22.9.07

Destino Precario Di Un Piccolo Seme



Oggi è cominciato l'autunno. Non solo per la natura. La mia vita lavorativa ha avuto la sua primavera. I germogli dei miei talenti sono stati seminati, mostrando a chi doveva vederli i loro frutti. Ma il freddo delle stagioni a venire si fa già sentire, annunciando tempi duri. Nei silos il grano sta ormai per finire. Il raccolto che si credeva di ottenere nei mesi estivi è andato perduto. Colpa di temporali imprevisti in primavera, della disattenzione dei contadini, della scarsa perizia nell'arare il terreno.
E così, anche quei timidi germogli che a fatica si erano fatti strada a dispetto delle intemperie e della gramigna, devono trovare nuova terra in cui mettere radici. E prepararsi ad affrontare un altro inverno. Soli. Senza più un contadino disposto a prendersi cura di loro.

Penso questo, mentre in una stazione della metropolitana semideserta è ormai quasi notte e i Sigur Ròs mi fanno venire voglia di piangere. Le luci al neon sono un martello pneumatico nelle pupille. Il treno mi sta passando davanti, si ferma. So già che non lo prenderò. E se tu fossi seduto in uno di quei vagoni, sono sicura che potrai riconoscermi leggendo queste parole. Quando il treno riparte lancio la mia gomma da masticare sulle rotaie con un gesto liberatorio. Non lo faccio mai, non amo fare queste cose ma oggi ne ho avuto bisogno. Più volte stasera mi sarei volentieri lasciata scivolare fino a sedermi per terra in mezzo alla gente, rannicchiandomi con la testa sulle ginocchia e le braccia strette attorno alle gambe. Quelle gambe che mi hanno permesso di arrivare tanto lontano e che adesso ricominciano a vacillare.

È la resa? Sai che non può esserlo. Sei una combattente, seppur piena di fragilità. Ricordi a volte una tigre addormentata, pronta a graffiare ma solo senza far male. Quando proprio ti sembra che la vita si ostini a prendersi gioco di te. È una beffa? Ditemelo, vi prego. Le cose cambiano, si evolvono. Ma io non riesco più a stargli dietro. E sono stufa della stupidità della condizione umana, che incatena la sopravvivenza dei nostri corpi alla dipendenza dalle cose terrene. Questo rende tutto più complicato. Una matassa sempre più difficile da dipanare in questi assurdi tempi precari.

Un ragno si posa sulla mia fronte e da lì si cala sulla mia penna, fermandosi sulla punta mentre scrivo. Ragno porta guadagno. Il ragno finisce sul taccuino. È un segno? Chiudo con forza lo scrigno dei miei sfoghi fatti d'inchiostro e conservo per sempre il simbolo di un misterioso presagio. Forse un ottimo auspicio, quello che aspettavo.

Da domani, di nuovo pronti. Si ricomincia a scalare. Stavolta partendo di nuovo da valle...


Soundtrack: Svo Hljótt - Sigur Rós

11.9.07

Com'è dura la salita



I postumi della quasi sbornia si fanno sentire... Stanchezza e ostacoli sempre nuovi mi fanno inciampare nelle stesse stupide paure, negli stessi errori.

Non mollo, non posso mollare proprio ora. Il mio sogno è lì, riesco a vederlo. Ma ogni volta che l'ho quasi raggiunto si allontana, come un'oasi in mezzo al deserto. Ed io ho così tanta sete...

Forse è proprio questo l'errore. Ho troppa sete.

Vorrei solo sdraiarmi sulla sabbia, vicino alla riva del mare. Respirare lo iodio e non pensare. I piedi nell'acqua, per rinfrescarmi le idee. La sabbia tra le dita, per lasciarmi andare e dissolvere come granelli i cattivi pensieri.Via tutte le ansie, via tutte le inquietudini. Devo smetterla con le aspettative, mie e altrui. Devo smetterla di cercare la felicità al di fuori di me. Non sarebbe che una chimera. E continuerei ad essere insoddisfatta. Come dopo aver bevuto una bevanda troppo dolce che anziché placare la mia sete, non fa che aumentarla.



Di cosa hai paura? In fondo, sei viva. Stai camminando sulla strada giusta. Continua così... Quando capirai che la meta è dentro di te, allora l'avrai raggiunta davvero.

8.9.07

Risveglio



Non ricordo mai nulla della mia attività onirica, ma stamattina mi sono svegliata con le immagini di un sogno impresse nella mente.

Sono in spiaggia, il costume sotto i vestiti, intenzionata a fare il bagno. Ho in mano la macchina fotografica, vorrei immortalare le persone che sono con me, ma non ci riesco, ho il sole contro.

La sabbia diventa erba e il caldo sole si nasconde dietro gli alberi e le mura di un palazzo rinascimentale. Ci sediamo tutti a terra, la schiena contro le mura, alcuni da un lato altri di fronte.

A un metro da me, semisdraiata su un fianco, una persona del mio passato che non ho mai frequentato molto ma con cui sento di avere un'affinità a pelle. Sono contenta della sua vicinanza. Mi trasmette una sensazione di benessere.

Continuo a giocherellare con la fotocamera. Qualcuno inizia a leggere ad alta voce un brano scritto da questa persona. Sono emozionata. Lo avevo già letto in solitudine, a sua insaputa. Ero rimasta affascinata e colpita dalla forma e dalla profondità del contenuto dei suoi scritti.

Io e questa persona non ci guardiamo e non ci parliamo, ma so che siamo entrambi consapevoli della reciproca presenza e del legame che ci unisce, della forza invisibile che ci attrae.

Mi alzo, in cerca del bagno. Quando ritorno mi sdraio per sbaglio in un posto diverso da quello in cui ero prima. Quella persona adesso è lontana da me.

Il brano sta per terminare. È bellissimo. Qualcuno mi dice che fa parte di un libro che è stato pubblicato. Sono orgogliosa. Sono sicura di aver sentito il titolo, ma fatico a ricordarlo al risveglio. "Filosofia didattica dell'anima", o qualcosa del genere.

Una sola frase è rimasta incollata alle pareti della mia mente:

"A che serve l'amore tra due anime, quando la cosa più difficile è la battaglia dei corpi?".

Non so perchè, ma ritrovo una grande verità in queste parole.

Mi chiedo se stanotte questa persona abbia fatto lo stesso sogno. E se abbia scritto davvero queste parole, o anche parole diverse dallo stesso significato...

Misteri dell'attività onirica. E del segreto legame tra anime nascoste in corpi sconosciuti.

4.9.07

Oggi Spacco Tutto!!!!



Stupida che non sei altro! Lo vedi che quando ti ci metti, le cose le ottieni?

"Welcome To The Jungle, Baby", ricordi? Te l'eri dedicata il giorno della tua laurea... Ti aspettava un lungo cammino, fatto di bivi più o meno nascosti, specchietti per le allodole, lucciole scambiate per lanterne, momenti di stasi, le stelle poi le stalle, poi di nuovo le stelle nelle stalle...

Mesi di depressione nera, autocommiserazione, rabbia, e frustrazione. Poi, finalmente, reazione! Quella sana reazione che ti spinge a darti da fare e ti porta in dono quel san(t)o aiutino imprevisto, quella famosa botta di culo che se ti dai da fare e mostri che vali, forse qualcosa si comincia a muovere anche per te.

E di nuovo discese, risalite, cadute e insicurezza del futuro. Quel futuro che sai che c'è, ma ancora non si vede.

Pensi di mollare tutto e arrenderti... Basta illusioni, è ora di crescere.

E invece la scintilla, che in silenzio covava dentro di te, trova il giusto innesco per riaccendersi. Una timida fiammella inizia a farsi strada e poi la senti crescere dentro di te e diventa un fuoco.

Hai paura, sai che potresti bruciarti. Cerchi l'acqua per spegnere quel fuoco, ma qualcuno continua ad alimentarlo di nascosto. E non resisti. Per fortuna non resisti. Ci provi ancora.

Ed eccoti prossima al lancio, con le gambe tremanti e la voce strozzata. Ma sei ancora in piedi e hai già deciso. Ti lancerai di nuovo. Senza pensarci. Basterebbe un attimo di troppo e rinunceresti.

Giù... Il volo è una scarica di adrenalina. L'aria gelida ti fende il viso. Guardi in basso: tutto quello che potrebbe essere tuo... Riuscirai ad aprire il paracadute in tempo?

Non hai calcolato bene i tempi, stai per schiantarti a terra. La paura ti rende nervosa, impedisce i tuoi movimenti, rende tutto più complicato.

Quando mancano pochi metri e sei spacciata, il guizzo, l'imprevedibile guizzo, l'istinto innato di sopravvivenza! La tua volontà di vivere ha vinto ancora. Sei salva!

"I'm freeeeeeeeeeeeeeeee".

In alto i calici!

Brinda oggi, ché del doman, si sa, non v'è certezza.

Salute a tutti!

Soundtrack: Welcome To The Jungle - Guns 'N Roses