearing wind through now fallen leaves
She'll stand scraping snow-filled skies alone
Her questions, if could be asked, would be left unanswered

Look to the sky
Holding on to yesterday's goodbyes
Embrace the past, with a forward motion
No fear of looking back

[The river keeps on flowing, but the banks are ever changing]

Soundtrack: Evergreen - Mostly Autumn

15.11.08

(In)Canto




Quale indicibile incanto...
il canto e il controcanto!

Cantare all'unisono non sarebbe lo stesso,
lanciare un grido e raccoglierne l'eco
non avrebbe alcun senso.

Tu che di me hai visto la parte peggiore,
ora dimmi se provi ancora terrore,
o se invece hai colto l'intima essenza
che si cela ostinata nell'eterna mia assenza.

Veloce come uno schiaffo, inaspettata carezza:
del canto e controcanto...
regalami ancora l'ebbrezza!



Soundtrack: One Caress - Depeche Mode



12.11.08

Qué te vaya estupendamente!




Stringi i pugni e osservi con disprezzo le tue dita rattrappite, ignobilmente deformate dalla rabbia e da un dolore che non puoi sfogare.
Una nuova mattina, incominciata nel peggiore dei modi.
Pensieri orribili che arrivo persino a pronunciare ad alta voce.
Che non vorrei mai aver pensato.

Solo TU sei capace di snaturarmi fino a questo punto. E ti stramaledico!

Il tuo Amore(?), una lama aguzza conficcata nello sterno, invisibile a tutti gli altri.
Ma chi sono gli Altri?
Trapassi la mia persona senza farmi sanguinare e mi lasci ansimante e incapace di chiedere aiuto.

Ogni varco che apri nella mia corazza di cartapesta lascia uscire come sciami di insetti tutto il male che mi hai fatto, tutti gli incubi vissuti da quando avevo quindici anni.
E vorrei gridarti quanto ti odio, che desidererei vederti morta.
Ma tutto ciò che riesco a fare è odiare me stessa solo per averlo pensato...

Ho freddo, chiudo la finestra... Ma il freddo non passa.
Mi attraversa dentro e mi inchioda al pavimento.

Ma giuro sulla mia pellaccia che trasformerò tutto questo dolore in qualcosa di buono. Non lascerò che i tuoi occhi di ghiaccio e le tue urla senza senso scalfiscano la mia volontà di vivere!
Voglio stare bene. E ce la farò, cazzo!

Never look for the truth in your mother's eyes, cantava qualcuno...

Ed è quello che farò. Stanne certa.

E benedico la Musica almeno quanto maledico te...

Dio come può esistere qualcosa di così potente da riuscire a sollevarmi in aria, quando invece mi sento pesante come un incudine!?
E le lacrime che non riesco a trattenere diventano lacrime di gioia...
e la paura diventa un fiume di energia,
e il mio odio diventa amore per la vita!
E tu?
Sei solo uno stramaledetto dèmone che devo affrontare...

Per la prima volta mi soffermo sul testo di Thick As A Brick dei Jethro Tull e penso: "Ma come ho fatto a stare senza per tutti questi anni?"

Cosa darei per essere lì, tra il pubblico, a farmi attraversare da questo orgasmo di suoni...

Come dici? Volevi morire?
Pazza! Non sai cosa ti saresti persa...


Soundtrack: Thick As A Brick - Jethro Tull

Really dont mind if you sit this one out.
My words but a whisper -- your deafness a shout.
I may make you feel but I cant make you think.
Your sperms in the gutter -- your loves in the sink.
So you ride yourselves over the fields and
You make all your animal deals and
Your wise men dont know how it feels to be thick as a brick.
And the sand-castle virtues are all swept away in
The tidal destruction
The moral melee.
The elastic retreat rings the close of play as the last wave uncovers
The newfangled way.
But your new shoes are worn at the heels and
Your suntan does rapidly peel and
Your wise men dont know how it feels to be thick as a brick.

And the love that I feel is so far away:
Im a bad dream that I just had today -- and you
Shake your head and
Say its a shame.

Spin me back down the years and the days of my youth.
Draw the lace and black curtains and shut out the whole truth.
Spin me down the long ages: let them sing the song.

See there! a son is born -- and we pronounce him fit to fight.
There are black-heads on his shoulders, and he pees himself in the night.
Well
Make a man of him
Put him to trade
Teach him
To play monopoly and
To sing in the rain.

The poet and the painter casting shadows on the water --
As the sun plays on the infantry returning from the sea.
The do-er and the thinker: no allowance for the other --
As the failing light illuminates the mercenarys creed.
The home fire burning: the kettle almost boiling --
But the master of the house is far away.
The horses stamping -- their warm breath clouding
In the sharp and frosty morning of the day.
And the poet lifts his pen while the soldier sheaths his sword.

And the youngest of the family is moving with authority.
Building castles by the sea, he dares the tardy tide to wash them all aside.

The cattle quietly grazing at the grass down by the river
Where the swelling mountain water moves onward to the sea:
The builder of the castles renews the age-old purpose
And contemplates the milking girl whose offer is his need.
The young men of the household have
All gone into service and
Are not to be expected for a year.
The innocent young master -- thoughts moving ever faster --
Has formed the plan to change the man he seems.
And the poet sheaths his pen while the soldier lifts his sword.

And the oldest of the family is moving with authority.
Coming from across the sea, he challenges the son who puts him to the run.

What do you do when
The old mans gone -- do you want to be him? and
Your real self sings the song.
Do you want to free him?
No one to help you get up steam --
And the whirlpool turns you `way off-beam.



10.11.08

For(tez)za




Un rumore sordo, ripetuto, sconquassa la cassa.
Hai le mani congelate e la mente infuocata.
Sai che non è passione, ma rabbia.
E chissà... Forse, in fondo, sono la stessa cosa.

Di nuovo quell'immagine davanti agli occhi...
Quel sorriso di scherno, quegli occhi che ti scrutano di nascosto, con malcelato disprezzo.

La stanchezza è quasi una liberazione, vorresti che schiacciasse il peso della mente e ti spegnesse il cervello.
On-off. On-off. OFF.

Un ronzio fastidioso, la ventola che gira a fatica. Quasi inchioda, ma non cede.
Il calore aumenta.

Che figlio di puttana... Ma guardati!
I fantasmi del passato sono sempre lì. Non importa di quanta gente riesca a circondarti.
Da te non puoi scappare.

Senza pensarci più, afferri velocemente le forbici.

Un taglio netto.
Zero ripensamenti.
I tuoi lunghi capelli ora sono soltanto un ricordo.

La miglior difesa non è l'attacco, ma la fuga.
Ma fammi il piacere...

Dietro minuscole feritoie schiere di soldati meccanici sono già pronti a rovesciare olio bollente su chi oserà forzare il blocco.
Dardi dalle punte avvelenate sono pronti da anni per l'attacco preventivo.

E tu?

Al riparo nell'oscurità del maschio, in silenzio osservi i torrioni rinforzati.
La luce della luna rischiara una nuova notte, la luce delle fiaccole che non riesci ancora a spegnere continua a segnalare la tua presenza.

E mentre la tua anima batte in ritirata, continui a chiedere a quella mano di non lasciarti andare...


Soundtrack: Vangelis - No Expectation Boulevard




1.11.08

Tras-porto (reloaded)

Sono distrutta. Otto ore di lavoro in piedi, ferma. E il tragitto lavoro-casa casa-lavoro a piedi per due volte: totale 40 minuti di cammino, perchè l'autobus quando serve non passa mai e rischi di fare la muffa alla fermata...

Non mi dispiace camminare, soprattutto ascoltando musica. Ma odio sudare. E quello, purtroppo, mi capita ogni volta che cammino a passo sostenuto.

Passano i giorni, i mesi, le stagioni... e persino gli anni. Quante volte ho percorso quello stesso tragitto, quante cose sono cambiate e quante sono rimaste le stesse.

Ma non mi stanco, inforco le cuffiette e cammino. La musica mi porta. Mi tras-porta.
L'atmosfera a volte diventa surreale. Soprattutto d'inverno, quando il buio arriva prima. La periferia sembra una terra di nessuno e avresti quasi paura a girare da sola. Ma te ne freghi, la musica ti farà compagnia.

Domani si ricomincia... Di nuovo, la stessa girandola. Lavoro del cazzo, ma per ora mi va bene così. Non mi fate domande, vorrei dire a chi mi chiede: "Ma che fai? Studi?".
Fatevi i cazzi vostri.
"No, ho già dato", rispondo. E sorrido.
Perplessi mi guardano... E se ne vanno.
Tiro un sospiro di sollievo. Non devo dare spiegazioni a nessuno, io. Ne chiedo già tante a me stessa, ogni giorno della mia vita.

Oggi è sabato, ma non vado da nessuna parte stasera. E nemmeno me ne frega.
Sarà una serata qualunque... In ottima compagnia.

Da tre anni a questa parte non ho fatto altro che resettare periodicamente il sistema e ripartire da capo.
È che sto cercando di smetterla con l'idea che sia brutto essere "Una Persona Qualunque".

Lo sono? Non lo sono? Per quanto io muoia dall'ardente desiderio di combinare qualcosa di grande nella vita e lasciare un segno, trascorro i miei "migliori anni" in un modo assolutamente non programmato.
Imparo ogni giorno dalle piccole cose, dagli incontri con persone e mondi che mai avrei sfiorato se avessi vissuto altrimenti.
E forse è questo.
Forse è solo questo.

"Solo"... Continuo ad usare questa parola senza nemmeno rendermene conto.

Perchè tendiamo a sminuire la nostra vita anelando a qualcosa di vago, inconsistente e che forse ci illude di essere qualcosa che non siamo?

In questi giorni, a pizzichi e mozzichi, sto dando una letta a Pessoa.
Un giorno, non so come, mi è capitato tra le mani un suo libro e mi sono ricordata di averlo visto citato in un blog.
"Il Libro Dell'Inquietudine"... Certo, non è il massimo in questo mio periodo di stasi dinamica, l'umore altalenante, sempre in bilico tra la malinconia e la ricerca di spensieratezza.
Epperò c'ho trovato qualcosa di mio, nelle parole di Bernardo Soares, alter ego dell'autore...

Ci sono giorni nei quali ogni persona che incontro e, ancor più, le persone abituali della mia convivenza obbligata e quotidiana, assumono aspetti di simboli e, isolati o fra loro connessi, formano un alfabeto profetico od occulto che descrive in ombre la mia vita.

[...]

Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra.

Ecco. Qualcuno che ha messo nero su bianco come mi sento... Riuscissi a farlo io...

Soundtrack (Writing): Porcelain - Moby




The Real Soundtrack (Walking): Extreme Ways - Moby






Extreme ways are back again
Extreme places I didn't know
I broke everything new again
Everything that I'd owned
I threw it out the windows, came along
Extreme ways I know move apart
The colors of my sea
Perfect color me

Extreme ways that help me
That help me out late at night
Extreme places I had gone
But never seen any light
Dirty basements, dirty noise
Dirty places coming through
Extreme worlds alone
Did you ever like it then

I would stand in line for this
There's always room in life for this

Oh baby, oh baby
Then it fell apart, it fell apart
Oh baby, oh baby
Then it fell apart, it fell apart
Oh baby, oh baby
Then it fell apart, it fell apart
Oh baby, oh baby
Like it always does, always does

Extreme songs that told me
They helped me down every night
I didn't have much to say
I didn't get above the light
I closed my eyes and closed myself
And closed my world and never opened
Up to anything
That could get me along

I had to close down everything
I had to close down my mind
Too many things to cover me
Too much can make me blind
I've seen so much in so many places
So many heartaches, so many faces
So many dirty things
You couldn't even believe

I would stand in line for this
It's always good in life for this

Oh baby, oh baby
Then it fell apart, it fell apart
Oh baby, oh baby
Then it fell apart, it fell apart
Oh baby, oh baby
Then it fell apart, it fell apart
Oh baby, oh baby
Like it always does, always does

27.10.08

L'eclissi, la nebbia, il buio.






Negli interstizi della mente

fingo di parlare con la gente.



Il Tempo stritola, avvinghia, avvolge,

E vago anelante nelle umane bolge.



Intrappolato in uno specchio

restituisco al mondo

solo l'illusione di me stesso.



Sento crescere,

in me,

forte la voglia di lasciarmi andare.



Il suono dei bassi

nell'oscurità

pompa sangue dalle viscere.



Lo Spazio,

un caleidoscopio di possibilità

che non ho saputo cogliere.


Soundtrack: Closer - Anathema




23.10.08

Senza Temp(i)o





Fremono le foglie.
Tremano, impotenti,
I rami.


Non c'è niente che tu possa fare.
I tuoi gèmiti coperti dal motore
Non fermeranno la caduta.


Un tonfo sordo, poi ancora, e ancora.
Come tuoni,
Cadono i tuoi rami
Sulla terra coperta d'asfalto.


Dall'alto
Mute le nuvole e gli uccelli
Osservano sgomenti.


Grande scempio
quello che oggi si compie!
Inutile sacrificio senza un tempio.


Di te, compagno silenzioso,
Resta solo un tronco mozzato.
Ti guardo e resto senza fiato.


Colpevole solo di cercare Luce
Dove ormai l'avevano spenta,
Hai pagato con la vita.


Statico eremita,
Regalavi la tua ombra senza pretese,
A me,
Che ignoravo le tue braccia tese...


Soundtrack: Enya - The Memory Of Trees




18.10.08

(A)Mare



Sono passati due mesi e sei giorni dall'ultima volta che ho scritto qualcosa di sensato su questa moleskine nera che ormai sta per terminare le sue pagine bianche. Mi mancherà questo taccuino nero, il miglior gadget che mi abbiano mai regalato per promuovere un film.

Stavolta scrivo senza musica. O meglio, con una musica che forse è più Musica per me di tutte le altre. Il fragore delle onde, avanti e indietro, avanti e indietro, contro la battigia.
Il sole di ottobre scalda ancora, ma soffia il vento, con dolcezza.
Mi piace stare qui.

Oggi mi sono fatta coraggio e sono tornata lì, in quella squallida sala d'aspetto. Bianca, neutra, senza nemmeno la puzza di cloroformio.
Non è per me che ci vado, ma questo non mi consola affatto. Sono tre anni ormai, senza contare tutti quelli che hanno preceduto la terza tempesta.

Gli occhi cerulei non c'erano nemmeno oggi, non è una novità. Ricomincia la girandola degli "Oggi non c'è, prova lunedì", e via così. Salvo poi ritrovarmi davanti quei maledetti occhi nei luoghi più impensati, mentre sto lavorando e non posso parlare. Cazzo.

Mi incammino decisa incontro al mare. La sabbia è ancora indurita dalla pioggia dei giorni scorsi. Orme di cani e di cristiani mi circondano, e mi torna in mente quella favoletta che alcuni di noi scrivevano sui diari di scuola... le orme di Dio scomparivano proprio nei momenti più difficili della nostra vita, perchè in quei giorni - così era la storia - camminava portandoci in braccio.

Io non lo so se Dio esiste o no e, onestamente, non mi interessa poi tanto. So solo che arrivano quei momenti in cui il mondo ti crolla addosso e pesa tutto sulle tue spalle. E non conta quante persone si hanno vicino.
L'energia che possono trasmetterti è fondamentale, certo. Ma alla fine dei conti siamo soli. Soltanto noi possiamo tenderci la mano e rialzarci. E se la roccia continua a sgretolarsi implodendo, io e soltanto io posso rimettere insieme i cocci e ricominciare...

Per quanto continui a darci dentro e ad andare avanti, la misura periodicamente si colma e crollo.
Forse è questo che devo imparare a fare: perdonarmi... Perdonarmi per questi cali energetici, per questi momenti di sconforto. Sdraiarmi così, come adesso, sulla sabbia, respirare il mare e rispettare finalmente la mia anima e il mio corpo che mi chiedono una tregua.

Non mi sento mai "abbastanza" in ogni singola, stupida cosa che faccio o dico, e maledico l'ossessione della perfezione che non vorrei avere, e che mi resta appiccicata addosso come un vestito che non ho scelto, ma senza il quale mi sentirei nuda, inadeguata, indegna di essere amata.

Un paio di giorni fa è stato il mio compleanno. Da qualche anno a questa parte non ho nessuna voglia di festeggiarlo, non so nemmeno io il perchè. Una strana malinconia comincia ad assalirmi nei giorni precedenti, fino ad accumularsi e fare tappo.
E mi infastidiscono le domande di rito di amici e conoscenti, "Come festeggerai?", "Che farai di bello?".
Bypasserei volentieri questa data, carica di aspettative che mi fanno solo stare male.

Ieri però ho visto qualcosa, qualcosa per cui ho deciso che vale la pena riprovarci ancora.
Una data è stata la chiave. La data del mio compleanno.
Ho voluto leggerlo come un segno. Un regalo del Destino.
Forse sarà l'ennesima delusione, ma ho deciso di fregarmene.

Ci voglio credere ancora.
Lo devo a me stessa. A te, a noi, al Sogno che mi porto dentro.

Voglio mettercela tutta, per l'ennesima volta.
E guai a me se mi arrendo.

Finisco di scrivere, alzo la testa...
Le vele, in lontananza, mi sorridono...

Deep down inside I know I will survive

Soundtrack Postuma: Royksopp - Only This Moment

17.10.08

CHI???



Non trovo pace. Almeno questo è pacifico.
Peccato che sono tutto tranne che pacifica in questi giorni.
Oggi è venerdì 17 e non me ne frega un beneamato. Grazie a Dio, o chi per lui, sono nata il giorno prima, anche se tutto ciò è stato vanificato circa dieci anni fa o giù di lì da uno specchio cadutomi dalle mani e andato in frantumi.

Ma tanto io non sono - comecazzosidice - di-a-da-in-con-su-perstiziosa.

Ok. State tutti calmi.
Più che altro: IO DEVO STARE CALMA.
Ma come si fa a stare calmi ascoltando Tommy?

Al culmine della malinconoia, le gambe mi hanno portato da sole... E sono giunta come un automa vicino al mare.
Un saltello et... voilà! Ero in cima al muretto, la spiaggia sotto di me, a guardarlo... Com'è bello. Anche se tutt'intorno a me è pieno di monnezza, pomicioni e rompicoglioni.

Accendo il lettore mp3 e attaccano i Rolling Stones con Sympathy For The Devil...
In questi ultimi tempi le quotazioni del "cornuto" (o "The Horned One", come disse una volta il buon Sting) stanno nettamente risalendo. Meglio non averlo in antipatia.
Seguono i miei amati Smiths con Please Please Please Let Me Get What I Want, ma questo mantra che ho recitato, cantato, stonato lo scorso inverno sembra piuttosto avermi portato sfiga.

Ma io non sono superBiziosa, quindi chissenefrega.

Poi... l'estasi, la beatitudine interiore... quando attaccano loro.
I
Chi...
Che geni a scegliersi quel nome.

"Buonasera signori e signori, ecco a voi I Chi!".
E tutti giù a chiedersi: "Chi???".

E così, senza neanche farlo apposta, mi ritrovo catapultata fuori dal torpore psico-fisico-somatico-mentale degli ultimi giorni a contemplare un sole che tramonta sul mare, cullata dalle note di Tommy...
E a desiderare di saper suonare la chitarra solo per poter riprodurre quegli accordi iniziali...

Comincia a fare freschetto, ma resto così, come un'incosciente, solo con una maglietta di cotone addosso. Nessuna intenzione di indossare la felpa che ho annodato in vita.

Come in un trip mentale, spontanee si formano davanti a me delle immagini e mi torna la voglia di scrivere, ma non lo faccio. Non voglio perdermi questo spettacolo di raggi morenti che aprono un varco nel cielo e che vorrei tanto mi risucchiassero per un istante.

Decido di farmi una pera di Who. Torno nel cubicolo che mi compete e che non riesco più a chiamare casa e mi sparo tutto l'album. Le casse fanno cagare, sono quelle del pc. Ma hanno dei bassi accettabili, altro che l'mp3 cinese con una cuffia scassata...

Diomio...

Soundtrack: The Who - Tommy Overture

15.10.08

Fragile Dreams...




Che cazzo sto facendo della mia vita?
Me lo chiedo più volte al giorno, anche senza accorgermene.
So di aver imboccato varie strade e di averne abbandonate molte, in cerca della vera Me.
So di esser stata capace di azzardo e sacrificio, ma non me ne compiaccio.

So di aver imboccato una strada rischiosa, pericolosa, totalizzante:
da qui è difficile tornare indietro.

"Stai diventando grande", ti dici di tanto in tanto, a bassa voce, senza troppa convinzione. Ti guardi allo specchio e continui a vederti sempre uguale. La stessa faccia da bambina che avevi dieci anni fa, quando ti diplomasti... Gli stessi capelli che alcuni vedono biondi, ma che biondi non sono. Quei maledetti capelli che da settimane dovresti tagliare. Hai sempre odiato le sedute dal parrucchiere...

"Non ho tempo di fare niente", è la frase che ripeti più spesso da alcuni mesi a questa parte. Tempo, stramaledetto tempo che sembra non bastare mai.
Puoi anche sederti al tavolino, allenarti per mesi al braccio di ferro, ma sai che vincerà sempre Lui.

Il Bastardo.

No, cara... La bastarda sei tu, casomai.
Sei tu e soltanto tu a decidere come impiegare il tuo cazzo di Tempo.
Sei tu e soltanto tu a stabilire cosa sei disposta a sacrificare in nome di un futuro nebuloso che ti ostini a voler fissare su una stramaledetta tela del cazzo.

So anche questo. Eppure continuo a correre controvento, contro il tempo. Caricandomi di un peso più grande delle mie possibilità. Giocando d'azzardo. E sacrificio. Ancora una volta.

A volte temo di perdere di vista il motivo per cui credo di essere venuta al mondo. Quel fuoco che sento ardermi dentro e che ogni tanto si spegne. È anche per lui se ho deciso di vivere questa vita. Anche se ad occhi esterni può sembrare un controsenso...
Spero solo di non perderlo per strada, e che la via intrapresa non mi porti troppo lontano da lui.

È per questo che ogni tanto sento il bisogno del conforto delle tue parole, come se in te cercassi le radici del mio Sogno, come se tu, lui ed io fossimo destinati a incontrarci ancora.

Come se niente del nostro Passato fosse casuale.

E mentre prendo a pugni il vento ostile, mi accorgo che ho smesso di sorridere. E allora mi dico, "Forza, puoi farcela, ancora un piccolo sforzo...". E mi accorgo che a parole sono molto più pessimista di quanto non dimostri ogni giorno con i fatti.

Un'eterna contraddizione, che in fondo sa benissimo quello che sta facendo...

"Tonight your soul sleeps, but one day you will feel real pain,
maybe then you will see mee as I am,
A fragile wreck on a storm of emotion"

Countless times I trusted you,
I let you back in,
Knowing... Yearning... you know
I should have run... but I stayed

Maybe I always knew,
My fragile dreams would be broken for you.

Today I introduced myself,
To my own feelings,
In silent agony, after all these years,
They spoke to me... after all these years

Maybe I always knew...


Soundtrack: Fragile Dreams - Anathema



12.10.08

Talk All Day...


Oggi ho voglia di raccontare una storia. Una storia che non è la mia, ma che mi appartiene. Una storia che continua a riempire la mia testa e a chiedermi di uscire...



Lenta l'emozione mi sale dal cuore...

She wants to stay and talk all day...

È tutto quello che mi viene da dire, tutto quello che non ti ho mai detto.

E ti immagino seduto accanto a me, a raccontarmi la vita, i sogni, tutto quello che senti nel cuore.
Solo una volta, una volta soltanto.
Complici, come due anime unite dal tempo, che continuano a cercarsi...

Ti voglio bene, anche se non lo sai.
E questa canzone è per te.


Soundtrack: Blackfield - Blackfield




5.10.08

Fendendo il vento...




Irresistibilmente attratta dai suoni sincopati... cammino ogni giorno, un passo alla volta.

Corsi e ricorsi continuano a farmi pensare... E mi accorgo che oramai vivo alla giornata, senza un progetto apparente.

Come un gabbiano sorvolo il mio mare, attratta dalla corrente.

Sembra quasi che sia ferma, in certi momenti.
Quando le correnti si fanno impietose, quasi pare che arretri.

Ciò nonostante continuo a fendere il vento, fingendo di ignorare la forza di gravità che mi spinge verso il basso.

È così bello il cielo che mi sovrasta... che quasi non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
Come quando ti ho visto la prima volta.
Nemmeno conoscevo il tuo nome... ma ho capito subito che eri tu.
La tua aura ti ha preceduto e si è presentata alla mia. Senza bisogno di parlare.

E non chiamarla coincidenza. Le coincidenze non esistono.

Soundtrack: Jóga - Björk

22.9.08

Atlante




Il freddo si fa beffe di me, mentre l'autunno si insinua nella mia mente.
Non mente, questa misteriosa sensazione di terreno che frana sotto i miei piedi.

Insisto, le unghie grattano via l'intonaco, ma non riesco a restare eretta.
Lenta scivolo e assaporo il pavimento.
Che si spalanca sotto di me come una voragine spacca improvvisa l'asfalto.

Brividi. Il pensiero di una nuova stagione fredda. Il sole a piccole dosi. E la mia pelle sempre più bianca e arrossata per il male che mi faccio.
Uno straccio. Continuo a ripetermi "Non ce la faccio".
E allora scalcio.
Cambio rotta, avanzo, impreco.
E mi ripeto: "Che spreco!".

Bipolare? Forse lo sono.
Un giorno eroica paladina della mia vita,
quello appresso...
ignobile serva di un destino indefesso.

Taccio.
Così lamentosa non mi piaccio.
Eppure le mani fanno di testa loro, anche se quel che scrivono non varrà mai oro.

Cobain è un loop che sa di adolescenza e occasioni perse, silenzi e strani sogni, lontani ormai anni luce.

Il mondo è in vendita.
Da sempre.
Peccato non essercene accorti.

Ma passerà, vedrai. Passerà anche questa.

E piantala di guardarmi truce!


Soundtrack: The Man Who Sold The World - Nirvana






16.9.08

Requiem Di Un'Estate









Sinuosa sfuggo senza scampo a un'incertezza quotidiana
Che sa come scavare a fondo nelle mie sicurezze
Sconvolgente sensazione di non sentirmi più a casa
Strappo via la malinconia e ne trovo una nuova
Cerco ancora e non so più cosa

Piove incessantemente sui capelli puliti e lascio fare
Una danza che non conosco, ma che conosce me
Chiudo gli occhi e incomincio a danzare
I miei piedi la mia bocca e le mie orecchie
E una musica spagnola che si ostina a parlarmi di te

Inseguo una sensualità che non mi appartiene
Che non credo di possedere, che non mi conviene
La danza è più forte di me, vuole impedirmi di pensare
E invece penso, ricordo e spero ancora di più
Credo ancora e non so più a cosa

In bilico tra due mondi in un flamenco disperato
Un lento passo a due con il passato
Strani scherzi della mente,
Ti immagino guardarmi in questo misterioso "presente"
E il pensiero si fa corpo e musica e passi

L'estate mi dà il suo addio silenzioso
E questa malinconia bagnata
Che non vuole arrendersi al ricordo
Ballerà con me, che lo voglia o no.


Soundtrack: Al Di Meola - Mediterranean Sundance

25.8.08

Istantanea...




Il sole d'agosto non ha pietà...
Nemmeno del tuo corpo color di luna.

Hai gli occhi chiusi,
puoi solo immaginare le voci accanto a te.
Ciò che non hai il coraggio di guardare, è più vicino di quanto tu creda...

La sabbia prende la tua forma, la pelle si accende di un calore nuovo.

Lenti i piedi infuocati avanzano in cerca d'acqua.
Il freddo penetra lentamente...
Le caviglie, i polpacci, le tue ginocchia...

Improvviso il tuo lancio...

Veloce ti inabissi, poi riemergi,
fiera...
La testa all'indietro, i capelli bagnati e migliaia di piccole gocce su di te.

Manca poco e non sarai più sola...

I tuoi occhi color smeraldo non potranno più nascondersi a lungo.

Agile come un gatto tenti di sfuggire a un altro paio di occhi che ti scrutano come nessun altro.

Le onde diventano complici...
Di una danza che non conosci...

La paura e l'emozione si fanno pudore.
Il sale brucia,
come l'amore.

Dopo tanti anni
sei ancora qui,
a inseguire l'arcobaleno...
nascosto nell'istantanea di un'estate.


Soundtrack: Catch The Rainbow - Rainbow

18.8.08

L'Attesa. Il Lancio... Il Volo.




L'asfalto scorre e sembra volerti risucchiare,
in un tempo fuori dal tempo,
strappato allo scorrere incessante del quotidiano.

Tempi diversi si accavallano in una notte d'agosto,
e una notte te ne ricorda un'altra,
scolpita dentro come cerchi concentrici sull'anima.
Blu il suo colore.

Una dimensione parallela continua a richiamarti indietro,
mentre sei già proiettata in avanti
e non sai nemmeno tu dove devi andare.

Tutto è così strano al rientro.
Ogni cosa è come l'hai lasciata, ma al contempo estranea.

Tu
sei cambiata.
Da fuori non si vede, ma puoi già sentire le esperienze rincorrersi nella tua testa...

Nostalgia feroce, violenta, per qualcosa che hai preteso, per cui hai sudato e lottato e che infine hai ottenuto.

Adesso sei ricca.
Quei ricordi che valgono più del dolore, della fatica e del sudore ora sono solo TUOI.

E vorresti strapparti tutti i dubbi e le inquietudini da dentro...
...ma tutto quello che riesci a fare è farti ancora del male, in quel modo che solo tu conosci...
...che cerchi pateticamente di nascondere a occhi esterni...
...di cui ti vergogni...

E che non ti spieghi.

Un'energia autodistruttiva sale dalle tue viscere e non la vuoi fermare.
Lo specchio come arbitro e giudice.

Cos'è che non riesci a perdonarti?
Cos'è che continua a scavare dentro, anche se sei felice e hai vissuto giorni intensi?

Il senso di colpa si insinua dentro di te, subdolamente.
La notte, sorella taciturna e silenziosa, diventa sua complice,
e non sto parlando della luna.

Una melodia malinconica ti scava dentro anche quando fuori c'è il sole...

Sei piena di energia e vorresti prendere a pugni il vento,
averlo sempre accanto, sentirlo ridere, vederlo felice...
e nei suoi occhi ritrovare te stessa...

Lentamente impari ad amare l'ebbrezza delle vertigini.
L'attesa, il lancio...
Il VOLO.

Ancora no.
Non è ancora tempo.

Ogni volta che lei ti rivolge la parola, qualcosa dentro di te lentamente muore.
Vorresti abbracciarla e farla tacere, e ricordarle che ormai sei grande.
Dirle che il suo amore è una morsa soffocante, invisibile e dolorosa.
Ma non puoi.
Non ora.

Una persona su cui potrai sempre contare,
e sai di essere tu.

Niente altro importa.

Ti piacciono da morire i contrasti...
Non avresti mai creduto che il metal si sposasse così bene con la musica classica...


Soundtrack: Nothing Else Matters - Metallica & San Francisco Symphony Orchestra

2.8.08

La Nuit... Et Ses Réponses...






Eccola. Di nuovo.
Quella sensazione di calore improvviso mista a brividi.
La tua presenza eterea e evanescente, così viva e reale.

Non so come sia finita lì.
L'istinto irrazionale di tornare indietro nel tempo...
È stato così dal primo giorno.

Un filo invisibile mi riporta a te. Riesci a vederlo?

Nemmeno immagini la potenza disarmante dei tuoi pensieri.

Anima misteriosa,
mi faccio ancora una volta satellite...

Per quanto lontana dalla tua orbita, silenziosamente aspetto e resto in ascolto.


Soundtrack: Shine - Depeche Mode



22.7.08

Imprinting





Ci sono brani che ti sparano l'infinito nelle orecchie.
Radioactive Toy è uno di questi.

Dopo due settimane di fila passate a lavorare all'aperto, senza neanche un giorno - uno - di pausa, con il caldo umido della capitale a ricordarti che sì, anche se ti lavi e vai a scuola sei un animale, riemergo dall'apnea.

Il mio precario equilibrio psicofisicosomatico si è ristabilito per osmosi. Sorprendentemente intonso, nonostante la botta.

Tutto sommato, soppesando i pro e i contro dell'esperienza appena trascorsa, che mi appresto a ripetere di qui a poco, non posso non ammettere che ne ho viste (vissute) delle belle.
E anche delle brutte.

Di sicuro ho toccato con mano il polso della situazione italica. Avuto incontri ravvicinati del terzo tipo con la fauna di periferia - cui peraltro appartengo -, perfetto campione degli abitanti di un paese che si appresta a ritornare anche politicamente periferia d'Europa.

Un censimento? Non proprio. Ma ci si avvicina molto.
Mancavano solo le impronte digitali.

Ah, le meraviglie del marketing. Fortuna che ho scelto di passare dall'altra parte. Tornare ad essere l'ultima ruota del carro. Un mero esecutore di compiti insulsi ma bisognosi di tanta pazienza e capacità di sopportazione.

Meramente per soldi. Pochi, bagnati di sudore, ma miei.

Strano se penso che chi commissiona simili lavoretti nemmeno immagina che un tempo, per un breve periodo della mia vita, sono stata tra quelli a cui insegnavano come idearle certe campagne promozionali.
Scelsi volontariamente di scendere, finchè ero in tempo, da quel carrozzone di ambizioni totalizzanti che non sentivo mie, in nome delle quali mi si chiedeva di rinunciare al mio tempo libero, di sacrificare anima e corpo all'altare della carriera.
In nome di cosa? In nome di chi?

Quei panni non li avevo ancora nemmeno indossati, che già me li sentivo stretti.
Una fitta lancinante al petto, continua, costante.
E la decisione. Sofferta. Di lasciarmi tutto alle spalle.

Che sei matta? Buttare via un'occasione simile?

Sì, matta fino al midollo. E ho ricominciato nuovamente da zero.

Ancora oggi sono in cerca di un mio posto nel mondo...
Ma sono libera.
E so che la mia vita non è il lavoro.
Anche se non ho paura di sporcarmi le mani.


Soundtrack: Radioactive Toy - Porcupine Tree





Run through forests on a hot Summer day
Trying to break down walls of numbing pain

Give me the freedom to destroy
Give me radioactive toy

Taste the water from a stream of running death
Eat the apple and cough a dying breath

Feel the sun burning through your black skin
Pour me into a hole, inform my next of kin

Run through graveyards on a dusty Winter day
Spit the dirt out and try to say...

9.7.08

Non dire gatto...

...finchè non l'hai nel sacco.
Non imparerò mai.

Va tutto a puttane...
...come il mio centesimo post!

6.7.08

All'Alba... Di Me










Domani è un nuovo giorno.

Non succede niente di importante, domani.
Un nuovo lavoretto, di quelli a scarso impegno cerebrale.
Ma conoscerò persone nuove, parlerò con tanta gente.
E, soprattutto, mi pagheranno.

Avrò tempo per pensare.
Avrò tempo per coltivare la vera Me.
Avrò tempo per annaffiare i miei sogni.
E chisseneimporta se impiegheranno anni per crescere.

I pini marittimi, una volta abbattutti, lasciano un enorme vuoto.
Centinaia di anni per ridiventare alti e rigogliosi... e tornare a riempire del loro ossigeno la costa riarsa dal sole.
Ma come si fa a non amarli?
Quanti sogni bambini stanno attaccati a quei rami, tra pigne, aghi di pino e resti di incauti palloncini di passaggio.

Domani sarà l'alba.
Della mia nuova consapevolezza. Del mio istintivo, innegabile bisogno di proseguire per la mia strada.

I sacrifici non mi spaventano. Mi spaventa il Vuoto.

È bello sapere cosa si vuole.
Non so se potrò mai averlo, ma oggi non ho più la brama logorante del dover diventare per forza qualcosa o qualcuno.

Io sono io...
E voglio vivermi.

Il vento del mio piccolo subwoofer soffia su di me...
I God Is An Astronaut si infilano sotto pelle e mi fanno vibrare di infinito...

Nemmeno me ne accorgo, che i miei occhi si illuminano d'immenso...
E non è pioggia.

Mi basta così poco per essere felice...
Come ho fatto a non accorgermene prima?


Soundtrack: Sunrise in Aries - God Is An Astronaut



4.7.08

Il Fine Della Fine




Non sono un'esaltata di Jim Morrison, non ho suoi poster alle pareti, nè conosco l'intera discografia dei Doors... Ma a pelle, empaticamente e istintivamente, la sua voce mi dà sempre i brividi.
Una voce che va oltre, che penetra nelle viscere, che sembra provenire da un altro tempo, da una dimensione che a lui stesso doveva apparire misteriosa e ipnotica.

Oltre le porte della percezione per me ci sarà sempre The End, una psichedelica cavalcata verso la fine, quella che Jim incontrò la notte del 3 luglio di 27 anni fa, all'età di 27 anni.
La stessa età che avevano anche Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Kurt Cobain quando sono morti.

Brian Jones morì la notte del 3 luglio come Jim Morrison. Due anni prima di lui. Jimi Hendrix gli dedicò una canzone e Jim Morrison una poesia. Non potevano sapere che il Club 27 avrebbe presto avuto due nuovi membri.

Chiudo gli occhi e mi sembra di vederlo Jim, anche se non ho mai visto un suo live. Nemmeno registrato.

The End.
Visiva.
Viscerale.
Pulsante di Vita.
E di Morte.
E Tempo che scorre.

Ho anch'io 27 anni, ma non ho paura.
Sento di essere arrivata alla fine di un periodo della mia vita che mi appare allo stesso tempo vicino e lontano.
Che ha posto le premesse per il mio futuro.
Nebuloso, indeterminato.
Eccitante.

Cambio pelle.
Queen Of Lizards
. I can do anything.
La vecchia pelle in cambio della nuova.

Le vecchie paure, le aspettative, le frustrazioni in cambio di nuova aria. Ossigeno per la mia identità multiforme, in continua evoluzione.

Vecchie insicurezze a braccetto con la mia nuova e sacrosanta determinazione.

La vita è la mia e farò di tutto per farne ciò che di meglio potrò per onorarla. Libero arbitrio in libera mente, zero condizionamenti.

Proposito utopistico, ma chissenefrega.
Tendere alla perfezione, non significa dover essere per forza perfetti. È l'intenzione che conta.

Sì, è la Fine...
Ma è soprattutto un nuovo Inizio.

Can you picture what will be
So limitless and free
Desperately in need...of some...stranger's hand
In a...desperate land


Soundtrack: The End - The Doors




2.7.08

Il Meglio... Di Me



Sembra strano, che sia già passato un anno.
Il Tempo è una strana storia. Ti sembra sia passata una vita, ma se ci pensi meglio ti sembra ieri.

Certi accadimenti li hai totalmente rimossi, mentre particolari all'apparenza insignificanti ti tornano alla mente vividi e pulsanti come istantanee appena scattate.

E così ricordo il mio primo giorno nel posto che avrei voluto diventasse la mia "casa" lavorativa. E non solo.

L'incubatrice del mio sogno. Tutta da costruire.
Scavando nel fango, tenendo lontana la merda e strappando via le ortiche.
Piantando tanti piccoli semi.

Un inizio duro, umiliante, ripartendo da zero.

La voglia infantile di mollare tutto subito. I dubbi, le paure e poi la resistenza.
La voglia di (ri)mettersi in gioco e andare avanti, sfidando i propri limiti.

La fatica di farsi conoscere, capire, apprezzare. Una timidezza che è una zavorra, ma che con il tempo impari ad accettare, fino a renderla una preziosa alleata.

Un sogno che langue, seppellito dalle contingenze, e resta sepolto per mesi.
La paura e il coraggio di fargli (ri)trovare finalmente la luce... quasi alla fine della corsa.

La speranza si riaccende, con il traguardo a pochi metri.

Stai ansimando, la voglia di arrivare brucia nelle tue scarpe e continui, a testa alta.

A un tratto, il buio.

Continui a correre, disorientata.
Di quelli che erano con te non rimane più nessuno.

E il traguardo?

Non c'è nessun traguardo, testa di cazzo. Tornatene a casa e smetti di frignare. Pensavi che sarebbe stato così facile?
Hai ancora troppo da imparare...



E oggi? Quasi mi pare assurdo aver sofferto tanto per questo. Quando nella vita ho dovuto affrontare ben altro.

Ora so cosa voglio. Come lo sapevo allora.
Ma le condizioni sono cambiate.

Prima davo il meglio di me. A loro.

Adesso do ancora il meglio di me.

A ME STESSA.

E il mio sogno?
Dimenticato? Evaporato? Sfumato?

ASSOLUTAMENTE NO.
Lui è sempre con me, che io lo voglia o no.

E allora perchè non insisti? Perchè non continui a provarci?

ORA NO.
DOMANI, FORSE.

A certe condizioni, i sogni, è meglio tenerseli per sé.


Soundtrack: Best Of You - Foo Fighters

I’ve got another confession to make
I’m your fool
Everyone’s got their chains to break
Holdin’ you

Were you born to resist or be abused?
Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?
Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?
Are you gone and onto someone new?

I needed somewhere to hang my head
Without your noose
You gave me something that I didn’t have
But had no use
I was too weak to give in
Too strong to lose
My heart is under arrest again
But I break loose
My head is giving me life or death
But I can’t choose
I swear I’ll never give in
No, I refuse

Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?
Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?
Has someone taken your faith?
Its real, the pain you feel
Your trust, you must
Confess

Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?
Oh...

ooooh,oh,oh
ooooh,oh,oh
ooooh,oh,oh
ooooh,oh,oh
Has someone taken your faith?
Its real, the pain you feel
The life, the love
You'd die to heal
The hope that starts
The broken hearts
Your trust, you must
Confess

Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?
Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?

I’ve got another confession my friend
I’m no fool
I’m getting tired of starting again
Somewhere new

Were you born to resist or be abused?
I swear I’ll never give in
I refuse

Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?
Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?
Has someone taken your faith?
Its real, the pain you feel
Your trust, you must
Confess
Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?




25.6.08

Sotto Il Segno (O Il Tropico) Del Cancro

Esattamente un anno fa è nato questo blog.
In modo assolutamente casuale, sincronicistico e istintivo.
E, a un anno di distanza, posso veramente dire che non solo è stato sorprendente, ma soprattutto salvifico.

Non amo le celebrazioni, soprattutto quando sono sterili e fini a se stesse, ma oggi, istintivamente, sono andata a cliccare su giugno 2007 e quando ho trovato il primo post e ho letto la data ho sorriso...

Il 25 giugno 2007.

Una data che non significa assolutamente un cazzo. Eppure ha dato il via a un piccolo rigagnolo a cui via via sono afferiti tanti piccoli, grandi affluenti. Alcuni oramai lontani, altri assidui, altri invisibili, altri ancora sconosciuti...
Tutti hanno portato nuova acqua, nuova linfa, nuovi pensieri.
Parole.



Come mai ho aperto quest'isoletta nel gran mare del web?
E perchè l'ho chiamata My Museum?

Vi basterà leggere le prime parole che hanno preso forma qui, il 25 giugno, un anno fa:

Nell'era del virtuale si moltiplicano le possibilità di incrociare anime affini, cosa che nella vita non sempre capita con altrettanta facilità. Vuoi per timidezza, vuoi per mancanza di tempo, vuoi perchè è molto più facile scoprirsi agli sconosciuti scrivendo piuttosto che farlo di persona. Vuoi perchè ci si perde di vista e si finisce per non approfondire una conoscenza che resta superficiale.

Sarebbe bello se questo blog potesse diventare un luogo di ritrovo per anime sorelle, come mi piace chiamarle. Anime libere dai vincoli spazio temporali, dalla tirannia dell'immagine che non sempre gioca a nostro favore, dalla differenza di età e di estrazione sociale... Libere da ciò che nella vita reale potrebbe tenerci a distanza, impedendoci di scoprire che sotto le sovrastrutture che ci ammantano si nascondono anime affini, in grado di scambiarsi reciprocamente molto più di quanto ci si aspetterebbe. Anime di cui innamorarsi per quello che hanno da raccontare, da condividere, da mettere in gioco.

Può esistere secondo voi l'amore platonico?


Il seme che ho piantato ha poi agito di testa sua e ha dato vita a frutti diversi da quelli che mi aspettavo, frutti che non conoscevo e che mi hanno arricchito molto.

Anime sorelle ne ho trovate veramente tante, più di quante me ne aspettassi. E con loro gli scambi sono sempre molto intensi.

Nella vita di tutti i giorni sono abbastanza schiva e riservata. Difficilmente lascio che le persone si avvicinino troppo, né mi piace raccontare troppo di me stessa a persone di cui non mi fido del tutto.

Ma qui è diverso...

Qui sono un'Anima!

Niente orpelli.


Soundtrack: Nero Vivo - Quintorigo

23.6.08

Nero Vivo




Tutto quello che vuoi, ce l'hai già.
Tutto il resto sono orpelli, inutili affastellamenti di ambizioni, autoflagellazioni, psicoevoluzioninarcisistiche che ci ostiniamo a chiamare ricerca della felicità.

Banale quanto si vuole, ma reale. Tutto ciò che cerchi sei te stesso.

Chi sei, non cercarlo più dentro al riflesso di una superficie riflettente.
Piuttosto chiudi gli occhi e lasciati andare per una volta.
Assapora ogni istante con ogni cellula del tuo corpo e da lì lascialo filtrare fin dentro l'anima.

Non cercare risposte negli altri. Viviti.
TU E SOLTANTO TU.
Che non significa: "fottitene degli altri", ma sbaglia con la tua testa, non con quella degli altri.

Cerca sempre LA TUA VERITÀ.
Che non significa: "tappati le orecchie e non ascoltare nessuno", ma ascolta tutto e unisci l'istinto e la ragione per sentire la Tua verità.
Non una Verità unica e assoluta, ma la cangiante multiforme verità del proprio essere in relazione con gli esseri che abbiamo la fortuna o la sfortuna di incrociare.

Migliaia di traiettorie multicolori si dipartono da un unico nucleo e percorrono strade impreviste e imprevedibili, intrecciandosi e allontanandosi come gli impulsi luminescenti che attraversano un fascio di fibre ottiche in un crescendo di pacchetti di informazioni e bit in continuo movimento.

Nero Vivo.

Il Dolore non è poi così male, se ora posso sentire la Vita percorrermi le vene e scorrermi dentro.

Allargo le braccia e mi lascio trascinare nel vortice.
Come un derviscio innalzo al cielo la mia ode alla vita.


Soundtrack: Nero Vivo - Quintorigo

Stenta il sole
non è il momento
nuvole e fuliggine
e adesso piove
piove sulla ruggine

e forse quest’alba senza sole
prevede comunque l'arrivo del giorno
ed io l’aspetterò, l'aspetterò

senza sole
in un momento
di lucidità
la sopravvivenza
non concede ingenuità

e forse quest’alba senza sole
prevede comunque l’arrivo del giorno
ed io l'aspetterò

PER POI FUGGIRE
SOPRA LE NUVOLE
VOLARE AI LIMITI
AI LIMITI

Niente sole
NERO VIVO
nuvole e fuliggine

e forse quest’alba senza sole
prevede comunque
l'arrivo del giorno
ed io l'aspetterò, l'aspetterò

PER POI FUGGIRE
SOPRA LE NUVOLE
IN CIELI LIMPIDI
AI LIMITI

lascio solo
immagini